Luisa Cascarano
Cambiare il mondo a partire dalla spesa che facciamo. Si può? Come sosteneva Darwin: “Non è la specie più forte o la più intelligente a sopravvivere, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”, e la nuova campagna di comunicazione Coop “Una buona spesa può cambiare il mondo” rappresenta una vera e propria chiamata alle armi a muoversi per il cambiamento. Un cambiamento che può, e deve partire dal basso, a cominciare ad esempio… dal fare la spesa. La campagna, ideata da Havas Milan, cambia decisamente lo stile e il modo di comunicare della storica catena di distribuzione tutta italiana. Il concetto principale racchiuso nel claim è semplice e al contempo forte e molto ambizioso. L’impegno prefissato dell’azienda è quello di contribuire a limitare l’uso della plastica non riciclabile, preferendo le filiere sostenibili, non alimentando lo sfruttamento, intervenendo in difesa del mare e dei pesci, e riducendo infine gli effetti del cambiamento climatico. “Il messaggio che vogliamo lanciare oggi” dichiara l’ad di Coop Maura Latini, “è una proposta ad un impegno collettivo, perché per affrontare un tema così rilevante serve una grande volontà!”. Lo spot, presentato alla stampa in anteprima mercoledì 25 settembre, e lanciato su tutti i canali cinema e televisivi il 29 settembre, racconta con uno stile cinematografico, accattivante e anche poetico, di un carrello che grazie ad una folata di vento si libera dalle catene e corre a cambiare il mondo, dando inizio così ad una serie di avventure ecologiste: si tuffa in mare per raccogliere rifiuti di plastica, libera le galline di un allevamento, ferma con coraggio e temerarietà i grandi macchinari che spargono pesticidi, taglia le reti che intrappolano un capodoglio. ’impegno dell’azienda “Con questa nuova campagna di comunicazione raccogliamo esigenze diffuse e lanciamo una sfida confidando che chi crede in un consumo corretto e consapevole ci ascolterà con interesse” ha rimarcato Latini. Man mano che lo spot va avanti i carrelli si moltiplicano, da uno a due a tre, fino ad arrivare ad essere in tanti a muoversi per la stessa causa, ad unire le forze per arrivare infine a chiudere l’immensa crepa di un ghiacciaio. “Non raccontiamo solo di prezzi o promozioni, ma teniamo alto l’impegno di un gruppo che lavora da sempre puntando sulla qualità dei prodotti, la loro trasparenza ed eticità, le azioni sostenibili. E anche quando racconteremo il nostro impegno sul versante convenienza – ha concluso l’ad – alluderemo ad una convenienza doppia, rivolta al prezzo certo, ma anche a tutto ciò che c’è intorno. Alla sicurezza, all’ambiente, agli altri, al pianeta”. Coop aggiunge quindi una nuova tappa alla sua storia pubblicitaria, costituita dagli spot non spot di Ugo Gregoretti, dall’autoironia chiara e diretta del Tenente Colombo, fino agli intellettualismi ‘alleniani’ e al ricorso in anni più recenti a un testimonial d’eccezione come Luciana Littizzetto. Dal consumismo degli anni Settanta all’economia circolare di oggi, la nuova campagna spiega e coinvolge, commuovendo anche, perché consumare si fa con testa e cuore prima che con pancia e portafoglio.
Luisa Cascarano
La conducente di bus che intreccia ogni mattina i capelli a questa bambina orfana, al posto della mamma che non c’è più È una storia vera, quella di Tracy Dean, 47 anni, conducente di bus scolastici nello Utah, e di Isabella Pieri, giovane studentessa da diversi anni orfana di madre, persa a causa di una terribile malattia cerebrale. Tracy la vedeva salire ogni giorno sul suo bus, con quei capelli fuori posto che sembravano in costante lotta, così ha pensato di darle una mano facendole le trecce, a volte due come si usa dalle sue parti, a volte una soltanto, come piace a Isabella. Il padre della bimba, Philip Pieri, con i suoi capelli proprio non ci sa fare e ha quindi apprezzato moltissimo la piccola ma importante iniziativa di Tracy. Alla KSLTV ha raccontato che pur avendole insegnato, nel corso degli anni, a prendersi cura di se stessa, con i capelli non ce l’aveva proprio fatta. Per questo Isabella si faceva da sola una semplice coda di cavallo, perlomeno fino all’arrivo di Tracy, per la quale intrecciarle i capelli ogni mattina non è certo un problema, essendo stata educata alla gentilezza e all’amore: “È proprio il modo in cui mia madre mi ha cresciuto, per essere gentile con tutti.” Tracy anni fa aveva scoperto di avere un cancro al seno, come dichiarato a KSLTV, cosa che la colpì particolarmente inducendola a pensare alle conseguenze di una perdita simile per i suoi figli: “Sette anni fa ho scoperto di avere un cancro al seno, e questa è una delle cose che mi ha colpito la testa: chi si prenderà cura dei miei piccoli? Non che mio marito non potesse farlo, ma sai, è quello che fa la mamma. Fanno i capelli ai loro figli “. Isabella ha dichiarato che Tracy è diventata un po’ come una mamma per lei, a dimostrazione che i piccoli gesti di gentilezza quotidiana sono importanti e fanno davvero la differenza in un mondo che, a volte, sembra distaccato e insensibile verso le sofferenze altrui.
Luisa Cascarano