L'articolo 12 della Costituzione italiana afferma: "La bandiera della Repubblica italiana è il Tricolore: verde, bianco e rosso a tre bande verticali di eguale dimensione". Ma non un verde, un bianco e un rosso qualsiasi: bensì un "verde felce", un "bianco acceso" e "rosso scarlatto" (sono tre definzioni di colori Pantone).
La scelta dei colori risale ai moti giacobini di fine ’700 e alla campagna italiana di Napoleone, che esportarono nella Penisola, insieme agli ideali rivoluzionari francesi, anche il suo tricolore. Quello di Francia, nato durante la Rivoluzione francese, univa il bianco (colore della monarchia deposta) al rosso e al blu (i colori di Parigi).
Nel vessillo italiano, impiegato a Reggio Emilia nel gennaio del 1797 come bandiera della Repubblica cispadana, il blu fu sostituito dal verde, colore delle uniformi della Guardia civica milanese, quindi simbolo dei volontari che combattevano per l’Italia (e forse anche del verde paesaggio nostrano).
Stop animali nei circhi, niente museruola ai cani, ma obbligo di pulire con il sapone la pipì. Il nuovo regolamento di Milano
Il Consiglio comunale di Milano ha approvato ieri, con 26 voti favorevoli e 7 contrari, il nuovo regolamento per il benessere e la tutela degli animali.
Numerose le novità introdotte dalla nuova normativa, che sostituisce il regolamento in vigore dal 2005 e che è frutto di un lungo percorso condiviso tra enti, associazioni e mondo accademico, tra cui il Dipartimento Medicina Veterinaria dell’Università di Milano, ENPA Milano, WWF Lombardia e LIPU.
“Il nuovo Regolamento vuole avere un ruolo educativo, di formazione di una rinnovata cultura del rispetto degli animali in città.
A tal fine, questo documento non solo stabilisce norme vincolanti ma promuove principi generali di buon comportamento nei confronti degli animali e per la loro gestione.
Il testo finale è frutto di un lungo percorso condiviso e partecipato con veterinari, associazioni e Municipi, fino alla discussione in Consiglio, dove tante sono state le proposte presentate dai consiglieri di tutti i gruppi accolte dalla Giunta”, ha dichiarato Roberta Guaineri, assessore con delega alle Politiche per la tutela e difesa degli animali
Tra le nuove misure scatta il divieto di attendamento per i circhi che detengono primati, giraffe, lupi, orsi, pinnipedi, rinoceronti, ippopotami e cetacei.
Per i mendicanti sarà vietato chiedere l’elemosina esibendo animali, a meno che non si tratti di cani che rappresentino un compagno di vita per la persona che li detiene, che in ogni caso deve garantire agli animali condizioni di vita dignitose.
Il regolamento introduce nuovi requisiti minimi per chi possiede acquari, terrari e voliere mentre la detenzione e la vendita di alcune specie esotiche e potenzialmente invasive saranno regolate con maggior rigore sia per tutelare l’ambiente sia per garantire il benessere degli animali.
Altro punto importante del regolamento riguarda fuochi d’artificio e botti, che possono provocare danni agli animali domestici e selvatici e pertanto ne verrà limitata l’autorizzazione.
Per quanto concerne cani, gatti e altri animali domestici, non si potranno più vendere animali d’affezione nei mercati allestiti temporaneamente sia in spazi aperti sia chiusi, pubblici o privati.
Cambieranno poi le modalità di affido per agevolare la gestione del parco-canile comunale e favorire l’adozione degli animali.
Verrà inoltre introdotto un patentino per chi decide di adottare cani incluse nell’elenco delle razze potenzialmente pericolose per favorire un rapporto corretto tra uomo e animale.
Il nuovo regolamento prevede anche nuove modalità di gestione delle colonie feline, per garantire una maggiore tutela per i gatti.
Infine, saranno modificate le regole di accesso ai luoghi pubblici per gli animali d’affezione: probabilmente il testo definitivo, non ancora disponibile, eliminerà l’obbligo di museruola per i cani di piccola taglia e imporrà di pulire la pipì del cane con acqua e sapone nei pressi delle entrate di negozi e case oltre al divieto di fumare all’interno delle aree di sgambamento.
31 gennaio. È Brexit: nella notte fra il 31 gennaio e il 1° febbraio verranno rimosse le bandiere della Gran Bretagna davanti alle istituzioni europee e gli europarlamentari britannici sono pronti a lasciare Bruxelles e Strasburgo. Nel frattempo a Londra centinaia di Union Jack fiancheggiano la piazza del Parlamento e The Mall, il viale cerimoniale che porta a Buckingham Palace, tutti gli edifici governativi saranno illuminati di rosso, bianco e blu e sulla facciata del n°10 di Downing Street, la residenza ufficiale del Primo ministro Boris Johnson sarà proiettato un conto alla rovescia. Nella vita di tutti i giorni non cambierà nulla. Fino al 31 dicembre 2020 la Gran bretagna continuerà a essere nel mercato unico e nell’unione doganale e quindi resteranno in vigore la libertà di circolazione delle persone, dei beni, dei capitali e dei servizi.