Prime novità per l'aereoporto Federico Fellini di Rimini in previsione della stagione estiva

Le compagnie aeree iniziano a definire i collegamenti in vista dell'estate 2023 e arrivano incoraggianti notizie per l’aeroporto Federico Fellini di Rimini.

Ryanair ha infatti deciso di aumentare i voli da Rimini verso Londra, che passano cosi' da due a tre alla settimana, essi avverranno dal 27 Marzo e saranno il lunedì, mercoledì e venerdì. Sono già acquistabili sul sito della compagnia irlandese anche i biglietti per le città di Cagliari, Vienna, Varsavia e Kaunas, tutte destinazioni con due collegamenti settimanali dal mese di Marzo a quello di Ottobre. Per la località lituana si tratta di un raddoppio rispetto alla stagione appena conclusa. Ci sono poi anche i collegamenti per Budapest e Palermo (al momento in fase di precaricamento sulla app) con tre frequenze a settimana: per il capoluogo siciliano si tratta di un volo settimanale in più mentre per la capitale ungherese si tratta di un lieve ridimensionamento. Durante l'estate 2022 Budapest vantava infatti 5 voli settimanali ed è stato il collegamento col maggior numero di passeggeri per Rimini. Manca all’appello ancora il collegamento per Cracovia, sebbene l’inserimento dovrebbe arrivare presto. Con queste frequenze Ryan Air potrebbe già arrivare, da sola, a circa 170mila passeggeri. Si muove qualcosa anche sul fronte della compagnia low cost ungherese Wizzair che, dopo l’esordio al Fellini di quest’anno, nel 2023 aumenterà da due a tre le frequenze settimanali estive per la città di Tirana, che insieme alla destinazione per Bucarest rappresenta l’unico collegamento annuale ancora operativo dall’aeroporto riminese. Non si escludono nuove tratte in un prossimo futuro. Da Maggio a Settembre sarà confermato anche il doppio volo settimanale del vettore Luxair per il Lussemburgo. La società di gestione dell'aereoporto, AiRiminum S.p.A., continua a lavorare sia con le compagnie già contrattualizzate, per intercettare nuove rotte, sia cercando nuove low cost per ampliare l’offerta.

La prossima estate potrebbe essere quella del ritorno delle rotte per e dalla Germania ma non solo. Dopo i 220mila passeggeri con i quali lo scalo chiuderà il 2022, l’obiettivo prefissato per il 2023 è quello di superare i 400mila passeggeri, il che rappresenterebbe il record da quando AiRiminum ha iniziato a gestire lo scalo

Fonte : Newsrimini

Immagine dell'aereoporto Federico Fellini di rimini tratta da(by) CORRIERE DELLA SERA - CORRIERE DI BOLOGNA/ ECONOMIA Web Page

 Dopo l'impennata in piena crisi pandemica, il mercato del trasporto marittimo dei container sta attraversando uno dei peggiori cali degli ultimi mesi. I big carrier si preparano ad affrontare la tempesta e c'è chi come il colosso Hapag Lloyd preannuncia nuovi investimenti nelle attività terminalistiche. L'integrazione verticale mantiene intatto il suo fascino  Part.2

Mr. Jansen prosegue la sua lucida analisi << «Finora non abbiamo dovuto ricorrere alla cancellazione programmata delle partenze» sottolinea Jansen nella ricostruzione fornita dal periodico specializzato Lloyd’s List, aggiungendo come gli unici blank sailing fino ad oggi autorizzati siano stati programmati per far fronte ai ritardi cumulati dalle navi dirette in Asia: «Abbiamo cancellato i viaggi con l’unico obiettivo di tornare in linea con le schedule programmate» afferma. Ma è chiaro che «dovremo togliere la capacità dal mercato se le tariffe di trasporto dovessero continuare a scendere.Nel frattempo «il nostro solido bilancio di aiuterà a mantenere la rotta anche in acque perigliose» aggiunge. Per Jansen la priorità della società di armamento sarà quella di continuare a diversificare gli investimenti, puntando anche sull’integrazione verticale.

Hapag Lloyd ha da tempo ampliato il portafoglio delle proprie partecipazioni nel business delle attività terminalistiche, confermando l’ingresso nel gruppo Spinelli con l’acquisizione di una quota di minoranza pari al 49% e realizzando in passato investimenti in porti >>.

Mr. Jansen conclude aggiungendo << Continueremo a investire nell’acquisizione di nuovi terminal, se dovessero verificarsene le possibilità.I carrier possono essere anche ottimi operatori terminalistici perché possono garantire stabilità e volumi»  

Fonte : Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale

             Port News 

Immagine tratta da(by) Port News

Francesco Maccioni  Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager 

Dopo l’impennata avvenuta in piena crisi pandemica, il mercato del trasporto marittimo dei container sta sperimentando uno dei peggiori cali degli ultimi mesi. I tassi spot continuano a scendere, anche se rimangono comunque al di sopra dei livelli pre-Covid e la domanda globale lungo i traffici est-ovest risulta essere in vistoso calo, un pò per effetto dell’indebolimento della domanda di consumo in un momento congiunturale difficile caratterizzato dal caro vita, un pò per effetto delle scorte elevate che i distributori hanno preventivamente generato in tempi non sospetti, per la preoccupazione di non doversi trovare scoperti in vista della stagione natalizia.

Con il rallentamento dell’economia globale e le aspettative di inflazione in mercati chiave, come quello statunitense, molte compagnie di navigazione guardano con pessimismo al 2023. Il Covid resta una incognita, l’invasione russa dell’Ucraina e il rallentamento della Cina sono altre due belle situazioni di inciampo in una visione del mercato che nel periodo Covid aveva temporaneamente rimosso dal vocabolario la parola “decrescita”.

Dopo i profitti a doppia cifra che gli armatori hanno fatto registrare nel 2021 e per una buona parte del 2022, anche per effetto dei valori comunque alti delle tariffe di trasporto fissate nei contratti di lungo periodo stipulati a inizio anno, i big carrier si trovano oggi costretti a fare un bagno di sano realismo.

Il chief executive di Hapag-Lloyd, Mr. Rolf Habben Jansen riguardo all'attuale situazione afferma <<

Tra Gennaio e Settembre, il gruppo ha portato a casa 13,8 miliardi di euro di profitti e un margine operativo lordo di 15,6 miliardi di euro. Performance alte, trainate soprattutto dalle tariffe di trasporto che nel periodo di riferimento si sono mediamente mantenute attorno ai 2938 dollari per ogni container da venti piedi trasportato. L’anno scorso, invece, i tassi non hanno invece mai superato i 1818 dollari a TEU.

Ma a crescere non sono stati soltanto i guadagni. Le spese di trasporto sono anch’esse salite, a 10,1 miliardi di euro, a causa principalmente dell’aumento del prezzo del bunker, che tra Gennaio e Settembre si è attestato attorno ai 755 dollari a tonnellata (contro i 452 dollari/tonn nei primi nove mesi del 2021)>>.

Mr. Jansen rimarca come "le prospettive di crescita per la restante parte dell’anno (previsto un EBITDA tra i 18,2 e i 20,1 miliardi di euro) rimangano incerte a causa delle numerose variabili geopolitiche in corso (Ucraina, interruzioni alla catena logistica non pienamente risolte, Covid-19)".

Ciò costituisce un ragionamento che sul piano delle relazioni commerciali giustifica interventi mirati di riduzione della capacità offerta. Procedere perpetrati pur di perseguire il più alto obiettivo del contenimento delle perdite, una variante del vecchio adagio che il fine giustifica i mezzi.

Fonte : Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale

             Port News  

Immagine tratta da(by) Port News  Web Page

Francesco Maccioni  Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager