IL GRANELLINO🌱
(Mt 11,25-27)
Negli ultimi anni, quando invoco lo Spirito Santo, dico: "Vieni, Spirito Santo, fuoco di verità e di carità". Questa mia invocazione scaturisce dalla consapevolezza che, senza lo Spirito Santo, il cielo del mondo soprannaturale rimane chiuso alla mia mente e al mio cuore.
I discepoli avevano seguito e ascoltato Gesù, ma avevano capito ben poco dei suoi insegnamenti; perciò Gesù disse loro: "Quando lo Spirito verrà, comprenderete tutto quello che vi ho detto".
Si possono leggere tutti i libri di teologia mistica, ascetica, biblica e tutte le vite dei santi e non dire con i discepoli di Emmaus: "Non ci ardeva il cuore nel petto mentre Gesù ci spiegava le Sacre Scritture?". Se non si apre il guscio della noce, si può dire com’è bella questa noce, ma non si può dire di aver visto e gustato il frutto che è dentro al guscio. Ci vuole la Pentecoste perchè l'uomo possa entrare nell’interiorità della Parola di Dio.
Quando si prega senza l'unzione dello Spirito Santo si prega solo con le labbra. Quando si predica il Vangelo senza l'unzione dello Spirito Santo, si dicono solo parole umane che possono riempire la mente di nozioni, ma non riempire il cuore dell'amore di Dio. Dopo aver ascoltato una predica o dopo aver letto un libro di spiritualità, hai esclamato con gioia: "Padre Santo, ti lodo e ti benedico perché, con il tuo Santo Sprito, mi hai aperto la mente e il cuore per vedere e gustare il tuo amore.”? Se questo non è ancora avvenuto, significa che non invochi lo Spirito Santo, Spirito di verità. Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
PS: SEMI D'AMORE....LE DUE VIE....LA PERLA PERDUTA... DOVE SEI? ...sono libri di P. Lorenzo che aiutano a capire e a vivere meglio il vangelo. Per richiederli, telefona ai seguenti numeri: 3313347521 - 3493165354.
IL GRANELLINO🌱
(Mt 11,20-24)
"E Gesù si mise a rimproverare". Inizia così il Vangelo di oggi. Possibile che Gesù, il mite e misericordioso, rimprovera i suoi ascoltatori? Gesù non è sdolcinato, ma è dolcemente serio e fermo. Cos’è il rimprovero? È mettere davanti al peccatore i suoi errori con voce seria, soprattutto quando già corretto più volte si disinteressa dei precedenti rimproveri e continua ad errare. Il rimprovero è una correzione e dev’essere motivata dall'amore che si ha verso l'errante. Quindi il rimprovero che scaturisce da un cuore buono è un atto caritatevole. La correzione ci vuole, altrimenti il male cresce e si moltiplica. Non è facile accettare un rimprovero giusto, a causa dell’orgoglio che è in noi. Se oggi rimproveri un fanciullo, subito si mette a piangere. Se un professore rimprovera un adolescente, subito decide di non andare più a scuola. Se rimproveri un adulto, non ti rivolge più al parola. Se rimproveri i fedeli che vengono abitualmente tardi in chiesa, decidono di frequentare un’altra chiesa dove il prete è permissivo. Se rimproveri il prete perché celebra la messa in fretta, ti emargina dalle attività della parrocchia. Insomma questa è una generazione orgogliosa.
Gesù ci esorta a rimproverare e, a volte, con voce tonante. È ovvio che il rimprovero dev'essere fatto con carità e non per mortificare chi pecca. Due persone mi hanno rimproverato fortemente e il loro rimprovero fatto con grande serietà mi ha condotto a cambiare condotta. Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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