Founder Junior
Amare ed accettare profondamente se stessi è la migliore medicina, si ripristina così il flusso interrotto di energia e la coscienza
Caro amico, cara amica e membro della community di Cam.TV seppure tutti noi riteniamo che l' amore profondo accompagnato dall' accettazione verso se stessi è la migliore medicina, ma non sempre siamo coerenti, non sempre compiamo atti di amore verso la nostra persona e non sempre ci accettiamo, dando origine ad una frammentazione.
Rimanendo in tema, caro amico, cara amica e membro sento di proporti quanto il coach life Roberto Potocniak sostiene, personalmente trovo del veritiero nella sua analisi :
"Frammentazione...
Ogni frammento formato da energia e coscienza bloccato da qualche parte al nostro interno, rappresenta una parte di noi che per un qualche motivo si è staccata dal resto - dall'unità - ed ha iniziato una sua vita autonoma assumendo un'identità ed una coscienza separata.
Cosi, ogni blocco diventa un'entità separata che prima o poi entrerà in conflitto con gli altri frammenti generando tensione, ansia, confusione e rabbia al nostro interno, e proiezioni, aspettative, bisogno di controllo e conflitti verso l'esterno.
Osservare, riconoscere ed accettare i nostri blocchi e i nostri conflitti, permette l'integrazione e la guarigione interiore ed un'innalzamento del livello di energia vitale e della presenza e consapevolezza.
Amare ed accettare profondamente se stessi è la migliore medicina.
Ripristinando così il flusso interrotto di energia e coscienza."
- Roberto Potocniak
Fonte : WAKE UP - il circolo dei ricercatori
Immagine relativa all' amore verso la propria persona è tratta dalla pagina web della Life&Business Coach Roberta Guttilla
Francesco Maccioni
Founder Junior
Ognuno di noi è catturato da un'idea di felicità. Crediamo che saremo veramente felici quando determinate condizioni saranno soddisfatte e non ci rendiamo conto che questa idea è un ostacolo alla nostra vera felicità è quanto sostiene il Maestro Zen vietnamita Thích Nhất Hạnh
Caro lettore, cara lettrice il Maestro Zen vietnamita Thích Nhất Hạnh sostiene che ciascuno di noi viene catturato da un'idea di felicità, giungendo cosi' a credere che saremo veramente felici quando determinate condizioni saranno soddisfatte, non rendendoci conto che questa idea si rivela un ostacolo alla nostra vera felicità.La felicità può giungere in noi in qualsiasi momento se godiamo di uno stato di libertà, se riusciamo a liberare la nostra idea di felicità, se lasciamo andare la nostra unica idea felicità, in quanto tendiamo ad essere intrappolati dalle condizioni che creiamo per pervenire appunto allo stato di felicità.Personalmente ritengo, e mi viene da aggiungere, che lo stato di felicità potrà giungere in noi quando non ci dimeniamo nel ricercarla, vivendo il momento presente ed apprezzando la semplicità delle cose, in modo particolare le meraviglie della natura generosamente offerteci.
Caro lettore, cara lettrice sento di proporti in maniera originale il pensiero di quel grande Maestro di spiritualità qual'è stato in tempi piuttosto recenti Thích Nhất Hạnh, con il tale pensiero desidero augurarti un fine settimana trascorso in tutta Serenità:
"Ognuno di noi è catturato da un'idea di felicità. Crediamo che saremo veramente felici quando determinate condizioni saranno soddisfatte. Non ci rendiamo conto che questa idea è un ostacolo alla nostra vera felicità. Se riusciamo a liberare
la nostra idea di felicità, la vera felicità nasce subito in noi. Creiamo le condizioni per la nostra felicità e rimaniamo intrappolati. La felicità può arrivare a noi in qualsiasi momento se siamo liberi.
Perché ci impegniamo a sostenere una sola idea di felicità?
Se lasciamo andare questa idea, la felicità arriverà a noi da ogni direzione."
Fonte : condivisione di Luca Valente nella pagina web "Il Buddhismo tibetano insegna"
Wikipedia
La fotografia raffigurante una giovane donna in stato di felicità è tratta dalla pagina web "Omnama"
Francesco Maccioni Ricercatore indipendente, filantropo
Founder Junior
Approfondimento sul lavoro su se stessi offertoci generosamente dal coach life Roberto Potocniak
Caro amico, cara amica e membro della community di Cam.TV desidero proporti un approfondimento del tema del lavoro su se stessi e la propensione alla perfettibilità offertoci generosamente dal coach life Roberto Potocniak, il cui punto di vista a mio avviso è meritevole di attenzione :
" Apparire come “poco interessanti” è un buon segno quando uno lavora su se stesso, significa che l’ego non è più in primo piano, e vuol dire che abbiamo dato più attenzione al nostro Essere.
La crescita dell’Essere accade solo mettendo l’ego al posto giusto, non biasimandolo, non distruggendolo, ma dandogli il posto che gli spetta: come strumento al servizio dell’Essere, un‘interfaccia fra il nostro mondo interiore ed il mondo esteriore.
Diventa un problema solo quando l’interfaccia funzionale, l’ego-personalità, vuole spacciarsi per il nostro Essere... e tende a prendersi tutto lo spazio, lo spazio che non gli spetta.
Ed è così che si diventa un problema per se stessi e per gli altri ".
- Roberto Potocniak
Caro amico, cara amica e membro desidero lasciarti formulandoti l' invito a rendere la tua vita un Capolavoro.
Fonte : WAKE UP - il circolo dei ricercatori
L' immagine relativa al lavoro su se stessi è tratta dalla pagina " Evoluzione Collettiva " nel social network Facebook contenente il pensiero di Vincenzo Esposito
Francesco Maccioni