Come frutta e verdura sono cambiate nei secoli a causa dell’intervento umano: prima e dopo
La frutta e la verdura che portiamo sulle nostre tavole è sempre stata così come la conosciamo? Per esempio, la banana era dello stesso colore, della stessa consistenza, dello stesso sapore di oggi, secoli fa? A quanto pare no, frutti e ortaggi sono cambiati e spesso la metamorfosi è dipesa da incroci e manipolazioni umane.
Gli agricoltori, come riporta Genetic Literacy Project, lo hanno fatto per ottenere migliori rese e migliorare la qualità dei prodotti, rendendoli più resistenti a eventuali parassiti, più grandi, più buoni. Ma per riuscirci sono spesso intervenuti facendo incroci e processi di selezione che hanno profondamente cambiato frutta e verdura, sottoponendole talvolta a raggi gamma e sostanze chimiche tossiche.
Prima le angurie erano molto simili a quelle di questo dipinto di Giovanni Stanchi del 17esimo secolo: la polpa, rispetto ad oggi, non era completamente rossa ma prevalentemente bianca, suddivisa in 6 parti triangolari più rossastre, che accoglievano i grandi semi. Nel frattempo le angurie sono state coltivate e incrociate tra loro, diventando sempre più rosse e succose, con varietà prive di semi.
E le carote? Originariamente erano radici di colore biancastro provenienti dall’Asia centrale, venivano utilizzate anche in epoca classica greca e romana, e anche allora erano bianche. Hanno cambiato aspetto assumendo il caratteristico color arancione man mano che sono state coltivate nei secoli.
Le prime pesche furono probabilmente coltivate nel 6.000 a.C. nella provincia cinese di Zhejiang, poi comparvero in Giappone, circa 1.200 anni dopo, con una forma simile a quella di oggi. Per quanto riguarda le pesche moderne, esse sarebbero state coltivate per la prima volta in Persia e poi sarebbero giunte in Europa.
I pomodori antichi assomigliavano a bacche, più piccoli di quelli che conosciamo oggi, di cui rimangono alcuni esempi in Ecuador e Perù, conosciuti come Solanum pimpinellifolium, o più comunemente pomodoro ribes. Quelli moderni sono di dimensioni maggiori e ne esistono più varietà , che vanno dalla ciliegia al pomodoro prugna. Rispetto ai loro antenati, che erano commestibili ma non venivano mangiati, questi sono ottimi sia crudi che cotti.
Giganteschi disegni sulla sabbia di questo artista per omaggiare gli animali selvatici morti negli incendi in Australia
Negli ultimi mesi in Australia hanno perso la vita moltissimi animali selvatici, una vera devastazione che ha rattristato il mondo intero. Ed è proprio a loro che questo artista ha deciso di dedicare i suoi incredibili disegni su sabbia, per onorarli, ricordarli, offrirgli un ultimo saluto, un omaggio creativo.
In Messico sfilano teschi e fiori colorati per celebrare il Giorno dei Morti
Il DÃa de Muertos è un giorno molto atteso in Messico. La ricorrenza, che cade il 2 novembre, è vissuta come una grande festa, nella gioia, secondo le antiche tradizioni, di ricongiungersi spiritualmente ai propri defunti.
Aspettando il Giorno dei Morti, i messicani hanno dato il via ad una parata spettacolare per le strade di Città del Messico. Il 27 ottobre quasi due milioni di persone hanno festeggiato sfilando in maschera l’arrivo della ricorrenza. Il personaggio più interpretato è stato senz’altro La Catrina, uno scheletro di donna vestito solo di un cappello, creato dall’illustratore Jose Guadalupe Posada tra il 1910–1913.
Un corteo di festose Catrine adornate di fiori colorati ha sfilato per le vie della città , in un percorso lungo 6 km, di cui vi mostriamo alcune immagini spettacolari.