Founder Junior
L' Istituto Europeo di Ocologia ( IEO ) è stato un pioniere nell’ideare e perfezionare tecniche di chirurgia conservativa, pertanto sempre meno invasive.
L’ obiettivo non è solo la guarigione ma anche la qualità della vita: IEO, infatti, è il primo Cancer Center che ‘misura’ la qualità di vita tramite la somministrazione di questionari e interviste alla dimissione, a un mese, a sei mesi, a un anno e a due anni così da avere dei dati che riguardano la funzionalità degli organi, il ritorno alla vita sociale e alla sintomatologia. Non solo dato che i risultati di queste indagini sono accessibili in modo semplice per i cittadini.Essi costituiscono dei tasselli che permettono al personale dell'Istituto Europeo di Oncologia di prendersi cura di ogni donna in ogni momento, aiutandola a guadagnare nel tempo una qualità di vita sempre maggiore.
Caro/a amico/a e membro dell' allargata "famiglia" di Cam.TV il Prof. Paolo Veronesi, Direttore Programma Senologia in IEO, approfondisce questi temi nel video sottostante e che desidero proporti.
Fonte : Istituto Europeo di Oncologia
Video tratto dalla pagina in Facebook dello IEO, Istituto Europeo di Oncologia
Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente, filantropo
Founder Junior
Mangia meglio per la salute del cervello : i risultati di un recente studio
Quello che mettiamo nel piatto, cari amici e membri della community di Cam.TV, potrebbe aiutarci a rafforzare la salute del nostro cervello. Questa è la conclusione alla quale sono giunti ricercatori del Rush University Medical Center di Chicago durante un recente studio. I suddetti ricercatori hanno studiato gli effetti del seguire un piano alimentare specifico sulla probabilità di problemi cognitivi negli anziani. La "Dieta MIND" è un ibrido della "Dieta mediterranea" e la "Approcci dietetici per fermare l'ipertensione (DASH) dieta"; quest'ultima ha dimostrato di aiutare a ridurre la pressione alta nelle persone.
Gli studiosi hanno analizzato i dati di 569 persone che hanno partecipato al "Rush Alzheimer's Disease Center's Memory and Aging Project", iniziato nel 1997.
Il progetto includeva informazioni sulle loro diete, così come la loro salute del cervello e la funzione cognitiva, dall'inizio dello studio fino alla loro morte.
Sulla base delle risposte dei partecipanti ai questionari riguardanti la frequenza alimentare i ricercatori hanno assegnato a ciascuna persona un punteggio di dieta MIND. Il punteggio includeva 15 componenti dietetici, tra cui 10 gruppi alimentari sani per il cervello (come le verdure a foglia verde, le altre verdure, le noci, le bacche, i fagioli e i legumi, i cereali integrali, il pesce, il pollame, l' olio d'oliva e il vino) e cinque gruppi alimentari malsani (quali la carne rossa, i cibi fritti e i fast food, la pasticceria e i dolci, il burro e il formaggio).
I partecipanti sono stati inoltre sottoposti a valutazioni annuali e a test cognitivi.
Cosicchè gli studiosi hanno scoperto che le persone che avevano un punteggio più alto della dieta MIND godevano di una migliore cognizione. "I cambiamenti nella dieta possono influire sul funzionamento cognitivo e sul rischio di demenza, nel bene e nel male", afferma il Prof. David A. Bennett, MD, direttore del Rush Alzheimer's Disease Center, che ha guidato lo studio insieme al bravo Professore di Scienze Neurologiche Robert C. Borwell. e che conclude affermando "Ci sono cambiamenti abbastanza semplici nella dieta e nello stile di vita che una persona potrebbe fare e che possono aiutare a rallentare il declino cognitivo con l'invecchiamento nonchè a contribuire alla salute del cervello".
Fonte : Journal of Alzheimer's Disease, 14 settembre 2021
Andrew Weil M.D.
Immagine della dieta per il cervello tratta (by) da Starbene Web Page
Francesco Maccioni Consulente G&Life S.p.A. Brand Generame - Ricercatore Indipendente
Tel. 3284930730
Email : [email protected]
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Non è il freddo a farci ammalare di raffreddore, mal di gola e otite
I disturbi delle vie aeree superiori, come mal di gola, otite e raffreddore sono dei mali tipici dei mesi autunnali e invernali.
“È vero che ci ammaliamo maggiormente in inverno, ma non è il freddo a debilitare il nostro organismo, anche i virus patiscono il freddo, quanto una maggiore permanenza negli ambienti chiusi, dove è più facile contagiarsi: è lo stesso principio alla base delle misure di prevenzione per COVID-19” ci precisa il professor Giuseppe Spriano, Responsabile dell’Unità di Otorinolaringoiatria di Humanitas e Professore Ordinario di Humanitas University.
Il bravo Professor Giuseppe Spriano ci illustra egregiamente l'argomento, illustrazione per la quale sento di ringraziarlo personalmente e che è parte integrante dell'intervista rilasciata dal professor Giuseppe Spriano a Buongiorno Benessere
Gli antibiotici: quando utilizzarli?
“ Le infezioni della gola, le cosiddette faringiti, sono soprattutto di origine virale, dunque non è necessario utilizzare gli antibiotici per trattarle: sono sufficienti i farmaci antipiretici e antidolorifici per lenire il dolore. Gli antibiotici vengono prescritti in circa il 20% dei casi, quando l’origine dell’infezione è batterica. Questa è riconoscibile dallo specialista perché implica un dolore più forte, una febbre più alta e la presenza delle placche sulle tonsille. Quando sono necessari gli antibiotici è importante seguire sempre le indicazioni del medico, su dose e durata per evitare di sviluppare l’antibiotico-resistenza, un problema che, a oggi, è piuttosto rilevante.In determinati casi, per esempio in presenza di edema, ossia un rigonfiamento della mucosa che può condurre anche a difficoltà respiratorie, il medico potrebbe ritenere opportuno l’utilizzo di farmaci cortisonici “, continua il professore.
Le tonsille: quando è bene asportarle ?
“ Oggi in otorinolaringoiatria esistono delle linee guida che consentono allo specialista di valutare al meglio quando è opportuno eliminare le tonsille. Quando si parla di bambini, le tonsille vengono asportate se sono talmente voluminose da impedire una corretta respirazione: parliamo della sindrome delle apnee del sonno. Un’altra eventualità per cui è opportuno asportare le tonsille è quando il paziente manifesta una ripetizione di fatti acuti: diverse tonsilliti all’anno, per esempio, o un ascesso tonsillare ”, spiega lo specialista.
Il professor Giuseppe Spriano conclude la sua utile ed egregia illustrazione affrontando l'argomento dell'otite e dei suoi sintomi
“ L ’otite, in particolar modo nei bambini, è strettamente legata agli episodi infiammatori delle prime vie respiratorie. Si verifica quando la secrezione, attraversando la tuba di Eustachio che collega il naso all’orecchio, si accumula nell’orecchio medio. Inizialmente il paziente avverte un senso di ‘chiusura’ all’orecchio, ma successivamente subentra un’infezione batterica, si alza la febbre, e aumenta la sensazione dolorosa. In questo caso il timpano viene estroflesso e può rompersi: la rottura allevia il dolore, ma è meglio evitarla, poiché se si verificasse ripetutamente si potrebbe rischiare di sviluppare un’otite cronica con una perforazione del timpano che richiederebbe successivamente un intervento chirurgico di timpanoplastica ”,
Fonte : IRCCS Istituto Clinico Humanitas
Immagine tratta da(by) Farmacia Rocco Web Page