Donato Galassi
IL GRANELLINO🌱 (Mt 25,31-46) Fai tutte le preghiere che vuoi, ma se queste preghiere non ti conducono a compiere atti concreti di amore, stai solo perdendo tempo. Quaresima è tempo di intensificare lo spirito di preghiera. Più la preghiera è vera, più grande è l'amore verso il prossimo bisognoso. Se preghi soltanto senza impegnarti personalmente nelle opere di misericordia spirituale e materiale, stai solo perdendo tempo. Se preghi, ma non dai il pane all'affamato, stai solo perdendo tempo. Se preghi, ma non porti una parola di conforto ad un ammalato, stai solo perdendo tempo. Se preghi, ma non dai un vestito a chi ha freddo, perdi solo tempo. Madre Teresa di Calcutta pregava prima due ore svegliando l'aurora, poi, piena di Spirito Santo, andava per le strade di Calcutta, per confortare gli afflitti, per curare gli ammalati che il mondo non si curava neppure di guardarli, per dare da mangiare ai morti di fame che trovava sulle strade della città, per portare a casa i senza dimora. Tutto quello che faceva lo faceva per amore del Signore, ovviamente custodiva le parole di Gesù: "Tutto quello che farete a uno di questi più poveri della società l'avete fatto a me”. Una volta, dopo aver celebrato l'Eucarestia con un gruppo di fedeli, girando per il territorio della parrocchia, vidi alcuni di loro che erano seduti in un bar e dissi loro: "Cari amici e amiche, essendo molto freddo, oggi sarebbe molto bello se andassimo a portare per alcune strade di Napoli coperte per quelli che hanno freddo”. Quasi tutti mi risposerò che non potevano perché erano già impegnati. Si ha molto tempo per se stessi, ma non si ha tempo per portare concretamente l'amore di Dio. Amen. Amen. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS. SEMI D'AMORE + L'AMORE GUARISCE + LE DUE VIE + COMUNITÀ O COMODITÀ sono libri di Padre Lorenzo che aiutano i lettori a comprendere il vero significato della vita. Per richiederli, telefonare ai seguenti numeri: 3313347521 - 3493165354.
Donato Galassi
IL GRANELLINO🌱 (Mt 4,1-11) In ogni ambiente (forse anche nella Chiesa) c'è un dio che viene adorato: è il dio danaro. Stoltamente la gente crede che più danaro ha, più è felice. Sono vissuto in una zona di Napoli abitata da gente molta ricca, ma molti sono infelici. "Padre, non mi manca niente, però vivo come se mi mancasse tutto”, mi si diceva spesso. Si vive per accumulare danaro nella banca, pensando che la vita venga dal danaro. Certo, il danaro è cosa buona, ma diventa un mezzo di perdizione quando si lavora e si vive solo per il dio danaro. Nell'accumulare danaro l'uomo non dice mai basta. Si dice che il danaro fa venire la vista ai ciechi, ma non è affatto così, anzi rende l'uomo cieco e non gli fa vedere il vero senso della sua esistenza umana. Mettendosi a servizio del danaro, l'uomo dimentica Dio e l'amore verso il prossimo. Non di solo danaro vive l'uomo, ma anche di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. Si capisce il vero valore del danaro solo in punto di morte. L'uomo riesce anche a credere in Dio. Ma quando si trova a vivere nella precarietà economica e affettiva, si rivolge a Dio dicendo: "Se tu mi ami come il Vangelo ci dice, fammi questo miracolo: fammi scendere dalla croce, non voglio soffrire, voglio essere stimato, amato da tutti, fammi essere qualcuno nella società. Non accetto di essere l'ultimo dove io lavoro. Se mi fai essere il primo, io crederò nel tuo amore per me". Bisogna contemplare il Crocifisso quando il diavolo viene a tentarci a non credere nell'amore di Dio per noi. Il diavolo non ci lascia mai se facciamo veramente la Quaresima di conversione. All'improvviso egli si presenta dicendoci: “Dimmi quello che vuoi ed io te lo farò, però devi vendere la tua anima a me. E così, puoi diventare un'attrice famosa”. Una ragazza, accogliendo la voce del diavolo, non esita a vendere il suo corpo a un produttore di film. E poi, da attrice famosa, dirà che è stata violentata. Amen. Amen. (Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) P.S. Dal profondo del cuore padre Lorenzo ringrazia tutti i lettori che pregano per lui e inviano contributi economici per le vocazioni povere che i Padri vocazionisti sostengono e coltivano nei loro vocazionari.
Donato Galassi