Donato Galassi

IL GRANELLINO🌱 (Gv 20,11-18) "Perché piangi, o donna", domanda l'angelo a Maria. Chi non ama non sa piangere. Chi non ama ha un cuore indurito. Le lacrime sono belle quando sono sincere. Le lacrime capricciose mi hanno dato sempre fastidio. Ho asciugato sempre il volto irrigato da lacrime vere, ma non quelle infantili e capricciose. Nella mia fanciullezza non ricordo mai di aver pianto. Ci sono vari episodi in cui ho pianto. Piansi quando un amico abbandonò il seminario per ritornare nel mondo. Aveva tradito la sua vocazione. Piansi quando morirono i miei genitori e un mio fratello a cui ero molto legato. Piansi (furono lacrime di gioia) al mattino della mia ordinazione sacerdotale. Piansi molto ogni volta che ho dovuto lasciare le comunità parrocchiali. Ho pianto ogni volta che, come Pietro, ho rinnegato Cristo Gesù con i miei peccati. Qualche volta ho pianto nel fare l'esperienza dell'amore del Signore. Ho fatto spesso l'esperienza delle parole di Gesù: "Beati coloro che piangono perché saranno consolati”. Deluso, rinnegato e tradito, il Signore è venuto sempre a consolarmi. E tu..., hai mai pianto? Quali sono state le cause delle tue lacrime? Hai versato lacrime di disperazione o di dolore? Lacrime capricciose o di amore? Mi farebbe piacere saperlo. Donna o uomo, perché piangi? Amen. Alleluia. (P. Lorenzi Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS. CARO DON è un libro di padre Lorenzo da regalare ai giovani sacerdoti perché conoscano i dolori e le gioie del sacerdozio cattolico.

Donato Galassi

IL GRANELLINO🌱 (Mt 28,8-15) È ancora Pasqua. La festa è appena iniziata ed è molto lunga. Questo è per la gioia di chi vive con il Risorto. Purtroppo, per molti cristiani la Pasqua è già finita. La Pasqua durerà fino alla festa dell'Ascensione. E allora c'è ancora molto da gioire. Che si continui a cantare ALLELUIA con fede. Il Signore sta passando per le nostre case. Sta bussando perché vuole entrare. Apriamogli le porte, anzi spalanchiamogli le porte. Non abbiamo paura di farlo entrare. Egli non è contagiato dal coronavirus. Non ha la mascherina. Il suo Corpo è glorioso. Aprirgli le porte. Egli porta con sé la medicina per sconfiggere questo maledetto virus. Non so perché la gente ha paura di aprire le porte a Cristo. Molti anni fa Giovanni Paolo ll gridò con veemenza soprannaturale: "Aprite le porte a Cristo". Ma la Chiesa ha fatto finta di non aver udito quel grido accorato del Papa che veniva da lontano. Così la Chiesa non è stata luce di Verità per il mondo che camminava nella tenebra e non è stata neppure sale di amore soprannaturale per il mondo che viveva solo per le cose di quaggiù. Per questo motivo, alcuni governanti di questo mondo si preparavano per una guerra mondiale che, a causa degli armamenti accumulati nei loro segreti tunnel, non sarebbe durata molti anni come avvenne per la seconda guerra mondiale che procurò la morte a 50 milioni di persone (se ricordo bene), ma poche ore, procurando la distruzione di molte nazioni. Così il Signore, sempre nella sua infinita misericordia e sapienza infinita, ha escogitato il coronavirus perché le nazioni ricche e potenti di questo mondo non mettessero in atto il loro infernale progetto. Ha detto il Signore: "Meglio migliaia di morti che popoli e nazioni cancellati dalla faccia della terra”. Che la Chiesa abbia il fervore delle donne del Vangelo per annunciare che se il mondo non apre le porte a Cristo non potrà mai vedere e gustare una pace duratura. Amen. Alleluia. (PadreLorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS. Con immensa gratitudine ringrazio i lettori che hanno inviato il loro generoso contributo per le nostre povere vocazioni sacerdotali.

Donato Galassi

IL GRANELLINO🌱 (Gv 20,1-9) 12 APRILE PASQUA 2O20 Come pastore di una grande comunità parrocchiale mi è macancata la liturgia della veglia Pasquale. A dire il vero non mi sembra Pasqua. Per molti anni la liturgia della Veglia Pasquale è stata per me una esperienza forte della risurrezione di Cristo. Per me la liturgia non è un semplice ricordare, ma un rivevere misticamente il mistero della nostra fede: la morte e la Risurrezione di Cristo. Oggi è Pasqua. Le chiese sono vuote. Non c'è un'assemblea che canta: "ALLELUIA!”. Alleluia è il canto di un popolo che vive nella gioia del Cristo che ha sconfitto la morte, che genera una paura insopportabile anche in quegli uomini che si chiamano cristiani. Questa Pasqua che viene vissuta senza l'Eucarestia viene a dirci che dobbiamo purificare la nostre liturgie dalla teatralità in cui ci siamo ingolfati. Molti uomini e donne che si professano cristiani non ancora credono che Gesù è veramente risorto. Chi vive nell'odio ancora non crede che Gesù è risorto. Chi ha paura della morte ancora non crede che Gesù è risorto. Chi ha paura di professarsi cristiano pubblicamente non è cristiano. Chi dice che non c'è bisogno di andare a messa nel giorno del Signore non appartiene al Risorto. Dobbiamo riscoprire la Pasqua, la vera Pasqua. Ora che non ce l'abbiamo, chiediamo ai nostri sacerdoti d'istruirci nelle verità cristiane e di manifestarci il Risorto. Se Il Signore vuole, preghiamo perché la Pasqua del prossimo anno sia veramente una esplosione di fede e di gioia. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)

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