Riso in cambio di plastica: l’iniziativa nelle Filippin
Un chilo di riso in cambio di un pari quantitativo di plastica. L’iniziativa è stata lanciata da alcune comunità locali delle Filippine, stufe del crescente problema rappresentato dai rifiuti in materiali plastici. Un mare, quello filippino, tra i più inquinanti dopo quelli di Cina e Indonesia (dati 2015, Fondazione McKinsey).
Un’iniziativa che contribuirà da un lato a contrastare l’inquinamento dei mari dalla plastica, mentre dall’altro aiuterà chi ha più bisogno di cibo a ottenere i mezzi minimi di sussitenza. Tra i campanelli d’allarme che hanno fatto scattare la campagna il ritrovamento a marzo, nel mar delle Filippine, di una balena morta con all’interno dello stomaco circa 40 chilogrammi di rifiuti plastici.
Iniziative analoghe sono state messe in campo anche in Italia per proteggere i mari e le spiagge nostrane dall’inquinamento. Tra queste anche la campagna che quest’estate (dal 12 al 18 agosto) ha coinvolto alcune aree della Sardegna, dove raccogliendo un secchiello di plastica lungo il litorale è stato possibile ottenere una coppetta gelato con tre gusti.
Sardegna: gelato in cambio della plastica raccolta in spiaggia
Sempre nel Bel Paese, area del Cilento, dove alcuni locali hanno servito caffè gratuiti a coloro che si presentavano presso gli esercizi aderenti all’iniziativa con una busta di rifiuti raccolti in spiaggia. Un bicchiere di birra in cambio di uno pieno di mozziconi di sigaretta, questo lo scambio per l’ambiente messo in atto durante Fermento (Festival delle birre artigianali laziali – dal 25 al 28 luglio, Castello di Santa Severa).
Iniziative anti-plastica anche a Roma, dove è tutt’ora attivo il programma che vede bonus in termini di acquisto di biglietti Atac per chi consegnerà bottiglie e bottigliette PET presso i macchinari situati all’interno delle stazioni della Metro A (Cipro), B (Piramide) e C (San Giovanni). Ogni contenitori consentirà di accumulare un bonus di 5 centesimi: quanto messo da parte potrà essere utilizzato per un acquisto scontato (o integrale) di tagliandi a minuti o giornalieri (da 24 a 72 ore di durata) o dell’abbonamento mensile.
Anfiteatro di El Jem: la meravigliosa rovina romana d’Africa patrimonio Unesco
È il terzo per dimensioni dopo quello di Roma e di Capua, ma è sicuramente il monumento più imponente dell’Africa. Parliamo dell’anfiteatro romano di El Jem che si trova nella città di El Jem o Thysdrus (come era conosciuta in epoca romana), nel cuore della Tunisia.
Modellato dopo il Colosseo di Roma, con il fratello italiano, condivide il fatto di essere l’unico al mondo ad avere una facciata intatta con tre livelli di gallerie. È alto 36 mesi, riesce a contenere fino a 30mila persone ed è stato costruito all’inizio del terzo secolo dai romani sotto il controllo del proconsole Gordiano I, il quale venne acclamato Imperatore a Thysdrus, intorno al 238.
La sua caratteristica forma ellittica contiene un arena di 65 metri ma sono archi, camere sotterranee, scalinate e contrafforti battenti a fare dell’anfiteatro una costruzione di notevole complessità. Fino al diciassettesimo secolo El Jem era rimasto intatto, subito dopo molte delle sue pietre sono state utilizzate per la costruzione del villaggio di El Djem o come riempimento della grande moschea di Kairouan e oggi le rovine sono dal 1979, Patrimonio dell’Umanità.
Nel tempo, oltre a ospitare spettacoli ed eventi ed essere usato come arena per gladiatori e corse con le bighe, l’anfiteatro ha rappresentato un luogo in cui rifugiarsi durante le lotte turche ottomane, attualmente invece ospita l’annuale Festival international de musique symphonique d’El Jem.
All’interno, il monumento ha conservato la maggior parte delle infrastrutture di supporto per la gradinata cosi come il muro del podio, l’arena e i sotterranei
A Varese arriva la prima ambulanza veterinaria. Come diventare volontari
Un’ambulanza veterinaria a disposizione per tutta la provincia di Varese. Attivato il servizio di soccorso, che per i primi tempi permetterà di trasportare solo animali domestici insieme al proprietario.
Una bella iniziativa arriva dalla Lombardia. Qui da qualche giorno opera la nuova ambulanza veterinaria grazie al contributo offerto dai tanti volontari. I primi 25 sono pronti e l’ambulanza è attrezzata per ogni evenienza e per prendersi cura dei nostri amici a quattro zampe.
A gestire il servizio è una onlus che per ogni intervento richiederà un contributo minimo per coprire le spese.
“Siamo attivi ormai da qualche giorno con il primo gruppo di volontari già organizzati in turni 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 ” ha detto Carlo Broggi, coordinatore del servizio.
L’ambulanza in servizio per il momento è una sola ed è un vecchio mezzo non più utilizzabile per il soccorso di persone, sistemato e attrezzato dalla onlus per il trasporto degli animali.
Come contattare il servizio di ambulanza veterinaria
Attivo 24 ore su 24, il servizio al momento prevede il solo trasporto di animali domestici accompagnati dal proprietario o si potranno organizzare trasporti programmati verso cliniche. Il numero di emergenza da chiamare è il 331/4824724.
L’obiettivo è quello di “arrivare a convenzioni con i comuni per poter intervenire e soccorrere anche gli animali trovati per strada” prosegue Broggi.