Donato Galassi
IL GRANELLINO🌱 (Lc 21,1-4) Chissà quante volte hai fatto un regalo alle persone! Ecco allora la mia domanda: “Con quale spirito hai fatto il tuo regalo?”. Se hai dato il regalo perché costretto, non avrai nessuna ricompensa. Il tuo regalo, anche se costoso, non aveva valore. Se hai fatto il regalo per farti stimare e apprezzare come persona generosa, il tuo regale non aveva nessun valore. Se hai fatto il regalo per rivelarti come persona generosa, il tuo regalo era insignificante. Se hai fatto un regalo per poi avere il contraccambio, il tuo regalo manifestava un cuore meschino . Il regalo ha un valore grande solo se viene dato con cuore sincero e per amore. Il vero dono implica sempre uno spirito di sacrificio. Un ricco può fare un dono di 1000 euro e non toglie niente al suo sostanzioso conto in banca, invece la vedova fa un dono di 10 euro e si priva di tutto quello che ha per vivere . Chi più ama più dona. Noi sacerdoti che riceviamo contributi da molti fedeli per sostenere le opere della Chiesa non dobbiamo mai disprezzare il contributo della vedova. Oso dire, per esperienza personale, che chi sostiene le opere della Chiesa sono proprio le vedove, cioè quelli che vivono del pane quotidiano. Nelle parrocchie dove ho svolto il mio ministero, ho visto spesso che i ricchi, pur potendo essere generosi, davano lo spicciolo della vedova. L'attaccamento al danaro è la causa della nostra avarizia. Siamo avari perché non crediamo che Dio non è un padre che provvede per noi. Una cosa è certa: Dio non è generoso con chi ha il pugno chiuso. Dio ama chi dona con gioia. Quando si dona con gioia l'orcio è sempre pieno di olio e il sacco pieno di farina. Questa verità mi è stata insegnata da mia madre. Amen. Alleluia. ( Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS. Se per Natale desideri regalare uno dei libri di padre Lorenzo, affrettati a ordinarlo. La Posta è lenta. La lettura dei seguenti libri è utile per crescere nella fede: IL GRANDE REGISTA, HAI FEDE? SEMI D'AMORE e IL MATRIMONIO È A VITA. Per richiederli, telefonare ai seguenti numeri: 3313347521 - 3493165354.
Donato Galassi
IL GRANELLINO🌱 (Lc 23,35-43) GESÙ È IL SIGNORE, gridavano i primi cristiani davanti ai loro persecutori. La loro fede nel Risorto era forte. La persecuzione era per loro una opportunità per testimoniare la signoria di Gesù Cristo, al quale il Padre aveva dato ogni potere in cielo e in terra. Siamo alla fine dell'anno liturgico e la Chiesa ci ha fatto celebrare e rivivere misticamente tutta la vita di Gesù: dalla sua nascita fino alla sua morte in croce per la nostra salvezza. Oggi, dopo un anno di celebrazioni liturgiche, puoi dire di essere più unito al Padre celeste con Gesù nell'unità dello Spirito Santo? Voglio sperare di sì. Se oggi ami Gesù più di ieri hai vissuto santamente l'anno liturgico che è appena passato. Sarebbe bello se oggi, celebrando l'Eucarestia, tu dicessi: “Gesù, mio Signore, oggi ti amo più di ieri". In ogni Eucarestia che celebriamo con fede riviviamo misticamente il mistero della nostra fede: "Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione nell'attesa della tua venuta". Sono pochissimi quei cattolici che ricordano che Gesù verrà a giudicare l'umanità con giustizia. Se oggi ti rendi conto che non sei pronto all'incontro con Gesù, non esitare a dirgli con tutto il cuore quello che gli ha detto uno dei ladroni che, riconoscendo la sua miseria morale, ha pregato dicendo: "Signore, ricordati di me quando sarai nel tuo regno". Se farai questo atto di fede, vedrai che sperimenterai la misericordia di Dio. La celebrazione Eucarestica ci ricorda che noi non viviamo per noi stessi, ma per dare Gloria, Onore e Potenza alla SS Trinità. Quando ti senti tentato dal signore della morte, grida forte: GESÙ È IL SIGNORE! Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
Donato Galassi