IL GRANELLINO🌱
(Mt 7,1-5)
"Non giudicate e non sarete giudicati”, ci dice Gesù. Cosa vuole il Signore da noi cristiani? Vuole che, se ci accade di vedere un ladrocinio, non dobbiamo dire che non è un ladrocinio? Non è questo che vuole il Signore. Cosa vuole allora il Signore? L'azione di rubare è certamente un peccato e non possiamo dire che non lo sia. Ciò che vuole il Signore è che noi non mettiamo l'etichetta di ladro sulla persona che ha commesso il ladrocinio. So che è difficile nel mondo accettare quello che ho appena detto. Il mondo è sempre pronto a mettere una etichetta su chi sbaglia o pecca: tu sei un ladro...tu sei una prostituta...e così via. Il giudizio su una persona rimane per sempre. Dal giudizio poi si passa alla condanna. Cristianamente parlando, noi non dobbiamo dire: tu sei un ladro. Solo Dio scruta e conosce il cuore dell’uomo. Egli solo sa perché un uomo si comporta da ladro o una donna da prostituta. Perciò si lasci a Dio il giudizio. Bisogna dire un'altra cosa: uno che è un ladro non può giudicare una prostituta. Qualcuno potrebbe dire: "Ma io sono esente da ogni forma di peccato. Perciò sono nella condizione di giudicare". Neppure san Francesco si sentiva giusto, nonostante la sua alta santità. Nessun uomo è giusto davanti a Dio, dice la Sacra Scrittura. Perciò lasciamo a Dio il giudizio sul nostro prossimo, se non vogliamo essere giudicati. Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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IL GRANELLINO🌱
(Mt 10,26-33)
"Non abbiate paura", dice Gesù ai suoi discepoli. Nel cuore dell'uomo possono entrare paure di ogni tipo. C'è la paura della morte e questa è il vero nemico dell'uomo. C'è la paura della malattia. C'è la paura di soffrire. C'è la paura del buio. C'è la paura del futuro. C'è la paura dei volatili. C'è la paura di andare in aereo e in ascensore. C’è la paura del futuro. C'è la paura di stare in mezzo alla folla. C'è la paura di non andare a dormire per la paura di non svegliarsi. Ci sono tante altre paure.
Comunque sono tutte paure che scaturiscono dalla paura della morte. Gesù, nel Vangelo di oggi, non si riferisce a nessuna delle paure che ho menzionato. Qual è la paura a cui si riferisce Gesù? È la paura di annunciare il Vangelo pubblicamente. Non ci vuole nessun coraggio per testimoniare Gesù Cristo nelle nostre assemblee cristiane dove si ha la stessa fede. Il difficile è testimoniare Cristo fuori dal tempio dove c'è una mentalità ostile a Cristo. Si può essere un politico cristiano in chiesa, ma non al parlamento quando bisogna votare contro una legge che è contro il Vangelo della vita e dell'amore.
Si può essere un bravo cristiano in chiesa ma non a scuola dove s'insegnano dottrine contrarie al Vangelo. Forse nella stessa Chiesa ci sono personaggi del clero che, per vedere le loro chiese piene di uomini, insegnano dottrine che non sono di Gesù Cristo. Ci si adegua agli stili di vita del mondo per la paura di essere emarginati. Come Pietro, anche noi diciamo: “Non sono di Cristo”. Spesso abbiamo vergogna di fare in pubblico un segno di croce. Mai come oggi la Chiesa ha bisogno di testimoni autentici del Vangelo. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
PS. Grazie di cuore per l'aiuto economico che inviate per coltivare e sostenere le nostre vocazioni povere. DIO AMA CHI DONA CON GIOIA.