Donato Galassi

IL GRANELLINO🌱 (Gv 1,45-51) A mio avviso la cultura contadina delle generazioni passate poteva senz'altro insegnarci la semplicità del cuore. Ora anche i contadini, contagiati dalla cultura dell'apparire più che dell'essere, hanno perso la loro semplicità. Il mondo, più di ieri, è diventato un palcoscenico gremito di attori. L'attore quando agisce sul palcoscenico, svolge un ruolo che non gli appartiene. L'attore, se è povero, è chiamato a fare il ruolo del ricco; sé è mite, è chiamato a fare il ruolo del violento. E così via. L'attore, insomma, non è mai se stesso sul palcoscenico. Quanti attori sul palcoscenico della vita politica! E lo stiamo vedendo in questi giorni sul palcoscenico della vita politica italiana. Quanti attori sul palcoscenico nella vita sociale. Persone povere che vogliono apparire ricche. Persone ricche che vogliono apparire povere. Persone che davanti ti elogiano e dietro le tue spalle ti disprezzano. Quanti attori sul palcoscenico della vita religiosa! Gente che digiuna di giorno per farsi ammirare e di notte mangia come una belva affamata. Gente che di giorno frequenta le chiese e di notte luoghi dove si consumano le orge. Preti che di giorno danno l'impressione di essere mistici quando sono all'altare e di notte frequentano luoghi abitati dai diavoli. L'ipocrita non è semplice, non è come un neonato che si presenta in pubblico con la sua nudità. Il neonato si presenta in pubblico senza trucco e orpelli. Se ti capita di andare a vivere in qualche convento o monastero per qualche giorno e avrai la sorpresa di vedere che anche lì ci sono degli attori, non scandalizzarti e non rimanere deluso, ma abbi il coraggio di dire: "Voi siete un popolo che adorate il Signore con le labbra, ma il vostro cuore è lontano dal Signore". Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS. Vuoi capire cos'è la preghiera del cuore? Leggi LA PERLA PERDUTA, CHE IO VEDA, SIGNORE e SOLO A SOLO Per richiederlI, telefona ai seguenti numeri: 3313347521‬ - ‭3493165354.

Donato Galassi

IL GRANELLINO🌱 (Mt 22,1-14) Ormai pochissimi cattolici vanno a celebrare l'Eucarestia domenicale. Eppure sono tutti invitati. Nonostante che non bisogna portare nessun regalo allo Sposo così come si fa alle feste nuziali di questo mondo, la maggioranza declina l'invito del Padre celeste. Ciò è dovuto innanzitutto alla crassa ignoranza del significato e dell'efficacia dell’Eucarestia. Quando si capisce cos'è l'Eucarestia, si esclama come esclamavano i primi cristiani: "Non si può vivere senza l'Eucarestia!". Diceva Padre Pio la cui festa eucaristica durava molto tempo: "Con nessuna cosa al mondo si può sostituire una Messa non partecipata e celebrata". Tenere il negozio aperto, rimanere a casa per riposarsi, per il caldo o per il freddo, andare a vedere una partita di pallone, andare a una festa mondana, cucinare per la famiglia non possono giustificare l'assenza alla celebrazione eucaristica domenicale. Vedo che molti cattolici vanno allo stadio anche quando fa freddo e piove. Per la squadra del cuore si è disposti ad affrontare qualsiasi sacrificio. Con quale condizione interiore bisogna andare alla festa eucaristica? Non per dovere, ma per fede, per amore e gratitudine per quello che il Signore ha fatto per noi. Di solito chi accoglie l'invito per celebrare l'Eucarestia? Non i cattolici ricchi e potenti socialmente, intellettualmente ed economicamente, ma quelli dei crocicchi delle strade. Ovunque io vada a predicare le chiese sono piene di gente semplice, umile e laboriosa proprio come la gente che vediamo nella parabola evangelica di oggi. I ricchi e i potenti non hanno bisogno di Dio; essi fanno le loro feste nelle case private o negli alberghi di grande lusso dove c'è di tutto: cibi succulenti, musica assordante, fiumi di alcool, droga e spesso anche scambio di coppie. Questa è una società che non percorre le vie di Dio che sono anguste e strette, ma quelle spaziose. Che il Signore ci liberi dal Maligno e ci dia la sapienza di affollare le chiese almeno nel giorno di domenica! Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti). PS. Vuoi capire cos'è la preghiera del cuore? Leggi LA PERLA PERDUTA, CHE IO VEDA, SIGNORE e SOLO A SOLO Per richiederlI, telefona ai seguenti numeri: 3313347521‬ - ‭3493165354.

Donato Galassi

IL GRANELLINO🌱 (Mt 20,1-16) È vero, l'invidia è una vipera che dimora in ogni cuore umano, ma inietta il suo veleno soprattutto a uomini e donne che conducono una vita spirituale; quindi potete immaginare quanti vescovi, preti, monaci e suore vengono morsi dalla vipera. Ecco perché molto facilmente nei conventi, monasteri, nelle case religiose e nei gruppi di preghiera si trovano soggetti che sono causa di discordie, di rivalità, di litigi e divisioni. Diceva una grande mistica (mi sembra S.Teresa d'Avila): "più si diventa dispirituali, più si è attaccati dal brutto e schifoso sentimento dell'invidia". Non fa meraviglia che proprio tra quelli che sono chiamati a lavorare nella vigna del Signore serpeggia il sentimento dell'invidia. Ai primi operai che si lamentano con Gesù perché ricevevano la stessa paga degli ultimi operai, Gesù dice loro: “Siete forse invidiosi della mia bontà?". Dice la Sacra Scrittura che nel mondo entrò il peccato a causa dell'invidia. Cos'è l'invidia? L'invidia è quel sentimento di tristezza che si prova nel vedere che qualcuno che noi conosciamo è più stimato e amato di noi, socialmente, intellettualmente, politicamente, economicamente e spiritualmente ha più successo di noi. L'invidioso riesce anche a congratularsi con te per il tuo successo, ma lo fa solo con la bocca perché nel suo cuore desidera che la tua gioia diventi tristezza e il tuo successo diventi fallimento. Chi soffre d'invidia può arrivare persino alla pazzia. Saul provò una tale invidia per Davide che decise di ucciderlo, ma non riuscì a compiere il suo diabolico desiderio perché Dio vegliava su Davide. Certo, non si uccide solo fisicamte l'altro, ma lo si può fare anche moralmente. Dalla bocca dell'invidioso escono calunnie, parole di disprezzo e giudizi velenosi verso la persona invidiata. Non c'è peccato più schifoso e mortale dell'invidia. Purtroppo, è il peccato che non viene mai vomitato alla presenza del confessore. Eppure, solo con la confessione si può schiacciare la testa della vipera. Amen. ALLELUIA. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS. Vuoi capire di piu cos'è il battesimo di fuoco e Spirito Santo? Leggi IL GRANDE REGISTA Per richiederlo, telefona ai seguenti numeri: 3313347521‬ - ‭3493165354.

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