Founder Junior
Educare i figli con i sogni e non con le paure Part.2.
I bambini sono più fragili di quanto pensiamo, perché imparano a "leggere" il mondo circostante in base agli stimoli che ricevono. Per questo motivo è tanto bene essere presenti nella loro vita con attenzione e saggezza.Educare un bambino richiede tempo, pazienza e molti sogni; sua santità il Dalai Lama sostiene che la mancanza di amore genera patologie mentali. Capita spesso di nutrire dei dubbi come se si è una buona madre o un buon padre per il proprio figlio ma non ossessionatevi con queste domande, a volte il genitore che segue il proprio istinto ottiene i migliori risultati, in quanto i suoi gesti sono dettati dall’amore e quando c’è affetto si crea un legame intimo con il bambino, talmente speciale che dall’esterno non può essere compreso fino in fondo.
Educa quindi mettendo da parte le paure, i timori perchè :
- la prima cosa di cui ha bisogno un bambino che si sta aprendo al mondo, che comincia a fare i primi passi, a parlare e ad interagire con il mondo esterno è una mano sicura che lo protegga, una voce che lo guidi e lo incoraggi a esplorare, scoprire, giocare e divertirsi.
- La vita del bambino deve essere intrecciata al gioco perché esso costituisce un modo per entrare in contatto con la realtà e comprenderla. Create pertanto occasioni di gioco e condividetele con vostro figlio.
Caro lettore, cara lettrice fai in modo che il bambino sogni attraverso il gioco, i libri, le corse in strada, i fiori, le mani sporche di terra e inducilo a più esperienze e dialogo, infine a più sogni. Se riempiamo la vita dei nostri figli con divieti, silenzi, con espressioni come : “adesso non scocciare”, “ora non ho tempo”, “ma sai dire solo stupidaggini?”, alla fine il bambino crescerà con mille timori e la sensazione di non essere importante. Ricordati che il più bel regalo che possiamo fare ai nostri figli si chiama “tempo”.
Quando i bambini incominciano ad andare a scuola è possibile che subiscano prepotenze, che sviluppino paure ed ansia, è quindi importante rimanere vigili e non rinunciare, ogni giorno, ad un momento di condivisione con i tuoi figli, costituisce un momento che servirà per parlare di come è andata la giornata.
Prima di andare a letto, ad esempio, ritaglia un momento da dedicare a due chiacchiere tranquille con il bambino, senza chiedere troppo o esprimere giudizi, ma sforzandovi di intuire le sue ansie e lasciando che vostro figlio si senta libero di parlare e tieni ben presente che il bambino abbia 4 o 14 anni, un figlio ha sempre bisogno del nostro aiuto e che secondo il noto pedagogista Alexander Neill l’ unica buona educazione è quella che permette alle emozioni di essere libere.
Fonte : Blog Vivere più Sani
Aforismario
Scuola di Meditazione Trascendentale Sardegna
Immagine tratta dalla pagina web “Pianeta Mamma”
Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente, filantropo
Founder Junior
Educare i figli con i sogni e non con le paure Part 1.
Nel limite del possibile, è bene sostenere i nostri figli in tutto quello che fanno; creare un legame equilibrato che li faccia diventare, un domani, degli adulti sani e forti.Educare con i sogni non significa insegnare a non tenere i piedi per terra oppure a vedere la vita in modo irresponsabile o poco obiettivo, ma vuol dire, invece, infondere gioia e speranza, fornire al nostro piccolo le strategie che lo aiuteranno a sentirsi libero e capace di creare i propri orizzonti.
Un’educazione che abbia tra i suoi strumenti anche la paura, genera la tendenza ad essere insicuri, genera catene al cuore e ai piedi del bambino perchè la paura fa male, ferisce e non potrà mai essere considerata pedagogica.
Pochi di noi sono esperti di pedagogia o psicologia infantile, ma sappiamo tutti che ogni bambino ha le sue necessità e che non esiste migliore risposta ad esse di quella che nasce dal cuore, dalla vicinanza, dal rappresentare una buona guida che investe nella felicità e mai nella paura.
Oggi caro lettore, cara lettrice desidero proporti di riflettere insieme su questo tema interessante: l’importanza di educare ai sogni.
In quanto fragili e fatti di sogni i figli vanno maneggiati con cura: il cervello di un bambino è un’entità desiderosa di imparare, provare, percepire, sentire e sognare; la sua neuroplasticità è semplicemente incredibile e lo sarà in modo potente fino all’età di 4-5 anni.
Tutto quello che accade in questa prima fase dell’infanzia, lascerà un’impronta indelebile nel suo cervello e questo costituisce il motivo per il quale è vitale che nei primi anni l’adulto curi in modo speciale il legame con il bambino, diventando per lui un sostegno forte e sano che lo faccia sentire amato e protetto.
Se desideriamo dei figli rispettosi occorre trattarli con rispetto.
Probabilmente ti sarai chiesto/a se i bambini sono davvero fatti di “materiale fragile", la risposta è Sì, da un certo punto di vista, e per i seguenti motivi:
Le prime esperienze nella vita di un bambino hanno un forte impatto e possono essere determinanti nello sviluppo successivo.
Ad esempio, un bambino che non venga confortato quando piange crescerà con una notevole dose di stress.
Quando un bambino non riceve sufficienti carezze, abbracci, la tenerezza, non sente quindi la “pelle” della madre o l’affetto del padre o di qualsiasi altro parente che ricopre questo ruolo, svilupperà meno connessioni neuronali rispetto al bambino che gode di attenzioni costanti e si sente appagato.
Fonte : Blog Vivere più Sani
Aforismario
Scuola di Meditazione Trascendentale Sardegna, fondata dal gesuita Francesco Piras
Immagine tratta dalla pagina web “Pianeta Mamma”
Francesco Maccioni Ricercatore Indipendente, filantropo
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Cari amici e membri secondo il medico, ricercatore e psicologo William Herbert Sheldon non c'è mai stata una cura per l'influenza in quanto questa è un naturale processo di disintossicazione del corpo, in risposta ad una eccessiva tossicità nelle cellule.La teoria del dottor William Herbert Sheldon trova accoglienza tra i membri della realtà in ambito sanitario ppocrateOrg.
Fonte : Ippocrateorg
Immagine tratta dalla pagina web "Psicologia y Empresa"
Francesco Maccioni Ricercatore indipendente, filantropo