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Che cosa è l' ipertensione arteriosa e come si cura Part.2
Come si cura l’ipertensione
Se, a causa di vari e differenti fattori riconducibili alla storia clinica individuale, non dovesse bastare un corretto stile di vita per tenere sotto controllo la pressione e dovesse svilupparsi ipertensione arteriosa, l’unico modo per riportare i valori alla norma è il trattamento farmacologico.
La terapia verrà prescritta dallo specialista solo a seguito di un approfondito percorso di diagnosi e di una visita cardiologica.
Fonte : IRCCS Istituto Clinico Humanitas
Immagine tratta da(by) CardioLink Salute Web Page
Francesco Maccioni Consulente G&Life S.p.A. brand Generame, filantropo
Tel.3284930730
Email: [email protected]
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Che cosa è l' ipertensione arteriosa e come si cura Part.1
L ’ipertensione arteriosa è una condizione patologica dell’apparato cardiovascolare che si verifica quando la pressione arteriosa, normalmente monitorata nella valutazione complessiva dello stato di salute di una persona, presenta valori fuori dalla norma.
Comunemente, l’ipertensione arteriosa è ritenuta uno dei maggiori fattori di rischio nell’individuo adulto ed è causata il più delle volte da stili di vita non adeguati. Si tratta di una patologia curabile tramite trattamento farmacologico ma, essendo particolarmente legata alle scelte individuali, una corretta informazione a fini preventivi per modificare il proprio stile di vita è la via migliore per tenere sotto controllo la pressione ed evitare che insorga un ’ipertensione.
Approfondiamo l’argomento insieme alla dottoressa Letizia Bertoldi, dell’Unità di Cardiologia Clinica e Interventistica dell'Istituto Humanitas che ringrazio personalmente per l'attenta e curata illustrazione, ritenendo l'argomento di una certa importanza sento di riportarvi in maniera integrale l'articolo curato egregiamente dalla dottoressa Letizia Bertoldi e pubblicato sul sito web dell'RCCS Istituto Clinico Humanitas.Cari amici e membri sento di ricordarvi l'importanza che riveste la prevenzione anche in un'ottica di risparmio della spesa sanitaria.
" Ipertensione arteriosa: che cos’è?
Il cuore, contraendosi, pompa il sangue nel nostro corpo consentendone la circolazione: la pressione che si genera da questo movimento è la pressione arteriosa. Se i valori attraverso cui si monitora sono particolarmente alti in maniera continuativa può significare che si è soggetti a ipertensione.
Si tratta di una condizione che, se persistente, può essere pericolosa poiché a lungo andare si associa a una progressiva restrizione dei vasi sanguigni, perdita di elasticità delle pareti delle arterie e affaticamento e ispessimento del cuore, con un conseguente danneggiamento di tutto l’apparato cardiovascolare e l’insorgenza di patologie quali aterosclerosi, insufficienza renale e danneggiamento della vista, e predisposizione a infarto e ictus.
Come si misura la pressione arteriosa?La pressione arteriosa si misura attraverso due differenti valori, la pressione sistolica e la pressione diastolica, espressi in millimetri di mercurio. La pressione sistolica, o massima, è quella prodotta dalle contrazioni del cuore per pompare il sangue delle arterie. Di norma si assesta su un valore pari o inferiore a 130 mmHg. La pressione diastolica, o minima, si misura tra due contrazioni, quando il cuore è carico del sangue da pompare. I valori normali di pressione diastolica sono pari o inferiori a 85 mmHg.L’ipertensione arteriosa si diagnostica quando il valore della pressione sistolica supera i 140 mmHg e quello della diastolica i 90 mmHg.
La pressione arteriosa va controllata periodicamente poiché può variare sensibilmente in base all’attività svolta dal soggetto e al momento: una persona che, per esempio, sta compiendo un’attività fisica faticosa o è in stato di agitazione avrà una pressione più alta di una in stato di quiete. A partire dai 35 anni, o prima negli individui che hanno familiarità con la patologia, sono consigliati due controlli all’anno per individuare eventuali alterazioni nei valori.
I controlli sono importanti anche per individuare uno stato di pre-ipertensione, campanello d’allarme del futuro sviluppo della patologia. Si parla di pre-ipertensione quando la pressione sistolica si assesta tra i 130 e i 139 mmHg e la diastolica tra gli 85 e gli 89 mmHg.In caso di pre-ipertensione, il soggetto interessato sarà invitato a modificare quei comportamenti che possono influire attivamente sull’aumento del livello di pressione arteriosa.
Fonte : IRCCS Istituto Clinico Humanitas
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“Camminare è la migliore medicina” da Ippocrate ai giorni nostri, tant'è vero che molti filosofi si sono concessi piacevoli passeggiate.
Camminare è la migliore medicina”, così sosteneva giustamente Ippocrate, grande osservatore della natura e dell’essere umano, nonché medico nell'antica Grecia e considerato il padre della medicina occidentale.
Caro/a amico/a e membro della community a sostegno della tesi riguardante i benefici del camminare sento di riportarti il pensiero della brava autrice Elisa Dipre tratto dal suo libro “Filosofia e sport: stili di vita che ci aiutano a cambiare in meglio”.
" In un mondo sempre più frenetico, dove tutto, dai sentimenti alle più disparate esperienze, è velocità, consumo, apparenza, il camminare consente di avvicinare e scoprire, con ritmi lenti, senza l’affanno di un obiettivo da raggiungere ad ogni costo, quanto ci circonda
.Camminare, oltre a permetterci di entrare non solo in sintonia ma anche in intimità con gli ambienti attraversati, proprio per via della lentezza, ci aiuta a liberare la mente dagli stress, facendo emergere la soluzione ai problemi, e a scaricare l’energia negativa accumulata in mesi di lavoro.
Nella società contemporanea, quella dei falsi bisogni, le persone tendono ad andare “in tilt” alla benché minima controversia o situazione che si presenti come problematica. Camminare, al contrario, dà incredibili benefici psicologici (a parte quelli fisici: cuore, polmoni, sangue, respirazione, eliminazione di tossine, tonificante per i muscoli, lucidità per il cervello).L’avevano detto anche i saggi dell’antichità che deambulare era il vero rimedio per i mali dell’anima.
Aristotele insegnava camminando sotto i portici del Liceo e i suoi allievi si chiamavano peripatetici, dal greco περίπατοι, “colonnati”.
I sofisti invece si spostavano a piedi di città in città per insegnare la retorica. Socrate amava camminare e dialogare e gli stoici discutevano di filosofia passeggiando sotto la Stoa, i portici di Atene.
Fin dall’antichità classica, camminare è sempre stata un’attività costante degli uomini. Molti filosofi sono stati camminatori".
Fonte : LIBERO PENSATORE
Fotografia che ritrae " Il sentiero dell'acqua" << Ils Lejins >> nell'Alta Engandina, Svizzera tratta da(by) Outodooractive Web Page