Chef RP cucinART - Finger Lickin'Good

Cibi & Bevande

Passaggio 1 - Cipolla di Cavasso e della Val Cosa - Presidio Slow Food...... cosa starò preparando?

2018-09-12 06:19:01

La zona pedemontana del Friuli occidentale, e in particolare l’angolo di territorio racchiuso tra i torrenti Meduna e Cosa, era caratterizzato fino a una cinquantina di anni fa dalla ricchezza delle sue coltivazioni orticole. I piccoli appezzamenti di terreno ospitavano un susseguirsi di ortaggi e frutti delle tipologie più varie, tanto da sembrare un enorme giardino. Cavoli, scalogno, fagioli, meli, peri, patate ma soprattutto cipolle dalla tipica tunica rossa con riflessi dorati che si tinge di toni più rosati nella zona della Val Cosa. Dentro, un cuore croccante e dolce, che la rende ottima anche da mangiare cruda e mai piccante. La sua coltivazione era molto redditizia e le donne, a fine gennaio, la seminavano pazientemente in un terreno riparato, la trapiantavano dopo un paio di mesi e la raccoglievano alla fine dell’estate. Dopo averla fatta riposare e asciugare nelle soffitte delle case, intrecciavano i gambi con erba di palude – che qui chiamano palut – particolarmente resistente e flessibile, e formavano le riesti, le trecce, fatte con le cipolle più grandi. Le piccole invece erano destinate alla conservazione sotto aceto. Partivano cariche di riesti dai paesi di Cavasso Nuovo e di Castelnovo del Friuli e andavano a venderle, al mattino presto, nei mercati dei centri più grandi come Maniago e Spilimbergo. Oppure salivano fino a Claut, Barcis, Andreis, dove si sistemavano vicino alle latterie. Nei periodi più poveri si spingevano a sud fino ai paesi della bassa friulana, spesso solo per scambiarle con la blave – la farina di mais – per la polenta da cucinare in inverno. Partivano prima dell’alba a piedi o con la bicicletta e si spostavano tra i vari centri abitati. Gli abitanti della zona avevano anche coniato un nome per queste venditrici di ortaggi: rivindicules. Un’attività e una microeconomia che si è protratta fino al dopoguerra, poi dagli anni ’50 è iniziato un rapido spopolamento di queste zone e la migrazione verso le grandi città del Nord Italia e all’estero. Il lavoro in città ha sostituito quello agricolo e gli orti sono diventati incolti lasciando spazio alla boscaglia. La tradizione della coltivazione della cipolla si è persa quasi del tutto, così come quella degli altri ortaggi coltivati in loco, ormai un ricordo delle persone più anziane. Da alcuni anni però la tendenza si è invertita. Grazie al ritorno di alcuni emigranti che si sono stabiliti nuovamente in questi paesi si è ripreso a parlare di cipolla e di orti e si sono anche recuperati i semi scrupolosamente conservati da alcuni anziani della zona. fonte http://www.slowfoodfvg.it/presidi/cipolla-di-cavasso-e-della-val-cosa/ Ti piacciono i miei Post e le mie ricette? Seguimi diventando FAN DEL MIO CANALE per non perderti MAI le News! Le Foto e i Video che vedi sul mio Canale sono tutti reali e non del Web. Sono piatti tratti dalla mia giornata lavorativa per dimostrarti la mia passione per la cucina.

by Riccardo Picotti
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Cibi & Bevande

Domani State Connessi Ci Saranno 5 Post Giornalieri per un Piatto Sublime

2018-09-11 17:37:35

Ciao a tutti, domani come da titolo pubblicherò 5 post che racconteranno il procedimento di un piatto finale. Spero di esservi d’aiuto!!!

by Riccardo Picotti
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Cibi & Bevande

Semplice Filetto di Manzo alla griglia? No questa è pura Cbt!!!

2018-09-11 16:05:06

A vedere sembra un semplicismo filetto cotto sulla griglia Invece no Questo filetto è stato precedentemente cotto intero a bassa temperatura e successivamente tagliato a medaglioni La cottura siccome era un filetto da quasi 3 kg è stata effettuata a 56 gradi per ben 6 ore. Fatto questo ho abbattuto il tutto a +3 gradi. Lasciato riposare per almeno 12 ore in modo che i liquidi ritornassero dentro l’alimento. Successivamente ho tagliato i medaglioni come in foto e imbustati il tutto nuovamente sottovuoto singolarmente. Rigenerato nuovamente nel Roner a 56 gradi per 20 minuti e finiti sulla griglia rovente Reazione di Maillar da entrambi le parti perfette e cottura a 56 gradi perfettamente uniforme senza margine di errore. Sofddisfazione per il cliente ma soprattutto per me. Ti piacciono i miei Post e le mie ricette? Seguimi diventando FAN DEL MIO CANALE per non perderti MAI le News! Le Foto e i Video che vedi sul mio Canale sono tutti reali e non del Web. Sono piatti tratti dalla mia giornata lavorativa per dimostrarti la mia passione per la cucina.

by Riccardo Picotti
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