Il traduttore di Google parlerà con la nostra voce
Addio sintetizzatore dalla voce robotica: Google sta sperimentando una versione avanzata del suo traduttore che parlerà con la nostra voce, ma in un'altra lingua!
Un traduttore vocale che non si limita a tradurre ciò che diciamo. Ma lo fa usando la nostra stessa voce, invece di ricorrere a quella - artificiale - di un sintetizzatore vocale. Col risultato che all’interlocutore sembra di sentir parlare proprio noi. Non è fantascienza, ma... Translatotron, l’ultima trovata a cui stanno lavorando gli ingegneri di Google.
CHE COSA FA? I sistemi di traduzione che si usano oggi, incluso Google Translate, si basano su tre fasi distinte: il riconoscimento automatico del parlato per trasformare il discorso di origine in testo, la traduzione automatica del testo scritto dalla lingua di partenza a quella di destinazione e infine la sintesi vocale (text-to-speech, TTS) per produrre il "parlato" nella lingua di destinazione a partire dal testo tradotto. Transalatotron fa qualcosa di molto più complesso: utilizza l’intelligenza artificiale per modificare la sua “voce” sulle stesse frequenze di quella di chi parla replicandone l’impronta vocale al momento in cui deve fornire la traduzione di un parlato. Il tutto avviene, rispetto ai sistemi tradizionali "a cascata", in un modo più veloce e diretto, cioè con un processo che prevede un minore numero di fasi (e dunque una minore probabilità di generare errori).
COME LO FA? Translatotron utilizza una "rete neurale" (un modello matematico ispirato alla rete neurale umana) addestrata per analizzare lo spettrogramma della "voce input" (cioè la rappresentazione grafica della voce reale di chi parla) e produce gli spettrogrammi del contenuto tradotto nella lingua di destinazione. Per riuscire nel suo compito il sistema impiega due componenti: un "vocoder" (un decoder che trasforma un segnale audio in un codice) e un codificatore per altoparlanti, che ha il compito di riprodurre il carattere della voce del parlante di origine nel discorso tradotto sintetizzato. Il processo prevede una fase di addestramento, in cui il sistema "impara" a tradurre da una lingua all'altra partendo dalle registrazioni di frasi pronunciate sia nella lingua di partenza sia in quella di destinazione.
I VANTAGGI. Oltre ai vantaggi in termini di velocità e di accuratezza della traduzione, questo approccio promette di ottenere traduzioni più naturali, mantenendo nella traduzione vocale anche segnali non verbali importanti come il tono, il timbro e gli accenti. Per ora Translatotron è in fase sperimentale. Nei primi test, i ricercatori lo hanno sperimentato solo con la traduzione da spagnolo a inglese e viceversa: le due lingue più parlate al mondo e anche quelle su cui Google Translator a oggi è più efficace.
IN FUTURO. I primi risultati sono stati già resi pubblici: tra le altre curiosità, è possibile ascoltare il set di voci originali (ground truth) impiegate per l'apprendimento (in spagnolo e in inglese), con le rispettive traduzioni lette da sintetizzatori vocali o dalla voce "imitata".
Translatotron è un progetto promettente, ma ancora in fase (molto) sperimentale. Ma si può già intuire come potrebbe presto rendere più fluide le interazioni in una lingua straniera, catturando e riproducendo parte delle le sfumature che si perdono quando una voce robotica sintetizza il testo in un discorso.
Dall'Arabia Saudita il pannello fotovoltaico che rende l’acqua potabile
Il calore generato da pannelli fotovoltaici usato per potabilizzare l'acqua: un'accoppiata vincente che potrebbe migliorare la vita a un miliardo di persone.
La nuova invenzione di un team di ricercatori dell’Arabia Saudita potrebbe rivoluzionare la vita a milioni di persone costrette a combattere quotidianamente con la mancanza di acqua potabile ed energia.
Peng Wang e i suoi colleghi della King Abdullah University of Science and Technology di Thuwal hanno infatti messo a punto un innovativo dispositivo fotovoltaico che oltre a produrre corrente elettrica può purificare le acque inquinate.
Secondo i ricercatori la mancanza di accesso all’acqua e a fonti di energia colpisce oltre 780 milioni di persone nel mondo. Il costo sociale ed economico di questo problema è enorme, perché ogni giorno vengono spese 200 milioni di ore di lavoro per trasportare l’acqua dove non c’è.
VAPORE POTABILE. L’invenzione di Wang è relativamente semplice: si tratta di un pannello solare (di silicio) sotto al quale si trovano serbatoi "impilati" dove scorre l'acqua da depurare (inquinata o semplicemente salmastra). Il calore dissipato dal pannello fa evaporare l’acqua dal primo serbatoio e il vapore acqueo così prodotto, ripulito dalle impurità, viene catturato da una speciale membrana dove condensa in acqua potabile. Il calore dissipato dal processo di condensazione viene utilizzato per far evaporare l’acqua dal livello successivo e così via.
Gli accademici affermano che questo dispositivo può essere utilizzato per potabilizzare, secondo gli standard dell’OMS, anche acqua contaminata da sostanze chimiche o metalli pesanti.
ACQUA ED ENERGIA PER LO SVILUPPO. Il progetto è stato presentato su Nature Communications e si presta ad essere impiegato soprattutto nelle zone aride, dove è più frequente trovare grandi impianti fotovoltaici e la mancanza di acqua è un problema cronico.
L’apparecchio di Wang potrebbe quindi essere impiegato per potabilizzare acqua proveniente da qualunque fonte o quasi.
Wang sottolinea come l’applicazione del potabilizzatore non interferisca sulla prestazioni energetiche dei pannelli, che potrebbero quindi continuare a lavorare senza perdite di efficienza apprezzabili.
Il sistema inoltre è praticamente autosufficiente dal punto di vista energetico, a differenza degli impianti di potabilizzazione tradizionali che consumano una grande quantità di corrente elettrica.
Prossimo obiettivo dei ricercatori è quello di realizzare un prototipo in larga scala del loro apparecchio per metterlo alla prova in un contesto realistico.
Alimenti (poco) processati: quando considerarli una risorsa
Gli alimenti “processati” sono in genere considerati dannosi e pericolosi per la salute. Ma siamo sicuri che sia sempre così?
In effetti, come fa presente anche il blog dell'American Institute for Cancer Research (importantissima istituzione statunitense per la lotta al cancro e la sensibilizzazione della popolazione sul tema), il termine “alimento processato” si riferisce a un'ampia gamma che spazia dalla patatina fritta ai fagioli in scatola, al pesce inscatolato, alla verdura surgelata. E tra il primo (la patatina fritta) e i secondi (pesce, fagioli e verdura), in termini di salute, c'è un abisso.
Esistono alimenti altamente processati, ricchi tra le altre cose di dannosissimi zuccheri semplici e grassi trans, che dovrebbero essere il più possibile evitati nella propria quotidianità di persone che investono attenzione nella propria salute. Ma esistono anche alimenti meno elaborati (come il pesce inscatolato, le leguminose in conserva, le verdure surgelate) che possono addirittura, talvolta, essere considerati una risorsa quando si parla di salute.
Certo, sarebbe bello vivere tutti in un mondo in cui il tempo di cucinare è sempre abbondante, così come quello per acquistare (o coltivare personalmente!) prodotti freschi, magari anche a km zero e biologici... ma, per quanto ci si possa impegnare, la quotidianità è spesso fatta di scelte all'ultimo momento e di poco tempo per preparare la colazione, il pranzo e la cena. In questi casi, un prodotto di base sano, anche se “processato” (poco!) può addirittura essere una risorsa in termini preventivi e di stimolo alla salute.
Per dirla in modo più semplice: meglio la cena fatta di leguminose e pesce in conserva con contorno di verdure scongelate (leguminose e verdure sono considerate alimenti anticancro), rispetto all'ordine di hamburger e patatine fritte on line perché non si ha avuto il tempo di andare a fare la spesa o si è troppo stanchi per cucinare qualcosa di più complesso.
Scegliere alimenti freschi e il meno elaborati possibile è un'attenzione utile. Ma anche rendersi conto che non tutti gli alimenti processati sono uguali e che la conserva o il surgelato fatto bene possono essere utili possibilità nel momento di difficoltà, è importante per fare scelte che più sane lo siano davvero.