IL GRANELLINO🌱
(Mt 20,20-28)
Se in questo momento Gesù venisse davanti a te con questa domanda: Cosa vuoi che faccia per te?". Dimmi: "Cosa gli chiederesti?" Forse gli chiederesti un posto di lavoro. Forse gli chiederesti di guarirti dal cancro. Forse gli chiederesti un fidanzato. Forse gli chiederesti di convertire tuo marito. Forse gli chiederesti una casa più grande. Forse gli chiederesti una vincita all'Enalotto.
Vuoi sapere cosa io gli chiederei dal profondo del cuore? Gli chiederei la seguente grazia; la grazia di portare la mia croce quotidiana con mitezza ed umiltà. Portando la croce dell'amore ogni giorno con umiltà e mitezza, sono sicuro che in cambio il Signore mi donerà tutto il resto. Se io chiedessi al Signore: "Cosa vuoi che io faccia per te?". Sono certo che Egli mi darà: "Se mi ami, porta la tua croce con amore perché il mondo creda che Io vivo in te!". Qual è oggi la mia croce? È l'evangelizzazione.
Alla mia età vorrei stare tranquillo e comodo, invece lo Spirito Santo vuole che io rifugga dalle comodità per evangelizzare la misericordia di Dio. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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IL GRANELLINO🌱
(Mt 13,18-23)
Quando in noi germoglia il seme cattivo dell'invidia che è la causa di tutte le nostre discordie? È una domanda molto importante a cui solo gli uomini che masticano un pò di spiritualità possono rispondere. L'uomo viene morso dalla vipera dell'invidia quando non accetta che l'altro produca il sessanta o il cento e lui il trenta. Anche chi produce il sessanta può diventare invidioso di chi produce il cento. L'invidioso se la prende anche con Dio perché permette che l'altro produca più di lui. E chiama Dio ingiusto. Bisogna capire che Dio non ama di più chi produce di più, Dio ama tutti gli uomini di buona volontà che si sforzano al massimo per fare crescere i talenti naturali e soprannaturali che Egli dona secondo un suo progetto eterno. Sono certo che in Paradiso siederanno accanto a Gesù sia chi ha produtto il trenta che chi ne ha prodotto il cento.
Non avere mai un complesso d'inferiorità perché il Signore ti ha donato tutto ciò che ti serve per la tua salvezza. Di solito l'invidioso è pigro e sparla del fratello che lavora e suda per produrre il più che può. Il volto dell'invidioso è sempre triste. Non è mai contento. La sua idea fissa è di superare gli altri nella produzione per far capire agli altri che è più capace di tutti. Questo stile di vita è diabolico. Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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IL GRANELLINO🌱
(Gv 15,1-8)
Siamo nel mese di luglio ed è bello camminare tra le fiere di viti con tralci pieni di grappoli di uva. Due anni fa visitai un immenso vigneto con viti i cui grappoli di uva pesavano anche dieci kilogrammi. Fu uno spettacolo meraviglioso. L'uva produce dolcezza. La vite è molto delicata e dev'essere coltivata con cura se si vuole che il frutto non sia selvatico.
Vogliamo portare il frutto dolce della carità? Dobbiamo essere intimamente uniti alla vite, che è Gesù. Qualcuno mi chiederà? Cosa devo fare per essere intimamente legato a Gesù? La risposta è nel vangelo di oggi: bisogna mettere in pratica la sua parola di vita eterna. Uniti a Gesù, riceviamo una nuova linfa che ha il potere di portare il frutto di opere di vita eterna. Questa linfa che viene data a chi obbedisce con amore a Gesù si chiama Spirito Santo.
Come ogni anno il contadino pota la vite dai rami secchi così il Signore pota il cristiano dai rami che sono senza linfa. In cosa consiste la potatura spirituale a cui il Padre celeste ci sottopone? Un anno il Signore permette che tu sia calunniato. Un altro anno il Signore permette una malattia fisica. Ancora un altro anno il Signore permette che ti venga tolto la cosa che più ti è gradita e così via. Se accettiamo la potatura con umiltà e mitezza, la discesa dello Spirito Santo sarà sempre più abbondante.
La potatura è indispensabile se si vuole produrre la dolce uva della carità. La vite che rifiuta di sottoporsi alla potatura, porterà anche il frutto, ma è uva selvatica. Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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