Donato Galassi
Gesù ora che siamo tutti chiusi in casa vorrei che anche chi non crede in te capisca che questo è il momento di conversione al Vangelo. Ma alla vita eterna ci pensiamo? Dio ti ringrazio per la mia conversione.
Donato Galassi
IL GRANELLINO🌱 (Lc 18,9-14) In questo tempo di grande prova ci è vietato di andare nel tempio a pregrare. La parola TEMPIO significa luogo di verità. Molti si lamentano del fatto che è proibito andare a pregare nelle nostre chiese. Forse chi si lamenta sono proprio quelli che, quando si poteva andare liberamente, per pigrizia non hanno mai messo piede in chiesa per pregare. Speriamo che, passata la bufera, si obbedisca allo Spirito Santo che continuamente ci esorta di salire al tempio per pregare. Voglio ricordare che, in questo tempo di reclusione, la casa può essere il tempio dove la famiglia si riunisce per vivere alla presenza di Dio. Si, pregare è vivere alla presenza di Dio. Se non si vive alla presenza di Dio si fa tutto per dovere e senza amore. La preghiera è il mezzo attraverso il quale l'uomo instaura una relazione personale, comunitaria e vivente con la Santissima Trinità. Come si vive alla presenza di Dio? Non certamente come il fariseo della parabola di oggi che è pieno di sé e non di Dio. Davanti a Dio egli si vede santo, fedele alla legge di Mosè, alle moglie, alle pratiche di pietà, generoso verso le opere del tempio. Ricordava con orgoglio tutte queste cose a Dio credendo che Dio non ne fosse a conoscenza. Non aveva capito che nessuno è degno di stare alla presenza di Dio, ricordando che il giusto pecca sette volte al giorno e forse, anzi senza forse, anche di più di sette volte. Oltre al peccato di orgoglio, il fariseo fece un peccato molto grave. Quale? Egli disprezzò l'altro uomo che era entrato con lui a pregare. Rivolgendosi a Dio, il fariseo disse: "Dio, io poi non sono come quell'uomo spregevole che è entrato insieme a me nel tempio a pregare". Dopo la sua lunga preghiera, pensava che Dio si fosse compiaciuto di lui, ma uscì dal tempio nevrotico, inquieto, arrabbiato perché Dio gli fece capire che era il peggiore degli uomini. L'altro uomo, considerato da tutti un ebreo infedele, alla presenza di Dio ripeteva dal profondo del cuore un gemito: “Dio, non sono degno di stare alla tua presenza; abbi pietà di me peccatore". Dio si compiacque di lui e ritornò a casa sentendosi abbracciato da Dio. Se preghi, com'è la tua preghiera? Amen. Amen. (Padre Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti) PS : LA PERLA PERDUTA + CHE IO VEDA, SIGNORE! + SOLO A SOLO sono libri di Padre Lorenzo sulla preghiera. Per richiederli, telefonare ai seguenti numeri.. 3313347521 - 3493165354.
Donato Galassi