Luisa Cascarano
Fukushima: picchi di radioattività oltre i livelli di sicurezza nel punto dove dovrebbero partire le Oimpiadi 2020 Le prossime Olimpiadi del 2020 in Giappone? Probabilmente poco sicure. Stando ad alcuni dati di Greenpeace, sarebbe stato fatto davvero poco dal governo nipponico in fatto di decontaminazione e, anzi, si registrerebbero picchi di radioattività oltre i limiti nell’area del J-Village, il complesso sportivo da cui partirà la staffetta della torcia olimpica.Il J-Village ospita uno stadio da 5mila posti, 11 campi da calcio, una palestra, una piscina, un hotel e un centro conferenze. Si trova a circa 20 chilometri a sud della centrale nucleare ora disabilitata. Secondo il report dell’associazione ambientalista i livelli di radiazione attorno al campo sarebbero di oltre 1.700 volte superiori rispetto al terribile terremoto e tsunami del 2011 che ha scatenato il disastro nucleare di Fukushima Daiichi. I livelli di radiazione nel complesso hanno raggiunto i 71 microsievert all’ora nei punti caldi. “Punti con livelli così elevati di radioattività possono essere riscontrati nell’area chiusa intorno a Fukushima, la cosiddetta Area 3, ma non dovrebbero essere presenti in aree aperte al pubblico. E invece sono stati rilevati in un luogo che è stato al centro di un vasto programma di decontaminazione, nonché punto di partenza per la staffetta della torcia olimpica per i Giochi di Tokyo 2020“,ha dichiarato Kazue Suzuki, della campagna Energia di Greenpeace Giappone. Dati alla mano, a metà novembre Greepeace ha inviato una lettera al ministro dell’Ambiente giapponese Koizumi per chiedere misure immediate di decontaminazione e assicurare la sicurezza nell’area dello stadio di Fukushima. Di fatto, livelli così elevati di radioattività possono essere riscontrati nell’area chiusa intorno a Fukushima, la cosiddetta Area 3, ma non dovrebbero essere presenti in aree aperte al pubblico. I lavori di decontaminazione In risposta al rapporto, il Ministero dell’Ambiente giapponese avrebbe dichiarato di aver condotto ulteriori lavori di decontaminazione e di migliorare il monitoraggio delle radiazioni nella zona del campo. “La radiazione è stata trovata in un angolo di un parcheggio adiacente al J-Village – ha detto il vice consigliere del Ministero dell’Ambiente giapponese, Kishiko Yokoyama. La la Tokyo Electric Power Company sta studiando perché l’alto livello di radiazione è stato trovato in quel punto“, aggiungendo che il governo migliorerà il monitoraggio dei livelli di radiazione allo stadio per garantire la sicurezza di atleti e spettatori.Il Giappone ospiterà le Olimpiadi estive del 2020 a Tokyo dal 24 luglio al 9 agosto del prossimo anno. Speriamo che per allora il rischio sarà stato del tutto eliminato.
Luisa Cascarano
Piangere aiuta a disintossicarsi, perché dovresti farlo ogni volta che ne senti l’esigenza Spesso dopo un bel pianto ci sentiamo meglio. Come mai? I motivi sono diversi ma oggi sottolineiamo in particolare uno dei tanti vantaggi del piangere: la possibilità di disintossicarsi da emozioni come la rabbia ma anche di liberarsi di tossine e ormoni dello stress. Ormai è risaputo, lo stress ha un forte impatto sulla nostra salute ed è spesso proprio la rabbia a fare i danni maggiori. Alcuni ricercatori di Harvard hanno analizzato una serie di studi, condotti in diverse parti del mondo, scoprendo che provare un’esplosione di rabbia aumenta di 5 volte la possibilità di avere un infarto e di 3 il rischio ictus, rischio che persiste fino a 2 ore dopo e che continua più a lungo se si reprimono le emozioni. Secondo la medicina tradizionale cinese, trattenendo il rancore, l’energia del fegato viene compromessa e non può offrire supporto al meridiano cardiaco. Ciò contribuisce anche a creare blocchi nel suo flusso di Qi (energia). Nella medicina orientale gli occhi sono un punto importante di disintossicazione di mente e corpo grazie alle lacrime. La rabbia, tra l’altro, si dice venga immagazzinata proprio nel fegato e dunque il pianto sarebbe un mezzo particolarmente terapeutico per rilasciare le emozioni represse migliorando il Qi di questo organo deputato al detox del nostro corpo. Ma anche in occidente le lacrime hanno un ruolo speciale. Uno studio su lacrime e pianto è stato condotto dal Dr. William H. Frey. Nel suo libro “Crying: The Mystery of Tears”, Frey ha spiegato che il pianto emotivo aiuta a liberare il corpo da sostanze chimiche potenzialmente dannose indotte dallo stress.Frey ha scoperto che mentre le lacrime riflesse sono costituite per il 98% di acqua, le lacrime emotive contengono molti più sottoprodotti tossici e ormoni dello stress.Ulteriori studi suggeriscono anche che il pianto stimola la produzione di endorfine, il naturale antidolorifico del nostro corpo e gli ormoni del “benessere”. C’è poi stata una curiosa ricerca diversi anni fa che sosteneva che il pianto potesse addirittura favorire il dimagrimento. Secondo i risultati del team di ricerca del St. Paul-Ramsey Medical Center, attraverso le lacrime quando si è sotto stress vengono rilasciati gli ormoni prodotti dal corpo. Liberarsi dallo stress, che è colpevole anche dell’accumulo dei grassi del corpo, favorirebbe la perdita di peso. Chi trattiene le lacrime, al contrario, vedrà crescere e rimanere alti i livelli di cortisolo e questo aumenta il rischio che i carboidrati consumati vengano immagazzinati sotto forma di grasso. I ricercatori affermano che questo meccanismo funziona se si piange perché si sente davvero tristezza, rabbia o tensione e non perché si ha qualcosa negli occhi o si è appena tagliata una cipolla. Questa teoria spiegherebbe anche perché le persone che stanno attraversando momenti critici sono spesso più magre. Quando ne sentiamo il bisogno, dunque, concediamoci senza timore o vergogna un bel pianto liberatorio!
Luisa Cascarano