IL GRANELLINO🌱
(Mt 18,21-19,1)
Solo il Signore è perfetto nell'Amore. Noi siamo perfettibili. Il cammino di perfezione, che è graduale e successivo, diventa rapido se lasciamo che gli insegnamenti di Gesù si compiano in noi con l'unzione dello Spirito Santo.
Poiché non siamo perfetti nell'amore, accade spesso che siamo, facilmente e spesso, causa di dispiacere per il prossimo come il prossimo può esserlo per noi. Senza il perdono reciproco la convivenza è impossibile. Ecco perché il fondamento dell'amore è il perdono, senza il quale il matrimonio non può andare avanti, la vita familiare è come un covo di vipere, le amicizie durano poco e le comunità religiose e monastiche sono vuote di unità e di fraternità. Chi non vive con e per Cristo non riceve il potere soprannaturale di chiedere perdono e di concedere il perdono.
Cosa non ci fa dire: “Perdonami”? È l'orgoglio. Cosa non ci fa perdonare il prossimo che ci procura dolore e delusione? È l'orgoglio. Si pensa o si crede che, perdonando, siamo posseduti da uno spirito di debolezza. Invece non è affatto così. Anzi, bisogna essere forti per perdonare di cuore. Che significa perdonare di cuore? Significa non ricordare più il male ricevuto. Chi è sempre pronto a perdonare? Colui che ha ricevuto il perdono di Dio per i peccati commessi.
Bisogna perdonare subito. Più il tempo passa, più il cuore s'indurisce nel perdonare. Chi non perdona non è figlio di Dio; per questo motivo non può ricevere la Comunione che è il sacramento dell'amore.
Chi riceve la Comunione con il rancore nel cuore mangia e beve la propria condanna.
Il Cristiano è colui che rende amico il suo nemico con il perdono. Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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IL GRANELLINO🌱
(Mt 18,15-20)
"Dove due o tre sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro", ci ricorda Gesù. Il cristianesimo non è individualismo, ma comunità. La comunità cristiana può essere composta anche da due o tre persone. L'importante è riunirsi nel nome del Signore, il Risorto. Nella Chiesa primitiva le comunità erano piccole. Essendo piccole, i membri delle comunità si conoscevano tra di loro, si chiamavano per nome e si amavano tra di loro con amore autentico. Perciò, i pagani, vedendoli, esclamavano: "Vedete come si amano!".
Con l'Editto di Costantino, popoli entrarono a far parte della Chiesa. Il Battesimo veniva dato come oggi vengono date le lauree ai giovani. Molti entravano a far parte della Chiesa senza essere istruiti e senza una vera conversione a Cristo Gesù. Così si cominciò a perdere il senso della Chiesa, del Battesimo, della Parola di Dio, dell'Eucarestia della unione fraterna. L'appartenenza alla Chiesa diventò più giuridica che spirituale. Se oggi in Italia abbiamo ancora un po' di fede è grazie ai movimenti ecclesiali che lo Spirito Santo ha suscitato dopo il Concilio Vaticano II.
In questi movimenti ecclesiali si studia e si conosce di più la Bibbia, si ascoltano di più gli insegnamenti del clero e si pratica di più la comunità cristiana. Tra i fedeli che frequentano il tempio ogni domenica c'è fede autentica o è solo religiosità naturale? Molta gente va in chiesa per tradizione o per dovere. Nonostante l'assidua frequenza domenicale, molti fedeli vivono nel mondo come se Dio non esistesse e conoscono poco la dottrina cristiana. Quante persone hanno la consapevolezza di riunirsi nel nome del Signore e di fare Chiesa? Amen. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
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