IL GRANELLINO🌱
(Mc 8,11-13)
Nei momenti di grande prova, di solito chi ha poca fede, fa questa preghiera: “Signore, se tu esisti e se tu mi ami, ascolta la mia preghiera e fammi la grazia che ti chiedo”. Se per il nostro bene la grazia non viene concessa, si rimane delusi e, spesso, si perde anche quella poca fede che si ha. Infatti mi capita d'incontrare persone a cui chiedo: “Perché non vieni più in chiesa a celebrare l'Eucarestia??". Di solito la risposta è questa: “Dio mi ha deluso. Gli ho chiesto una grazia e ho fatto anche una sostanziosa offerta alla chiesa, ma Dio non mi ha ascoltato!".
Se Dio non ci concede una grazia che gli chiediamo è perché non serve per la nostra salvezza eterna. Ecco perché, dopo ogni richiesta che facciamo, con umiltà dobbiamo sempre aggiungere le parole che Gesù disse nell'Orto degli Ulivi: "Padre, non la mia, ma la tua volontà sia fatta!".
Ci sono molti miracoli e prodigi che il Signore compie nella nostra vita quotidiana, ma noi siamo ciechi e non li vediamo, siamo stolti e non li comprendiamo.
Il grande segno dell'amore di Dio per noi è proprio l'incarnazione, la morte e la risurrezione di Gesù Cristo. Infatti, durante il colloquio notturno che Gesù Cristo ebbe con Nicodemo egli disse: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito perché chi crede in Lui abbia la vita eterna!". È il segno che il Padre celeste ci dona attraverso lo Spirito ogni volta che celebriamo l'Eucarestia. Ma molti cattolici non credono nell'Eucaresta; ecco perché pochissimi celebrano l'Eucarestia nel giorno del Signore.
Padre Pio (e tanti santi come lui) non vedevano l'ora di celebrare l'Eucarestia. Avevano occhi per vedere e sapienza per comprendere e gustare il Grande segno dell'amore di Dio per noi. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
PS. L'AMORE GUARISCE è un libro di padre Lorenzo la cui lettura ha guarito nello spirito molti uomini e donne. Se vuoi conoscere qual è la tua malattia, leggi LE DUE VIE. Per richiederli, telefonare o mandare un messaggio con indirizzo completo ai seguenti numeri: 3313347521 - 3493165354.
IL GRANELLINO🌱
(Mt 5,17-37)
Il Vangelo di oggi è ricco d'insegnamenti. Mosso dallo Spirito Santo, desidero soffermarmi sul peccato dell'adulterio. In questa generazione l'istituzione più in crisi è il matrimonio. Il divorzio è una piaga che sta diventando sempre più larga e profonda, ovviamente causando sofferenza non solo nei coniugi che divorziano, ma anche (e soprattutto) nei loro figli.
Il divorzio si verifica non solo nelle coppie che non credono in Dio, ma la cosa più triste è che divorziano anche le coppie che hanno contratto matrimonio in chiesa, promettendosi fedeltà reciproca e amore per sempre davanti a Dio e alla comunità cristiana
Cosa porta i coniugi a divorziare? Anzitutto la mancanza di perdono reciproco che è il fondamento dell'amore. Chi non perdona non sa amare. Chi non sa amare non conosce Dio.
Cosa porta i coniugi a divorziare? La mancanza di tenerezza reciproca. Parole e gesti di tenerezza fanno crescere l'amore tra i coniugi. Un cuore inaridito è senza Dio.
Cosa porta i coniugi a divorziare? La mancanza di gratitudine reciproca. Dire "grazie" al proprio coniuge è riconoscere con gioia l'amore ricevuto. Un cuore ingrato è un cuore ingiusto.
Cosa porta i coniugi a divorziare? La mancanza dell'amore gratuito. L'amore non chiede nulla in cambio. L'amore vero non è mercenario.
Cosa porta i coniugi a divorziare? L'assenza di Dio nella loro vita. Ci si sposa in chiesa, ma, appena si esce dalla chiesa, ci si dimentica di Dio che è la fonte dell'amore fedele, tenero, fecondo.
I coniugi che non pregano insieme non rimarranno uniti nell'amore. Coniugi cristiani, vi esorto a pregare insieme il Pater noster almeno una volta al giorno. Amen. Alleluia.
(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)
PS. Padre Lorenzo ringrazia di vero cuore per le vostre preghiere e per i vostri contributi economici per le vocazioni povere che i Padri vocazionisti coltivano nei loro vocazionari.