Nella giornata di ieri ha preso il via la Transat Jacques Vabre, la regata clou di questo 2023 oceanico, con 40 nodi vento sul Golfo di Biscaglia e gli italiani alla ricerca del colpaccio

Le banchine della città francese di  Le Havre fino all'inizio della competizione erano gremite di velisti, addetti ai lavori e appassionati, dato che nella giornata di ieri Domenica 29 Ottobre è partita a regata clou di questo 2023 oceanico, la Transat Jacques Vabre. Sono 4500 le miglia che la flotta di Class 40, Imoca 60, Multi 50 e Ultim, dovranno coprire per raggiungere la Martinica, dove verrà posizionato il traguardo. Una regata in doppio, non in solitaria come la Route du Rhum, diventata ormai una super classica della vela oceanica e che  arriva ad un anno dal Vendée Globe 2024.

L' Italia in questa Transat Jacques Vabre è ben rappresentata con ben 6 skipper sulla linea di partenza. Cinque saranno quelli impegnati tra i Class 40: Ambrogio Beccaria, Alberto Bona, Andrea Fornaro, Alberto Riva e Pietro Luciani. Lo skipper Giancarlo Pedote sarà invece tra gli Imoca 60. 

Fonte : VELA IL GIORNALE DAL 1975

La fotografia della banchina di Le Havre con la flotta schierata è tratta dalla pagina web "VELA IL GIORNALE DAL 1975"

Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager 

Trasporto dei container, mercato al bivio

Con la fine dei festeggiamenti della Golden Week cinese si è di fatto conclusa una delle peggiori "stagioni di picco" di sempre per i carrier attivi nel trasporto via mare dei container Il numero di blank sailing disposti dai carrier non è riuscito a controbilanciare sul lato dell'offerta il calo congiunturale della domanda, gli analisti pertanto prevedono che le prossime settimane saranno cruciali per il settore.

Fonte : Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale

Immagine di una nave portacontainer da 28.800 TEU tratta dalla pagina web "Shipmag"  

Francesco Maccioni  Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager 

Sono trascorsi 55 anni da quando il torinese Erik Pascoli ha attraversato l'Oceano Atlantico con il suo "Rondetto" di  appena 7 metri

Cinquantacinque anni fa, nel 1968, il 26enne torinese Erik Pascoli ha acquistato nel regno Unito un sette metri di mogano del 1965 (su un progetto risalente al1942) per attraversare l’Oceano Atlantico in solitario. Gli danno del pazzo, ma lui non se ne cura ecco cari lettori la sua storia: 

Con il suo "Rondetto" il 3 aprile 1969 l'intrepido Erik parte da Portsmouth (Uk) direzione isole delle Antille, in Dominica. Ci arriverà 47 giorni stremato, ma vivo ed è il primo italiano ad aver compiuto una simile impresa. L’ impresa viene notata dalla stampa inglese che lo rendecosi'  famoso.Erik Pascoli non si ferma più: dopo la traversata Erik vive ai Caraibi per due anni a bordo. Stancatosi della vita ai tropici e desideroso di rientrare in Europa per cercare nuovi confronti velici Erik nel Gennaio del 1971 decide di riportare  la sua imbarcazione "Rondetto" nel Mar Mediterraneo sulla rotta delle Azzorre da Ovest a Est. La navigazione in pieno inverno, da Pointe-à-Pitre ad Almeria in Spagna, dura 53 giorni e la nuova impresa gli vale il Trofeo D’Albertis dello Yacht Club Italiano e il Premio Città di Sanremo dello Yacht Club Sanremo.La voglia dell’oceano e delle imprese non si placa più cosicchè il buon Erik nel 1972, dopo avere trasferito la barca "Rondetto" via camion da Mentone a Plymouth, partecipa fuori classifica alla O.S.T.A.R., la traversata atlantica in solitario fino a Newport R.I. nella quale hanno regatano anche il "mostro" a tre alberi Vendredi 13 e il Pen Duick IV, l’ex barca di Eric Tabarly con a bordo il connazionale Alain Colas. La "Rondetto" ed Erik hanno impiegato 48 giorni, compresa una sosta “forzata” di 9 giorni in Nuova Scozia a causa di un ascesso. Erik si è cavato il dente in navigazione tirando la cima con un winch al quale il protagonista dell'avventura legato il dente malato.L' imbarcazione di appena 7 metri si è rivelata velocissima alla Ostar al comando di Pascoli, che secondo i calcoli del Royal Western Yacht Club si sarebbe piazzato secondo in tempo compensato a pari merito tra i monoscafi. Dopo questa terza atlantica Erik ha lasciato New York alla volta di Genova a bordo del transatlantico "Michelangelo", con l' imbarcazione "Rondetto" nella stiva. In Italia Erik viene tributato e diventa uno dei marinai più famosi dell’epoca, successivamente viene assoldato come skipper per partecipare con uno Swan 55 alla Whitbread, il giro del Mondo in equipaggio. La regata è funestata dalla perdita di quattro velisti uno dei quali appartenente all’equipaggio di Tauranga. Erik Pascoli diviene il primo italiano a doppiare Capo Horn in regata e grazie a questa impresa nel 1987 gli viene assegnata la targa di “Uomo del Mare”.

Nel 1975 il buon Erik cambia mestiere, diventando comandante di yacht d’epoca;  recupera ai Caraibi il mitico yacht "Mariette" e l’armatore Alberto Rizzoli gli affida il comando di questa big boat, uno dei sette grandi schooner in acciaio costruiti dall’americano Herreshoff tra il 1903 e il 1915, anno di varo dello yacht "Mariette". Erik Pascoli è riuscito a vincere numerose regate e coppe sia nelle acque di Porto Cervo che di Saint-Tropez, ma non solo dato che ha proseguito il suo mestiere di marinaio sino a al 2013, anno in cui muore all' età di 71 anni. Il suo mito è nato 55 anni fa e personalmente ho sentito di ricordare questa intraprendente e coraggiosa figura di uomo di mare.

Fonte : VELA IL GIORNALE DAL 1975

La fotografia ritraente Erik Pascoli a bordo della sua "Rondetto", in navigazione, è tratta dalla pagina web "VELA IL GIORNALE DAL 1975"

Francesco Maccioni  Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager