
Founder Junior
Anche le navi appartenenti alla Msc iniziano a circumnavigare l’Africa. Aumenteranno cosi' i noli e i tempi per la tratta.La decisione è stata presa dopo gli attacchi ad un paio di navi fra cui la Msc Palatium III operata in charter da Messina
Dopo le decisioni prese e gli annunci emanati dalla Maersk Line e da Hapag Lloyd, anche la Mediterranean Shipping Company (Msc) si aggiunge alle compagnie di navigazione che hanno scelto di evitare il passaggio attraverso il Mar Rosso e quindi l'attraversare il canale di Suez per ragioni di sicurezza della navigazione.
Il noto global carrier elvetico ha fato questa scelta dopo che sue due navi, la "Msc Alanya" e la "Msc Palatium III" (quest’ultima operata in charter dalla compagnia marittima "Ignazio Messina & C." ), sono state bersaglio di missili lanciati da terra da parte dei miliziani Houthi, i quali stanno prendendo di mira tutti i bastimenti diretti verso Israele o collegati a società armatoriali israeliane. Attacchi finalizzati a mettere pressione su Israele affinchè interrompi le azioni militari in atto contro Gaza.
Per l'esattezza la "Msc Palatium III è" stata attaccata durante il venerdì della scorsa settimana nelle acque del Mar Rosso e fortunatamente non ci sono stati feriti tra l’equipaggio della nave, anche se a bordo si sono registrati dei "danni limitati da incendio" e la nave è stata temporaneamente posta fuori servizio.
La compagnia ginevrina ha fatto sapere in una nota “A causa di questo incidente e per proteggere la vita e la sicurezza dei nostri marittimi, fino a quando il passaggio nel Mar Rosso non sarà sicuro, le navi Msc non transiteranno nel Canale di Suez in direzione est e ovest.Alcuni servizi saranno dirottati verso il Capo di Buona Speranza, per cui circumnavigheranno l’Africa."
Lo spedizioniere digitale "Flexport" ha quantificato in almeno 7-10 giorni l’impatto in termini di tempo per la tratta a seguito della scelta di navigare intorno all’Africa rispetto all’alternativa tradizionale di sfruttare il Canale di Suez per servire i traffici fra l'Europa e l'Asia.
Le navi "Msc Tessa" e "Msc Capella" nei giorni sono cosi' state fra le prime a ricevere istruzione di evitare il Mar Rosso e per questo hanno virato verso sud, attualmente stanno navigando lungo le coste orientali dell’Africa deviando la propria rotta inizialmente prevista.
Ovviamente la tendenza crescente di molte navi evitare le acque e la zona di conflitto in Mar Rosso e nel Mediterraneo orientale rappresenta un’immediata minaccia per gli scambi commerciali sia sottoforma di aumento delle tariffe di nolo, sia in termini di ritardi che si ripercuoteranno sulle catene di approvvigionamento globali delle merci.
Non è un caso che le azioni del gruppo danese A.P. Moller-Maersk A/S e quelle della tedesca Hapag-Lloyd AG nonché del vettore israeliano Zim Integrated Shipping Services sono immediatamente e conseguentemente salite nei giorni scorsi grazie alle aspettative che le interruzioni ai transiti in Mar Rosso e l’allungamento delle rotte per le navi che circumnavigheranno l’Africa possano contribuire a ridurre l’eccesso di capacità di trasporto marittimo nel settore container.
"Le criticità che riguardano il Mar Rosso, e di riflesso il canale di Suez, si aggiungono a quelle in atto da mesi attraverso il canale di Panama, a causa della siccità, due vie d’acqua dove transitano rispettivamente il 12% e il 5% del commercio mondiale" è quanto ci illustra il dr. Marco Forgione, direttore generale dell’Institute of Export & International Trade che sottolinea in una nota “Sono fondamentali per il flusso del commercio internazionale.Senza il loro funzionamento regolare l’effetto domino di danni e interruzioni alle catene di approvvigionamento causati da navi in ritardo e in aree ‘sbagliate’ sarà sostanziale”.
Fonte : SHIPPING ITALY
La fotografia raffigurante delle navi lungo il canale di Suez è tratta dalla pagina web "SHIPPING ITALY"
Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed aereo - Nautic Broker Manager


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Nei giorni scorsi Kuwait Petroleum Italia ha celebrato l’ormeggio avvenuto al porto di Napoli della "Al Soor" II, una nave cisterna proveniente dal Kuwait con un carico di 63 mila tonnellate di gasolio per autotrazione
Kuwait Petroleum si gode il primo approdo di una nave cisterna da quasi 70.000 Tpl avvenuto pochi giorni fa a Napoli, i dragaggi e la ristrutturazione del pontile 69 della darsena petroli hanno reso possibile l’arrivo con un unico viaggio del carico di 63 mila tonnellate di gasolio.Kuwait Petroleum Italia ha cosi' avuto modo di celebrare l’ormeggio avvenuto nei giorni scorsi al porto di Napoli della Al Soor II, una nave cisterna proveniente dal Kuwait con un carico di 63 mila tonnellate di gasolio per autotrazione. La società petrolifera per l'occasione ha fatto sapere in una nota “Il suo arrivo è stato il coronamento del progetto Msp (Marketing Support Project) che, grazie al dragaggio e alla ristrutturazione completa del pontile 69 della darsena petroli, permette ora l’attracco di navi di stazza fino a 100.000 tonnellate in arrivo direttamente dal Kuwait.Un progetto che contemporaneamente ha un impatto positivo dal punto di vista ambientale, grazie al minor numero di viaggi e alle caratteristiche delle navi, rafforza ulteriormente i già stretti rapporti con la casa madre e garantisce una maggiore sicurezza energetica al nostro Paese grazie alla possibilità di approvvigionamento da fonti di produzione extra area del Mediterraneo”. Sempre la Kuwait Petroleum parla di un avvenimento diventato “possibile grazie al lavoro appassionato e convinto dei tantissimi colleghi: un nuovo traguardo che conferma la strategicità del sito aziendale di Napoli e la sua centralità nel Mar Mediterraneo”.
Kuwait Petroleum Italia è un’affiliata della Kuwait Petroleum International, società responsabile per le attività di raffinazione e distribuzione di prodotti petroliferi al di fuori dello stato del Kuwait. Nel 1996 questa società ha deciso di ottimizzare la sua logistica convertendo la raffineria di Napoli in deposito costiero, ma al contempo riacquistando un ruolo strategico nella raffinazione italiana grazie all’accordo con Agip Petroli per l’acquisizione del 50% della Raffineria di Milazzo.
Fonte : SHIPPING ITALY
La fotografia raffigurante la nave cisterna da quasi 70.000 Tpl "Al Soor" ormeggiata nel porto di Napoli è tratta dalla pagina web "SHIPPING ITALY"
Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager


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Il velista Andrea Mura nella giornata di ieri ha doppiato il Capo di Buona Speranza dopo 32 giorni di navigazione con l'imbarcazione Vento di Sardegna
"Vento di Sardegna", si rivela la barca più veloce della flotta nella competizione Global Solo Challenge, ha attraversato il Meridiano di Greenwich e dopo 32 giorni di navigazione nella giornata di ieri ha raggiunto il meridiano di Capo di Buona Speranza.
Iniziata lo scorso 18 Novembre dalla città spagnola di La Coruña la Global Solo Challenge di Andrea Mura ha raggiunto livelli eccellenti. In questo primo mese di regata, il velista sardo Andrea Mura ha navigato in condizioni meteo tipicamente equatoriali con caldo umido che superava i 40° per poi arrivare, in prossimità dei 40 ruggenti, a condizioni climatiche molto fredde e inospitali.
L’ ingresso di Andrea Mura e della sua imbarcazione nell’Oceano Atlantico del sud infatti è stato turbolento. Navigando a sud-est di Tristan da Cunha, lo scorso 15 Dicembre la barca è partita in straorza ed è stata in seguito colpita da un’onda frangente che l’ha spinta ad una strambata involontaria. Con la randa contro le volanti, "Vento di Sardegna" è stata schiacciata e sdraiata sull’acqua fino a quando il bravo skipper non ha potuto riprendere il controllo della situazione. Fortunatamente la barca non ha riportato danni e la corsa è ripartita. Dopo un paio di giorni in condizioni al limite della sopravvivenza il buon Andrea è risalito leggermente verso nord per trovare condizioni più adatte. Parliamo del punto in cui l’Oceano Atlantico e l’Oceano Indiano si incontrano formando onde incrociate di grandi dimensioni. Quello che era l’obiettivo più prossimo, ossia doppiare il Capo di Buona Speranza, il primo dei tre, fissando cosi' un primo grande traguardo, anche psicologico, in una competizione, la "Global Solo Challenge," che si vince con la mente oltre che con il fisico è stato raggiunto dal buon Andrea, skipper solitario di "Vento di Sardegna" come è bene ricordare.
Fonte : Casteddu Online
La fotografia dell'imbarcazione "Vento di Sardegna" durante la competizione "Global Solo Challenge" è tratta dalla pagina web " Global Solo Challenge"
Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager
