Donato Galassi
IL GRANELLINO🌱 (Lc 6,6-11) A volte si sente questo tipo di confessione: "Padre, per qualche domenica non sono venuta a Messa per stare accanto a mio marito ammalato". Il sacerdote di solito risponde così: “Sorella, non hai fatto nessun peccato. La carità è il primo dovere del cristiano". Una volta una donna mi disse che, per andare a messa nel giorno di domenica, lasciava il marito gravemente infermo solo in casa. Ed io le dissi: "Nella tua situazione fai peccato a lasciare tuo marito solo in casa”. Curare un infermo viene prima della legge fatta dagli uomini. La carità è al di sopra di ogni legge umana. Dio è carità. Chi opera nella carità è con Dio. La carità di Dio non è intermittente ed non è neppure confinata in certi tempi o luoghi. Ce lo insegna Gesù nel Vangelo di oggi. La carità dev'essere praticata prima di ogni altra attività o dovere religioso. Se sto andando a Messa e vedo un uomo per terra bisognoso di aiuto, non posso dire: "Vado prima a messa e poi gli darò l'aiuto di cui necessità". Il fanatismo e legalismo religioso non è gradito a Dio. "Misericordia io voglio e non sacrificio", ci ripete continuamente il Signore. Non si può dire a un affamato: "Devo dire prima il Rosario e poi ti darò da mangiare". L'atto di carità viene prima di ogni altra azione. La carità è vita. Chi ama, promuove e comunica la vita. Un sacerdote non può dire a un penitente: "Sei venuto fuori orario, non posso ascoltare la tua confessione”. Se dicesse ciò, farebbe una grave mancanza d'amore. Amen. Alleluia. (Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS. LA PERLA PERDUTA.....SOLO SOLO A SOLO.. CHE IO VEDA, SIGNORE! sono libri di P. Lorenzo che aiutano a pregare. Per richiederli, telefona ai seguenti numeri: 3313347521 - 3493165354.
Donato Galassi
IL GRANELLINO🌱 (Mt 18,15-20) L'arte cristiana della correzione fraterna è poco conosciuta e poco praticata. Il nostro nemico viene a dirci quali sono i nostri peccati o errori, ma lo fa per umiliarci e mortificarci. Il fine della correzione fraterna è aprire gli occhi a colui che è nell'errore perché si ravveda e si converta. Quindi la correzione fraterna è un atto di carità. L'orgoglioso, che è figlio della superbia, non accetta facilmente di essere corretto. Per questo motivo, quando viene corretto, potrebbe avere una reazione rabbiosa e violenta. Per paura di questa reazione negativa, uno si astiene dsl fare l'atto di carità della correzione fraterna. Guai a noi se non avvertiamo il fratello che è nell'errore affinché desista dalla sua condotta non conforme ai pensieri e alle vie di Dio. Se il peccatore andrà all'inferno per la sua cattiveria il Signore chiederà conto a noi. Il cristiano non deve e non può chiudere gli occhi e tacere davanti alla cattiveria commessa per ignoranza o volontariamente. Chi sa accettare la correzione? Solo chi è umile. L'umile che viene corretto sa dire anche grazie a chi lo corregge. Un consiglio: bisogna corregere chi è nell'errore privatamente. Se il fratello lascia la via del peccato, lo avrai guadagnato per il regno dei cieli. Non correggere nessuno se il tuo cuore non è pieno di misericordia. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS. A tutti i lettori che stanno inviando contributi economici per sostenere le nostre vocazioni povere auguro che la vostra casa sia ricolma di pace e prosperità. Vi rendo noto che ogni giovedi viene celebrata una Messa per le vostre intenzioni.
Donato Galassi