Donato Galassi
IL GRANELLINO🌱 (Mc 9,30-37) Non c'è niente di male nel voler essere il primo nella vita familiare, sociale ed ecclesiale. Il Signore vuole che noi mettiamo a frutto i talenti che ci ha dato con il dono della vita e della fede. Chi ha deciso di essere primo nell'ambiente in cui vive deve chiedersi quali sono le motivazioni che lo spingono ad essere primo. Se non cerchiamo di glorificare Dio e di beneficare il prossimo, le motivazioni potrebbero essere queste: (1) L'ambizione di essere stimato, esaltato e glorificato dalla gente come persona brava, sapiente e intelligente. Ciò procura un grande piacere all'io. Per questo motivo la persona ambiziosa non è disposta a rivelare e condividere il segreto del suo successo per paura che qualcuno potrebbe diventare migliore di lui. Non siamo chiamati ad essere bravi, ma buoni. A cosa serve per la vita eterna essere stimato scienziato e poi andare all'inferno? (2) La seconda motivazione che è quella più cattiva è di avere il potere di comandare per poter decidere cosa fare di una persona. Il comando senza l’amore cristiano è diabolico. Comandare è dire, a volte con tono minaccioso, a persone: "Vieni qui...vai là...fai questo e fai quello”. Il comandare è piacevole all'uomo ambizioso. Ecco perché spesso per arrivare ad essere il primo usa anche mezzi disonesti, ma, come mi piace dire, chi briga per arrivare a comandare è destinato a cadere con la bocca nella polvere. Il Signore abbassa i superbi e innalza gli umili, dice la Parola di Dio. Chi ha orecchio per intendere intenda. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS. LA CROCE DELLA EVANGELIZZAZIONE, CHE IO VEDA, SIGNORE! e LE DUE VIE sono libri di Padre Lorenzo che aiutano i lettori a vivere una Quaresima di vera conversione. Per richiederli, telefonare o mandare un messaggio con indirizzo completo ai seguenti numeri: 3313347521 - 3493165354.
Donato Galassi
IL GRANELLINO🌱 (Mc 9,14-29) La parola è il primo mezzo per comunicare amore. Ci sono molti giovani oggi che, per delusione o per rabbia, si chiudono al dialogo e non aprono neppure la bocca per dire buon giorno. Il mutismo è una forma di vendetta verso chi li ha fatti soffrire. Tra questi giovani afflitti dal mutismo c'è chi comunica con gesti violenti. Oggi ci sono molte madri che vengono picchiate dai loro figli. Ovviamente in questi ragazzi c'è un ferita profonda causata con il divorzio dei loro genitori e nell'essere testimoni, sin dall'infanzia, dei litigi tra papà e mamma. Il cuore che non è abitato da Dio è muto e sordo. Il mutismo e la sordità sono una chiusura verso il mondo e sono malattie dello spirito. Queste due malattie spirituali possono derivare dalla mancanza di perdono. Non si ha l'umiltà di dire “ti perdono”. Non si ha neppure l'amore di accogliere il grido di chi dice “perdonami”. Per guarire da queste due infermità dello spirito c'è bisogno di iniziare ad ascoltare la Parola di Dio. Il vero sordo è colui che si rifiuta di ascoltare la voce di Dio. Il vero muto è colui che si rifiuta di pregare. Spesso in chiese vedo che ci sono molti sordi che hanno l'orecchio indurito che impedisce loro di fare entrare nel cuore la Parola di Dio. Vedo anche molti muti che, durante la liturgia eucaristica, hanno sempre la bocca ermeticamente chiusa. Non aprono la bocca neppure per dire Amen. A volte mi viene la tenzazione di chiamare questi muti e sordi per farli venire avanti all'altare e fare su di essi il rito battesimale che si chiama "Effatà", cioè, Apriti! Spero che un giorno possa cadere in questo tipo di tentazione. Amen. Alleluia. (Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS. LA CROCE DELLA EVANGELIZZAZIONE, CHE IO VEDA, SIGNORE! e LE DUE VIE sono libri di Padre Lorenzo che aiutano i lettori a vivere una Quaresima di vera conversione. Per richiederli, telefonare o mandare un messaggio con indirizzo completo ai seguenti numeri: 3313347521 - 3493165354.
Donato Galassi