Il gigantesco nuraghe realizzato con 40mila tappi di sughero nelle Langhe dai fratelli Cossu
Un piccolo angolo di Sardegna sta crescendo nelle Langhe, a Neive dove due fratelli sardi, Salvatore e Mario Cossu, stanno creando nella loro cascina sculture e oggetti tipici sardi con sughero e materiali di riciclo, talmente belli da richiamare l’attenzione di tantissimi visitatori. Ultima creazione, un gigantesco nuraghe realizzato con ben 40.000 tappi usati di sughero. Sughero rigorosamente made in Sardinia.
La caratteristica costruzione preistorica in pietra, tipica della Sardegna è stata riprodotta dai due fratelli in tutta la sua “maestosità” , dopo 9 mesi di lavoro e pazienza infinita. Trasferiti negli anni ’70 in Piemonte per lavoro, i due fratelli, negli anni hanno già stupito con le loro creazioni, a partire dagli asini di sughero realizzati in occasione della Fiera del Tartufo di alba.
Olek, la street artist che colora il mondo a colpi di uncinetto
Riveste monumenti e oggetti urbani con fili colorati, trasformando i dettagli più iconici delle città in giganteschi lavori a maglia. Lei è Agata Oleksiak, o meglio, Olek, la street artist polacca, massima esponente della cosiddetta Yarn bombing o Yarn Art. L’uncinetto diventa performance artistica, medium che porta alla riflessione su temi sociali, ma anche dettaglio che conduce lo spettatore all’interno di una dimensione più ironica e giocosa.Nata in Polonia nel 1978, ha conseguito una laurea in studi culturali. Si è quindi trasferita a New York, città dall’eclettico fermento artistico e culturale, dove attualmente lavora. Le sue opere sono state esposte in gallerie, musei e spazi pubblici di tutto il mondo, nonché presentati da importanti riviste come il New York Times, il Wall Street Journal, il New York Magazine e il TIME Magazine.
Le creazioni di Olek esplorano la sessualità, gli ideali femministi e l’evoluzione della comunicazione attraverso forme tridimensionali, colori e dettagli meticolosi e si spingono costantemente ai confini tra moda, artigianato e arte pubblica. L’opera irrompe nella quotidianità, ridisegnando i confini delle cose attraverso la tecnica dell’uncinetto: il filato dona nuovi significati agli oggetti di tutti i giorni, elevandoli verso una dimensione che riscrive il modo in cui viene letta la realtà.L’artista ricopre oggetti immersi nello spazio urbano, come monumenti, pali segnaletici, panchine, automobili o semafori, che diventano il supporto di veri e propri “graffiti ambientali”; ogni opera ha carattere estemporaneo e vuole suscitare meraviglia nello spettatore.