Donato Galassi
IL GRANELLINO🌱 (Lc 11,29-32) Qual è la mia professione di fede? È quella dei primi cristiani: Gesù è il Signore! Se guardo indietro e se considero il mio presente, con gioia devo riconoscere che la mia vita è stata ed è piena di segni della presenza attiva e amorosa del Signore. Perciò, oggi io posso dire: "Anima mia, benedici e loda il Signore perché eterna è la sua misericordia!”. Qualche affezionato lettore potrebbe chiedermi: “Padre Lorenzo, puoi raccontarmi un episodio in cui hai visto la manifestazione della presenza del Signore?". Ci sono tanti episodi in cui il Signore si è manifestato con Potenza. E non basta un libro per contenerli tutti. Racconterò solo un episodio. È un episodio che, forse, alcuni di voi già conoscono. Dopo la mia ordinazione sacerdotale avvenuta negli USA, ritornai al mio paese natio (Castelluccio dei Sauri- FG) per celebrare la prima Messa. Appena arrivato, mia madre mi chiamò in disparte e mi disse: "Lorenzo, ho sempre sperato che tu non diventassi prete, ma ora che lo sei diventato, rimani prete, perché il Signore ti ha chiamato alla vita per essere sacerdote nella sua Chiesa. Ora, per la prima volta, ti racconto perché. Avevo 42 anni. Ero incinta ed ebbi un aborto spontaneo. L'emorragia non si fermava ed ero sul punto di morire. La stanza era piena di parenti e amici che già piangevano per la mia morte. Ebbi una visione: si presentarono alcuni angeli che vennero per portarmi all'altro mondo. All'improvviso si presentò Gesù che disse agli angeli: “Lasciate questa donna ancora qui in terra perché è madre di un sacerdote". Dopo alcuni mesi mia madre rimase incinta di me e mi diede alla luce il 25 aprile 1945. Sin da piccolo c'è stato sempre in me il desiderio di essere prete. Nonostante molte difficoltà, delusioni, tentazioni, cadute e persecuzioni, oggi sono ancora prete con la missione di girare per l'Italia urlando: “Ritorniamo al Signore! Il Signore è vicino. Egli è il Salvatore". Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS. SEMI DI AMORE e IL MATRIMONIO È A VITA, sono due nuovi libri di P. Lorenzo che ti fanno fare un cammino di amore. Per richiederli, telefonare ai seguenti numeri: 3313347521 - 3493165354.
Donato Galassi
IL GRANELLINO🌱 (Lc 17,11-19) Qual è la lebbra che sta distruggendo la tua relazione con Dio e il prossimo? Forse si chiama superbia? La superbia non ti fa vivere nell'umiltà davanti a Dio. Senz'altro tu credi in Dio, ma vivi come se non esistesse. Vivi senza la consapevolezza che tutto hai ricevuto da Dio. Vivi con l'inganno che non c'è un uomo migliore di te. Per questo motivo disprezzi chiunque tu incontri nella vita di ogni giorno. Tu ti vedi grano e gli altri sono considerati paglia. Forse la tua lebbra si chiama ira. Quando non vieni ascoltato, la tua volontà non viene eseguita, i tuoi progetti non si realizzano ti adiri per far male alle persone che non ti stimano e non fanno la tua volontà. Forse la tua lebbra è la lussuria. La lussuria è pornografia, è andare a prostitute, è pedofilia, è adulterio, è omosessualità, è masturbazione, è guardare l'altro con occhi di concupiscenza, è nudismo. Forse la tua lebbra è l'avarizia. Sei indifferente verso i poveri. Stai accumulando i beni di questo mondo solo per te stesso. Il sentimento compassione non ti appartiene. Il prossimo può morire di fame, ma tu pensi solo ad accumulare e conservare danaro per te stesso. Qualunque sia la tua lebbra, grida e prega forte: “SIGNORE, abbi pietà di me. Guariscimi e sanami dalla lebbra che mi affligge”. Che la tua preghiera o, meglio, il tuo grido sia costante. Il Signore accoglierà il tuo grido e ti dirà la stessa cosa che disse ai dieci lebbrosi: "Vai dal sacerdote e confessa il tuo peccato”. Come per le malattie del corpo c'è l'ospedale così per le malattie dell'anima c'è il confessionile. La confessione dei peccati è umiliante, ma molto efficace per la purificazione dell'anima. Quando sarai sanato dalla tua lebbra, abbi un continuo sentimento di gratitudine verso il Signore. Com'è triste vedere penitenti che lasciano il confessionile senza dire grazie né al sacerdote né a Dio. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
Donato Galassi