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In Italia 1 persona su 10 è affetta da Obesità ed i casi si prevedono in forte aumento anche in seguito al Lockdown.L’ obesità si rivela una vera bomba a orologeria per la nostra salute: essa infatti è un grave fattore di rischio per cancro, diabete, malattie cardiovascolari, solo per citarne alcune, e per la mortalità da Covid-19.Lo scorso 4 Marzo si è celebrata la Giornata Mondiale per la prevenzione dell’Obesità e del Sovrappeso atta a sensibilizzare sul problema ed a favorire la prevenzione.Riporto cari amici dalle fonte Fondazione Valter Longo, la quale è in prima linea contro l’obesità quanto segue : “Le ultime stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità rivelano che sono sovrappeso oppure obesi il 50% degli adulti e il 30% dei bambini e adolescenti del Pianeta.In Italia sono 18 milioni gli adulti in sovrappeso (35,5%) e 5 milioni [*] quelli obesi, ovvero una persona su dieci. Inoltre, 3 bambini su 10 (29,8%) [**] sono in sovrappeso e fra questi 1 è obeso (9,4%). Siamo secondi solamente a Cipro e quasi allo stesso livello di Grecia e Spagna, con una prevalenza di bambini in eccesso di peso al Sud.Un conteggio drammatico, che è necessario far emergere, anche e soprattutto, in occasione del World Obesity Day, la Giornata Mondiale per la prevenzione dell’Obesità e del Sovrappeso che si celebra il 4 marzo. Negli ultimi trent’anni l’incidenza del sovrappeso ha visto un aumento del 30 per cento e l’obesità è aumentata del 60%. Se si guarda all’impatto del Covid-19, l’obesità è una delle cause più frequenti di comorbilità nei deceduti per coronavirus, che spesso si accompagna a ipertensione, diabete e a un sistema immunitario meno efficiente”, spiega Antonluca Matarazzo, Direttore Generale di Fondazione Valter Longo . “Le proiezioni sono allarmanti: nel 2030 rischiamo, infatti, di assistere al raddoppio della prevalenza di obesità, che sommata al sovrappeso, costituirà circa il 70% della popolazione, con un enorme impatto clinico ed economico, essendo l’obesità responsabile di alcune forme di tumore, del diabete e di malattie cardiovascolari”. “Oggi, creare consapevolezza e una rinnovata alfabetizzazione sanitaria della comunità rappresenterebbe un’azione reale e strategicamente utile a risolvere il problema dell’obesità alla base, così da stimolare un ambiente volto alla prevenzione e al mantenimento del Bene Salute attraverso l’adozione di stili di vita salutari e scelte alimentari adeguate sin dall’infanzia”. Conclude il Direttore Matarazzo: “Una integrazione fra il sistema sanitario pubblico e quello costruito dalle realtà del terzo settore, che andrebbe riconosciuto come parte di una complessiva offerta pubblica, sarebbe un passaggio auspicabile e necessario per agevolare l’impatto immediato di interventi realmente risolutivi”.Nell’adipe una bomba a orologeria:Ogni 2 secondi una persona tra i 30 e i 70 anni muore di una malattia “cronica non trasmissibile”, come le malattie cardiovascolari e autoimmuni, il cancro e il diabete [***], tutte patologie la cui insorgenza è favorita dallo stato infiammatorio cronico nei soggetti obesi. L’obesità predispone, infatti, a patologie allergiche e, riducendo la sorveglianza immunitaria, aumenta il rischio di cancro e quintuplica la possibilità di sviluppare il diabete. Sovrappeso e obesità favoriscono, inoltre, l’insorgenza di malattie neurodegenerative, quali l’Alzheimer.“Durante questo ultimo anno, complice il lockdown e la maggior permanenza in famiglia, la consapevolezza dei genitori della propria responsabilità nell’educazione alimentare dei figli è ancora più forte di prima. Siamo stati contattati da molti adulti desiderosi di imparare ad alimentarsi correttamente e soprattutto di trasmettere queste conoscenze ai propri figli”, racconta Romina Inès Cervigni, Responsabile Scientifico della Fondazione che prosegue dicendo “Dopo i quindici anni di età, inoltre, sono proprio i ragazzi a richiedere un appuntamento con il nutrizionista per avere una guida affidabile e riuscire a filtrare le Fake News presenti nel Web”.
Fonti : Fondazione Valter Longo
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Immagine tratta da(by) Fondazione Valter Longo
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Simone da giovanissimo paziente dell' Ospedale Pediatrico Meyer a “quasi lavoratore” con un progetto di alternanza scuola/lavoro che permette agli studenti delle superiori di fare tirocini anche in realtà come quella del Meyer.Una storia quella di Simone di speranza.
Simone è arrivato all' Opsedale Pediatrico Meyer dopo un controllo casuale, il suo esame del sangue rivelava che qualcosa non andava e poco dopo gli è stata formulata una spiazzante diagnosi: leucemia. Oggi Simone ha 18 anni ed è tornato all' Ospedale Pediatrico Meyer da “quasi lavoratore” attraverso un progetto di alternanza scuola/lavoro che permette agli studenti delle superiori di fare tirocini anche in realtà come il Meyer. E sul suo futuro il buon Simone, complice una grande dottoressa, ha le idee ben chiare.
Cari amici e membri della community vi propongo un video nel quale il bravo Dott. il Dottor Fabio Giglio, Vice Direttore della Divisione di Oncoematologia dell' Istituto Europeo di Oncologia ( IEO) ci spiega in maniera egregia che cos'è e come si manifesta la Leucemia mieloide.
Fonte : Fondazione Ospedale Pediatrico Meyer
IEO Istituto Europeo di Oncologia
Fotografia del giovane Simone tratta dalla pagina web dell' Ospedale Pediatrico Meyer
Video tratto dalla pagina web dello IEO Istituto Europeo di Oncologia
Francesco Maccioni Ricercatore indipendente, filantropo