IL GRANELLINO🌱
(Gv 21,1-14)
"Venite a mangiare", dice il Risorto ai suoi discepoli. Lo dice con amore materno. Gesù non sopporta che gli uomini muoiono di fame. Ecco perché nella preghiera del Pater noster ci fa chiedere al Padre celeste il pane quotidiano. "Vieni a mangiare", dev'essere l'invito compassionevole del cristiano all’uomo affamato. Purtroppo ci sono ricchi di questo mondo che sono più propensi a dar da mangiare a cani e gatti che a uomini poveri. Sono come il ricco Epulone che non invita mai il povero Lazzaro a sedersi intorno alla sua mensa dove ogni giorno siedono i suoi amici, ricchi come lui.
Lasciamo questo discorso umanitario e addentriamoci in un discorso spirituale. A molti cattolici anoressici Gesù invia l'invito per sedersi con Lui intorno alla mensa della parola di Dio e dell'Eucarestia. Purtroppo molti, chi per un motivo e chi per un altro, declinano l'invito.
Il Signore invita e non obbliga. L'amore lascia liberi, non costringe. Il Signore invita tutti, non discrimina. Le porte del tempio sono aperte a tutti. “Venite a mangiare, perché il cammino è lungo e faticoso. Venite! Non si paga!”, dice il Signore. Amen. Alleluia.
(Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
PS. CARO DON è un libro di padre Lorenzo da regalare ai giovani sacerdoti perché conoscano i dolori e le gioie del sacerdozio cattolico. Per richiederli, telefonare ai seguenti numeri: 3313347521 - 3493165354.
Gesù disse:
Venite a me benedetti
Via da me maledetti
Questa frase pronunciata da Gesù per il giudizio finale deve farci riflettere molto.
Gesù ci esorta per la nostra conversione al Vangelo il verbo incarnato del Padre Celeste.
La sorte di chi non accetta questo invito è purtroppo la morte eterna.
Quindi fino a quando siamo su questa terra abbiamo ancora tempo per la conversione dopo potrebbe essere troppo tardi e vi assicuro che Satana vuole e pretende da Dio le anime che non si sono convertite.
A buon intenditori poche parole
Grazie Gesù per il dono della mia conversione e per avermi rivelato questo.
Dio ci benedica tutti
IL GRANELLINO🌱
(Lc 24,35-48)
La tristezza e la delusione si trasforma in gioia quando i discepoli di Emmaus riconoscono Gesù nello spezzare il pane. Questa grande gioia mette in loro la passione di andare dagli altri discepoli per raccontare che avevano visto il Risorto. Quello che hanno fatto i discepoli di Emmaus è da imitare. Se il Signore permette che noi vediamo e gustiamo il suo amore egli vuole che noi lo rendiamo pubblico. Ovviamente solo quando l'esperienza della salvezza del Signore è vera. Ecco perché, prima di raccontarla, bisogna avere il discernimento del padre spirituale. Quello che si sta verificando in questo tempo è che i veggenti germogliano come funghi. Attenzione ai guru che guidano i gruppi di spiritualità, i quali raccontano visioni per farsi stimare come persone che hanno un filo diretto con il Signore.
Il racconto della visione del Risorto dev'essere fatto anzitutto nella comunità di preghiera a cui si appartieni per rafforzare la
fede dei dubbiosi o quelli la cui fede è ancora piccola. La testimonianza del Risorto nel mondo deve essere fatta solo con uno stile di vita conforme al Vangelo. Se un non credente ti chiedesse perché perdoni chi ti maltratta, allora dirai perché credi nel Risorto. L'esempio nel mondo che non crede nel Risorto è più efficace della parola. L'esempio trascina molto di più della parola.
Senza lo Spirito Santo non c'è testimonianza ed evangelizzazione. Lo Spitito ci rende testimoni della Risurrezione di Cristo. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
PS. CARO DON è un libro di padre Lorenzo da regalare ai giovani sacerdoti perché conoscano i dolori e le gioie del sacerdozio cattolico. Per richiederli, telefonare ai seguenti numeri: 3313347521 - 3493165354.