Luisa Cascarano

Luisa Cascarano

Togliendo gli zuccheri scompare anche l'asma. Nuove terapie in vista na ricerca pubblicata sul Journal of Allergy and Clinical Immunology nel mese di Settembre 2019 ha evidenziato che controllando i recettori dei prodotti di glicazione, quelli che si generano nell'organismo assumendo un eccesso individuale di zuccheri, si possono inibire gli effetti delle sostanze infiammatorie che inducono asma e altre patologie allergiche respiratorie. I ricercatori dell'Università di Pittsburgh (Pennsylvania, USA) hanno per ora documentato questi effetti su cellule bronchiali umane e su modelli murini (topi), ma l'entità della risposta positiva, in un modello come nell'altro, lascia intendere che i prossimi studi umani portino a risultati molto simili se non identici (Perkins TN et al, J Allergy Clin Immunol. 2019 Sep;144(3):796-808.e12. doi: 10.1016/j.jaci.2019.03.019. Epub 2019 Mar 30). Sostengo da sempre che le malattie allergiche respiratorie abbiano una base infiammatoria, che può essere legata sia al tipo di alimento utilizzato con frequenza eccessiva sia alla azione infiammatoria dipendente dalla assunzione di tutti i tipi di zuccheri, come glucosio, fruttosio, polioli e anche alcol, che ha la stessa via metabolica del fruttosio. Già Brandt, nel 2006, aveva pubblicato un importante lavoro che evidenziava come l'infiammazione dovuta alla assunzione di alcuni alimenti fosse sufficiente per indurre, in presenza di acari o muffe, risposte allergiche importanti (asma, rinite, difficoltà di respiro, tosse, congiuntivite), che potevano durare anche per 12 giorni, in soggetti assolutamente non allergici né agli acari né alle muffe; come se questi ultimi fossero alla fine "la goccia che fa traboccare il vaso". “ L'organismo risponde con sintomi allergici in presenza di acari, muffe e pollini, ma la sua reazione dipende anche dalla presenza di sostanze glicanti, legate alla presenza di zuccheri come il fruttosio, il glucosio e anche dell'alcol che ha le stesse vie metaboliche.I ricercatori statunitensi hanno considerato dei modelli asmatici molto precisi, stimolati dalle sostanze infiammatorie (citochine) che inducono classicamente l'asma. Topini privi del recettore per le sostanze glicate (RAGE) non sviluppano reazioni asmatiche anche se stimolati da IL5, IL4 e IL13, le interleuchine in grado di attivare risposte asmatiche in qualsiasi essere umano e in qualsiasi topino. Lo stesso avviene nelle cellule dell'epitelio bronchiale, quello che va "in spasmo" durante gli attacchi allergici. Anche queste cellule umane, non potendo ricevere segnali di glicazione, non rispondono con l'asma. La prospettiva terapeutica innovativa è di fare in modo che alle cellule bronchiali e all'intero organismo non arrivino eccessi di zuccheri. Si tratta di qualcosa fattibile a tutti se guidati nel modo giusto. Ci sono almeno tre forme di infiammazione dovuta al cibo e nel corso del tempo quella dovuta alla glicazione è sicuramente la più di recente. Infatti: Dal 2007 è confermato che alcune citochine, come il BAFF, si alzano nell'organismo quando un cibo determina dei sintomi percepibili (infiammazione da alimenti). Dal 2011 la Harvard Medical School ha definito le regole per "nutrirsi bene", definendo che una scorretta combinazione di proteine e carboidrati in ogni pasto può creare infiammazione. Dal 2017 è evidente, sul piano scientifico, che il 62% delle reazioni infiammatorie o allergiche di cui non si comprende la causa possono dipendere da un eccesso di zuccheri. Capire quali siano gli effetti preventivi e terapeutici del controllo degli zuccheri, senza mai arrivare alla loro inutile eliminazione, mette a disposizione di qualsiasi medico un'arma potentissima in più.

Luisa Cascarano

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