Boom di malattie mentali legate alle difficoltà sul lavoro
Sono in netto aumento i dati che riportano esaurimento e depressione. Circa il 75% nella fascia di eta tra i 40 ed i 50 anni. Questa è la fascia di età che rischia di più ed è chiaro che siamo dinanzi ad un vero e proprio rischio burnout.
Il mondo del lavoro è sempre più opprimente e le difficoltà ad arrivare a fine mese sono sempre più presenti. Le malattia psichiche tra il 2012 ed il 2019 sono infatti aumentate del 75%. Questi sono i dati rilevati da PK Rock resi noti dalla NZZ am Sonntag.
Pare che nei prossimi 6 anni ci sarà un incremento del 50% di tali patologie psicologiche.
«Appena in una ditta aumenta la fluttuazione o vengono soppressi impieghi registriamo un balzo delle malattie psichiche», ha spiegato al settimanale.Dal suo punto di vista la responsabilità non è tutta dei datori di lavoro. Il burnout è «la malattia degli eroi»: «molti interessati si mettono da soli sotto pressione e hanno difficoltà a suddividere le proprie risorse».
Le sofferenze emotive e psicologiche correlate alla condizione lavorativa sono maggiormente presenti nella fascia di età tra 40 e 50 anni ma questo si sta anche diffondendo tra i più giovani. E’ stata fatta una stima dei costi da parte degli stati correlati all’incremento dello stress lavorativo. Pare infatti che vi sarà . Una spesa di 10 miliardi l’anno qualora questa patologie legate allo stress non vengano risolte, attenuate e riconosciute.
Una delle verdure protagoniste in questo periodo pre-natalizio e in generale di tutto l’inverno, è la cicoria. La cicoria, in tutte le sue varianti e in ogni ricetta, non è solo ottima da consumare ma è un perfetto alleato per il nostro organismo e, quindi, per il nostro benessere.
La cicoria è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Asteracee o Compositae, la stessa del radicchio, scarola, indivia e tarassaco, per intenderci.
E’ una pianta perenne di circa 1 metro, 1 metro e mezzo di altezza, e i fiori, che sbocciano tra lugio e ottobre, sono celesti e si aprono al mattino chiudendosi nel pomeriggio.
Possiamo definire la cicoria una pianta storica, in quanto, veniva utilizzata già dagli antichi Egizi che, come si evince dal Papiro di Ebers (circa 1550 a.C.), la ritenevano sacra. Anche Plinio la cita in alcune sue scritture e, nel periodo napoleonico fino alla seconda guerra mondiale, veniva utilizzata al posto del caffè, almeno in Francia.
Al giorno d’oggi si consuma in diversi modi anche se, per il suo particolare retrogusto amarognolo, non incontra i gusti di tutti.
Ma ciò che non tutti sanno è che in padella, all’insalata con olio e limone o sottoforma di tisana, la cicoria è un toccasana per il nostro organismo e non dovremmo mai farla mancare sulle nostre tavole.
La cicoria è amica del fegato, in quanto stimola la produzione di bile, e dello stomaco. E’ ricca di fibre, ecco perchè ha proprietà digestive e disintossicanti.
Se consumata cruda diventa un ottimo drenante mentre, se lessata o soprattutto ripassata in padella con olio e aglio, stimola la digestione e combatte la stipsi e l’inappetenza.
Con il consumo di cicoria, si fa anche un pieno di vitamine come ad esempio quelle del gruppo B, ragion per cui viene consigliata a chi soffre di anemia. Inoltre contiene la vitamina A, ottimo antiossidante e la vitamina K, che garantisce una perfetta coagulazione del sangue.
In questa pianta è presente anche molta vitamina C che si occupa del nostro sistema immunitario e la vitamina E che riduce i radicali liberi. Anche i minerali sono presenti in questa pianta straordinaria: ricca di calcio e potassio, rispettivamente 150 e 180 mg in 1 etto di cicoria, di ferro, 1,5 mg.
Il consumo di cicoria è fondamentale per chi soffre di diabete, poichè controlla il livello della glicemia nel sangue e per chi soffre di colesterolo alto
La cicoria viene introdotta anche nelle diete ipocaloriche poichè drenante, disintossicante e con poche calorie. 100 grammi di cicoria, infatti, ne contengono solo 12!
Come tutti gli alimenti, anche la cicoria ha però delle controindicazioni. E’ sconsigliata in gravidanza, poichè potrebbe diventare un abortivo, e per chi assume farmaci per la coagulazione del sangue. Inoltre si consiglia un uso moderato per chi soffre di gastrite o diverticoli.
Esistono molte ricette per la preparazione della cicoria ma forse non tutti sanno che con questa verdura è possibile preparare un’ottima tisana, dall’alto potere drenante e quindi utile per i problemi renali e di pressione alta.
Immergiamo 1 chilo di cicoria in 3 litri di acqua e facciamoli bollire. Lasciamo raffreddare il tutto, filtriamo il decotto e infine riponiamolo in frigorifero. Si consiglia il consumo di 1 tazza la mattina ancora a digiuno e di 1 al pomeriggio, lontano dai pasti.
In questi ultimi anni, abbiamo tutti la preoccupazione di consumare cibi sani. C’è molta informazione e spesso diventiamo anche un pò morbosi, alla ricerca del cibo perfetto. Concatenato a questo, c’e’ anche la preoccupazione della conservazione dei cibi, motivo per il quale tendiamo a riempire il nostro frigorifero di tutto e di più, senza sapere che, talvolta, la nostra smania del cibo sano, produce l’effetto contrario. Infatti secondo dei ricercatori americani, commettiamo molti errori per quanto riguarda la conservazione dei cibi in frigorifero: molti alimenti, infatti, non dovrebbero mai stare in frigo in quanto potrebbero assorbire i cattivi odori degli altri alimenti, oppure perdere i valori nutrizionali.
Ho elencato solo alcuni dei 52 alimenti che non dovrebbero essere conservati nel nostro amatissimo elettrodomestico da cucina e già vi anticipo che, molti di questi, vi sorprenderanno!
Per cominciare vi dico che aglio e cipolla non devono essere conservati in frigorifero in quanto perderebbero la loro umidità naturale, ammuffendo. Quindi riponiamoli in un contenitore in un angolo della cucina fresco. Attenzione però: se la cipolla è tagliata a fette o pelata, va riposta in frigorifero.
Un altro alimento che teme il frigorifero è la banana. Il fresco del frigorifero blocca il processo di maturazione ma il freddo ne accelera il marciume. La banana è un frutto delicato che va consumato massimo 2 giorni dopo l’acquisto.
Anche le patate non devono essere conservate in frigorifero, per un motivo molto importante: il fresco trasforma l’amido in zucchero. Priviamole della loro bustina e riponiamole in un contenitore, possibilmente di cartone e al buio.
Due alimenti che sicuramente sono nel frigorifero di tutte voi ma che dovrebbero essere riposti in un luogo fresco e asciutto della nostra dispensa, sono le carote e le melanzane.
Il fresco accelera la loro decomposizione, hanno bisogno invece solo del buio.
Un altro alimento che erroneamente conserviamo in frigorifero è il basilico. Il basilico va trattato come un fiore, ragione per cui va messo in vasetti pieni d’acqua e, al massimo, congelato.
Non è finita qui: a grande sorpresa per tutti voi anche i pomodori non dovrebbero essere conservati in frigorifero. Il fresco blocca il processo di maturazione ma, col passare del tempo, li rende insapori.
Un alimento che prendete nel banco frigo del supermercato e che erroneamente, appena tornate dalla spesa, avete premura di riporlo in frigorifero è lo yogurt.
Sembra strano lo so ma, uno dei motivi per i quali riponiamo gli alimenti nel frigorifero, è per impedire la proliferazione di batteri. Nel caso dello yogurt, la proliferazione c’e’ già stata in quanto, i batteri, si nutrono di lattosio. Per cui non è necessaria la conservazione dello yogurt in frigo, a meno che non ci piaccia gustarlo fresco.
Attenzione anche all’anguria: va conservata in frigorifero solo dopo essere stata tagliata. Quando è ancora intatta, infatti, va conservata in un luogo fresco e asciutto!