Meno plastica e meno batteri! Questa studentessa ha inventato un dispositivo per conservare il cibo a temperatura ambiente
Maitane Alonso ha solamente 18 anni ma già si è fatta notare per aver ideato un’innovativa macchina per conservare il cibo. La sua invenzione le ha permesso di vincere il prestigioso premio del MIT.
Maitane è nata nel 2001 a Bilbao e attualmente frequenta la facoltà di medicina all’Università dei Paesi Baschi (UPV). La sua macchina per la conservazione degli alimenti si è aggiudicata il primo premio in Sostenibilità e il secondo in Microbiologia nel concorso di scienza e tecnologia organizzato dal prestigioso Massachusetts Institute of Technology (MIT) a cui hanno partecipato oltre 2.000 persone provenienti da 80 paesi. Ma non solo, la sua macchina ha suscitato l’interesse della Nasa.
Ma di cosa si tratta esattamente? La ragazza ha ideato un dispositivo in grado di conservare il cibo a temperatura ambiente.
Questa invenzione tecnologica potrebbe essere una nuova alternativa contro lo spreco di cibo deperibile. E l’obiettivo di Maitane era proprio quello di ideare qualcosa del genere. Come lei stessa ha raccontato, tutto è iniziato anni fa quando si è resa conto di quanto cibo si sprecava a casa sua. Facendo una ricerca si è accorta poi che il problema non riguardava solo la propria famiglia ma che un terzo della produzione alimentare mondiale viene buttato via a causa di difficoltà di conservazione.
L’idea della macchina è nata per caso dopo che suo fratello aveva dimenticato le scarpe da calcio accanto ad un generatore. La ragazza ha notato che l’odore era scomparso e ha fatto un intelligente collegamento ovvero: se il cattivo odore è causato da microrganismi, cosa succederebbe se applicassimo lo stesso sistema al cibo?
Da lì ha iniziato a sviluppare questa invenzione rivoluzionaria che allunga la scadenza del cibo con un metodo che è stato chiamato “confezionamento trattato con aria”. La macchina sostanzialmente dissocia le molecole d’aria che vengono poi utilizzate sul cibo in modo tale che riescano ad uccidere i microrganismi. Al termine del processo, la durata di conservazione del prodotto risulta aumentata.
Sindaco coreano scarica una tonnellata di rifiuti su una spiaggia pulita per non “far brutta figura” ai “Cleanup Day”
Questa vicenda è talmente bizzarra da risultare inverosimile, ma purtroppo quello che stiamo per raccontarvi è accaduto realmente.
Il sindaco della contea di Jindo a Seoul, Lee Dong-jin, decide di partecipare all’International Coastal Cleanup Day, evento globale contro i rifiuti marittimi che quest’anno si è svolto il 21 settembre, ma la spiaggia dove intende ospitare i volontari, che sono numerosi, è pulita e rischia di non offrire “lavoro” ai poveri ambientalisti.
Così si inventa una trovata, scaricare una tonnellata di rifiuti raccolti nelle aree vicine, sulla spiaggia di Jindo, per fare tutti felici e contenti. Insomma, un modo per non dover annullare la giornata a causa dell’eccessiva pulizia, come riporta AbsCbn News.
A parere del sindaco l’evento doveva sensibilizzare l’opinione pubblica sui rifiuti costieri ed evidentemente, senza rifiuti, si sarebbe rivelato un flop.
A causa delle polemiche suscitate dalla trovata, il suo ufficio ha chiesto scusa per l’inganno e ha rassicurato gli ambientalisti di aver recuperato tutti i rifiuti gettati sulla spiaggia.
Ne abbiamo già abbastanza di spazzatura, sindaco, non serviva il suo aiuto!
La misteriosa fuoriuscita di petrolio che in Brasile sta lasciando in agonia uccelli e tartarughe
Petrolio a go go sulle coste del nord est brasiliano. Dall’inizio di settembre ad oggi, 1500 chilometri della costa nordorientale del Brasile sono praticamente invasi da larghe macchie di greggio che hanno finito per contaminare spiagge e scogli e lasciare intrappolati gli animali marini. Una scoperta che risale al 2 settembre e di cui ancora si sa ben poco.
Quel che è certo è che le chiazze di petrolio colpiscono quasi cento località al largo della costa nord-orientale e che provengono da petrolio non brasiliano.
Secondo i dati dell’Ibama, l’Istituto ambientale brasiliano, sono 46 comuni interessati in 8 stati (Sergipe, Alagoas, Pernambuco, Paraiba, Rio Grande do Norte, Ceará, Piaui e Maranhão), la maggior parte (41%) si trova a Rio Grande do Norte (nel grafico sotto la situazione per stato):
Spaventa il fatto che non si sa da dove provenga tutto questo petrolio. La Petrobras ha esaminato dei campioni e ha escluso che appartengano ai suoi siti.
“Il materiale – affermano all’Ibama – è stato scaricato in mare più di un mese fa nelle acque dell’Atlantico da una nave non identificata”.
L’olio nero ha già colpito almeno nove tartarughe e una Berta minore atlantica (Puffinus puffinus), nota per la sua lunga migrazione. Secondo Ibama, una delle tartarughe sarebbe già stata restituita al mare e un’altra inviata in un centro di riabilitazione. Sette tartarughe sono state trovate morte o sono decedute dopo il salvataggio, mentre nemmeno un uccello sarebbe sopravvissuto.
I residenti stanno condividendo in queste ore video e foto di tartarughe e cormorani, oltre a gabbiani e altri volatili, coperti dal petrolio e in agonia. La raccomandazione dall’Ibama è che, in questi casi, la popolazione faccia appello alle agenzie ambientali competenti affinché gli animali vengano valutati prima di essere rimessi in mare.
Finora, non ci sono segni che pesci e molluschi siano contaminati, secondo Ibama, ma l’Istituto raccomanda a nuotatori e pescatori di non avere alcun contatto col greggio.