Founder Junior
Cari amici e membri della grande "famiglia" di Cam.TV sono lieto di informarvi che lo scorso 17 Settembre, appena due giorni fà, si è celebrata la Giornata internazionale della sicurezza del paziente, promossa dall'Organizzazione mondiale della sanità (World Health Organization (WHO).
La sicurezza delle cure e l’attenzione alla persona assistita sono temi costanti in strutture sanitarie come l' 'Istituto Europeo di Oncologia, un fattore dimostrato dall’accreditamento all’eccellenza con Joint Commission International, leader riconosciuto nell’Accreditamento Internazionale in campo sanitario che individua e condivide con molte Nazioni del Mondo le pratiche migliori per la qualità e la sicurezza dei pazienti, che l’ospedale ottiene fin dal 2002.
Fonte : IEO Istituto Europeo di Oncologia
Immagine tratta da(by) IEO Istituto Europeo di Oncologia Web Page
Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente, filantropo
Founder Junior
Cari amici e membri della allargata "famiglia" di Cam.TV sono lieto nell'informarvi che l’autorevole rivista statunitense @newsweek ha pubblicato la nuova classifica dei migliori ospedali al Mondo per aree specialistiche: per il terzo anno consecutivo lo IEO risulta essere al primo posto in Italia per l'oncologia e al dodicesimo a livello mondiale nella classifica “World’s Best Specialized Hospitals 2023”.
Tutto il personale che ruota intorno allo IEO si mostra orgoglioso del risultato del lavoro svolto fino a oggi e w le eccellenze italiane !
Fonte : IEO Istituto Europeo di Oncologia
Immagine tratta da(by) IEO Istituto Europeo di Oncologia Web Page
Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente, filantropo
Founder Junior
Miopia nei bambini : trascorrere più tempo all'aria aperta rappresenta la prima ed efficace strategia di prevenzione
Accanto alla genetica, che gioca un ruolo importante, la ragione dell’incremento di casi a cui si sta assistendo è da ascrivere al maggior impegno nella visione ravvicinata.Si calcola che nel 2050 quasi la metà della popolazione infantile sarà miope; non solo, nei bambini questo difetto visivo sarà anche più importante in termini di diottrie e questo potrebbe avere delle ricadute negative al di là delle difficoltà nella visione da lontano.
<< La ragione per la quale la miopia è in aumento nei bambini è probabilmente da ascrivere al maggiore impegno visivo ravvicinato richiesto ai nostri piccoli — ci spiega egregiamente Professore Paolo Nucci, ordinario di Oftalmologia all’Università degli Studi di Milano che prosegue nella sua illustrazione . Le attività ravvicinate, come studiare, leggere e passare un’ora dietro l’altra davanti a dispositivi elettronici come smartphone e tablet, sono infatti miopizzanti. Non a caso è ormai evidente che la miopia incide di più nelle popolazioni maggiormente scolarizzate: è quindi ragionevole pensare che su un substrato famigliare favorevole, una rilevante attività ravvicinata possa avere un ulteriore impatto negativo. Ciò spiegherebbe non solo il boom di casi di miopia, ma anche la loro tendenza a essere più gravi».
Quanto alle nuove ove evidenze sul rapporto fra la miopia e gli stili di vita secondo una ricerca olandese condotta dall’Erasmus Medical Center di Rotterdam e pubblicata di recente su British Journal of Ophthalmology, il numero delle ore trascorse al chiuso si associa in modo significativo a questo difetto della vista.
Cari amici e membri della community ne parliamo con il professor Paolo Vinciguerra, direttore del Centro Oculistico di Humanitas e docente di Humanitas University che ci illustra egregiamente l'argomento << Gli autori dello studio hanno analizzato i dati relativi a 5711 bambini di sei anni d’età. Questi si riferivano a una visita cui erano stati sottoposti per misurare l’acuità visiva e a un esame obiettivo per valutare chi avesse sviluppato la miopia. Poco più del 2% dei partecipanti era miope. Tra le altre informazioni valutate dai ricercatori c’erano le attività quotidiane dei bambini.
È emerso che i bambini miopi trascorrevano più tempo negli ambienti chiusi e meno all’aperto rispetto ai bambini non miopi. Inoltre presentavano un minor livello di vitamina D e un Indice di massa corporea maggiore e facevano meno sport. Tuttavia l’associazione più rilevante era proprio quella con il tempo passato all’aria aperta o meno.
Pertanto già a sei anni – concludono i ricercatori – i fattori ambientali possono rappresentare un importante fattore di rischio per la miopia.
Chi è colpito da miopia non riesce a mettere a fuoco in maniera adeguata le immagini da lontano. È uno degli errori di rifrazione più comuni e in moltissimi casi si diagnostica in età scolare. Con la crescita il difetto tende a peggiorare fino a stabilizzarsi, tendenzialmente, entro i 40 anni.
La ricerca scientifica è da tempo impegnata nell’individuazione dei fattori correlati all’insorgenza di questo difetto della vista. Sicuramente la miopia ha un’origine genetica ma molto probabilmente anche l’ambiente gioca un ruolo non secondario. Tra i fattori ambientali che si sono meritati l’attenzione dei ricercatori c’è proprio l’esposizione ai raggi solari e negli ultimi anni molti studi hanno indicato questa relazione.
Ad esempio nel 2015 uno studio pubblicato su Journal of the American Medical Association aveva concluso che fra i bambini di sei anni che non passavano molto tempo all’aperto aveva il 40% aveva sviluppato miopia. La percentuale scendeva al 30%, invece, fra chi faceva ogni giorno almeno 40 minuti di attività all’aperto. Qualche anno prima, nel 2011, è stato presentato uno studio della Cambridge University al congresso annuale dell’American Academy of Ophthalmology secondo cui per ogni ora in più a settimana trascorsa all’aria aperta il rischio di miopia si riduceva del 2%.
L’esposizione alla luce solare – con le dovute precauzioni relative alla protezione solare nei periodi più caldi dell’anno – e l’abitudine a coprire maggiori distanze con lo sguardo potrebbero dunque aiutare i bambini a conservare una vista più acuta. Certamente sottoporsi a visite periodiche dall’oculista è il mezzo migliore per fare prevenzione e presidiare la salute degli occhi>>.
Fonte : CORRIERE DELLA SERA / SALUTE/ PEDIATRIA