Donato Galassi
IL GRANELLINO🌱 (Gv 10,1-10) Oggi è la domenica del buon Pastore. C'è un solo buon Pastore e, per noi cristiani, è Gesù Cristo che dà la sua vita per tutta l'umanità perché sia condotta all'unione divina con la SS. Trinità. Gesù non solo ci ha insegnato che significa essere figli adottivi del Padre celeste, ma, con la sua vita, ci ha donato l'esempio di come si vive in relazione al Padre celeste e con il nostro prossimo. Qual è il significato della parola "pastore"? Il pastore è colui che, essendo padrone del gregge, nutre il suo gregge conducendolo a pascoli erbosi e a acque tranquille. Se il pastore non svolgesse questo suo compito, le pecore morirebbero di fame e sete. Ma anche lui, non ricevendo latte, lana e carne dal suo gregge, morirebbe di fame. Il buon pastore vigila continuamente che i lupi non si avvicinino al gregge per sbranare agnellini e pecore. Non bisogna dimenticare che il buon pastore va sempre davanti al gregge perché non prenda vie che possano guidare il gregge verso il burrone. Il buon pastore è davanti al gregge per sradicare l'erba velenosa perché la mensa sia sempre ricolma di cibi buoni e abbondanti. La Chiesa e la società ha bisogno di buoni pastori e non di pastori mercenari. Il prete o il vescovo devono arrivare a dire con le parole e con i fatti quello che Gesù disse nel tempio mentre scacciava i venditori: "Lo zelo per la casa del Signore mi divora". Guai a quel prete o vescovo che vive comodamente senza pensare alla salvezza del gregge che gli è stato affidato dal Buon Pastore! Guai a quel prete o vescovo che non cerca le pecore smarrite! Guai a quel prete o vescovo che predica bene ma razzola male! Guai a quel prete o vescovo che insegna a perdonare e non perdona, che esorta i fedeli ad essere generosi verso i poveri e lui non lo è! Guai a quel prete o al vescovo che insegna dottrine che non sono secondo il Magistero della Chiesa! Guai a quel prete o vescovo che scandalizza il popolo con uno stile di vita non conforme al Vangelo! Il tuo è un buon pastore o un mercenario? Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS: Cari amici; di cuore vi ringrazio per il contributo economico mandate per le vocazioni povere.
Donato Galassi
IL GRANELLINO🌱 (Gv 6,60-69) Gesù, guardando i suoi discepoli, esclama: "Ci sono alcuni tra di voi che non credono". Come allora anche oggi tra quelli che vanno in chiesa la domenica ci sono non alcuni ma molti che non credono in Gesù Cristo. Qualche lettore mi chiederà: "Se non credono in Gesù Cristo, perché vanno in chiesa?". Bella domanda! A mio avviso, essi vanno per abitudine oppure s'interrogano: "Non ci credo, ma se poi sarà vero?". Così vanno in chiesa per paura. Molti credono in Cristo, ma non a Cristo. Credere a Cristo significa che gli insegnamenti di Cristo sono verità. Per questo motivo i veri cristiani si sforzano di mettere in pratica tutto quello che Gesù ci ha trasmesso attraverso gli apostoli. Nell'ascoltare il Vangelo il vero Cristiano dice che il Vangelo è parola che non cambierà mai. "Questo linguaggio è duro", esclamano alcuni discepoli. Il linguaggio di Gesù era duro perché esortava la folla ad amare il proprio nemico, ad essere fedele al proprio coniuge, e dare il superfluo ai poveri. Ascoltare la parola di Dio e non metterla in pratica significa non credere a Cristo come Verità eterna. Amen. Alleluia. (P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS. CARO DON è un libro di padre Lorenzo da regalare ai giovani sacerdoti perché conoscano i dolori e le gioie del sacerdozio cattolico. Per richiederlo, telefonare ai seguenti numeri: 3313347521 - 3493165354.
Donato Galassi