Con design futuristico e delle linee aggressive, lo Shogun 43 è la seconda barca dell’omonimo brand svedese, realizzata da Linjett Yachts. L' imbarcazione si presenta in una versione più piccola del 50 piedi e questo fast-cruiser full-carbon è stato concepito per le regate a bastone in equipaggio ridotto.

Realizzato interamente in carbonio con infusione sottovuoto, lo scafo di Shogun 43 si rivela particolarmente leggero: solamente 6 tonnellate per uno yacht di 13 metri. Gran parte del peso è concentrato nel bulbo, il che conferisce a questo yacht un alto momento raddrizzate e consente di avere una superficie velica molto più ampia.Si è rivelato particolare scafo e coperta sono infatti realizzati in un’unica struttura, il che rende l’imbarcazione molto più resistente.

Lo Shogun 43 è disponibile sia in versione da crociera, con randa classica e fiocco auto-virante, sia in versione da regata, con randa square-top.

Riguardo gli interni lyacht con cui navigare veloci che fosse anche piacevole e confortevole per la crociera cosicchè layout degli interni open-space

A poppa troviamo due spaziose cabine matrimoniali e al centro una cucina ad L, con ampio spazio per lavorare e dotata di tutti gli elettrodomestici necessari per una crociera confortevole. Di fronte alla cucina c’è il salone con due divani che, naturalmente, si trasformano in letto. Tra di essi c’è un tavolo pieghevole, con un piano che si piega a metà e che può essere completamente rimosso.

Scheda Tecnica dello SHOGUN 43

Lunghezza fuori tutto: 

Lunghezza galleggiamento:

Larghezza max:

Larghezza galleggiamento:

Pescaggio:

Dislocamento standard:

Superficie velica:

Serbatoio carburante.

Serbatoio acqua.

Designer:

Contatti:shogunyachts.com

Fonte : VELA IL GIORNALE DAL 1975

La fotografia raffigurante l' imbarcazione SHOGUN 43 è tratta dalla pagina web "VELA IL GIORNALE DAL 1975"

Francesco Maccioni  Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager 

Francesca Clapcich per la "Coppa America" in rosa sceglie American Magic

Pochi giorni è arrivato l’annuncio di American Magic, che ha reso nota la composizione della squadra donne, e c’è una grossa sorpresa per l’Italia, dato che con il sindacato del New York Yacht Club ci sarà Francesca Clapcich, che diventa cosi' la più poliedrica velista italiana, dopo le campagne olimpiche e il giro del mondo (vinto) a vela.

Nata a Trieste nel 1988, vanta due olimpiadi e due giri del Mondo alle spalle, tantissima esperienza nella vela offshore, tant'è che è stata la prima donna italiana  a vincere un giro del Mondo a vela.Francesca Clapcich è coniugata con la velista Sally Barkow e da diverso tempo vive anche negli USA, da qui trova origine la possibilità di regatare con American Magic in Coppa America dove, è bene ricordarlo, è stato introdotto un vincolo di nazionalità piuttosto rigido al quale è legata anche la versione al femminile.

Francesca Clapcich nelle ultime stagioni ha accresciuto il suo bagaglio di esperienza a 360 gradi, completando il know how da velista olimpica con le skills della vela offshore, ed ora si appresta ad entrare nel mondo foil della Coppa America.

Sento di ricordarvi che la Women America’s Cup si correrà con gli AC 40 a Barcellona nel 2024

Sara StoneSteph RobeErika ReinekeAnna WeisHelena Scutt

Tutti profili di veliste già affermate e molto ben inserite nel mondo della vela professionistica, la maggior parte di loro nella loro carriera ha già partecipato a  importanti progetti sportivi . Ciò prefigura una volontà da parte di American Magic di investire sul progetto donne e di puntare in alto, ovvero a vincere la Women America’s Cup.

La brava Francesca Clapcich ha scelto di competere per gli USA e ciò rappresenta un peccato per la vela italiana.

Fonte : VELA IL GIORNALE DAL 1975

La fotografia raffigurante Francesca Clapcich in azione è tratta dalla pagina web "VELA IL GIORNALE DAL 1975"

Francesco Maccioni  Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager 

Il nuovo progetto di Terminali Italia s.r.l. società del Gruppo Ferrovie dello Stato

L' ingegnere Giuseppe Acquaro. amministratore delegato e direttore della società Terminali Italia s.r.l. facente parte parte del Gruppo Ferrovie dello Stato ci illustra con viva soddisfazione il loro nuovo progetto : << In questi giorni stiamo realizzando un progetto che prevede il trasporto via ferrovia (e per una tratta di appena 100 km!) di circa 1500 containers dal porto di La Spezia al terminal intermodale di Livorno Guasticce, per poi proseguire a destinazione via strada nell'ultimo miglio.

Questo progetto, oltre a contribuire alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti, alla decongestione stradale e autostradale e alla riduzione dei costi esterni legati al trasporto delle merci, dimostra come, attraverso una attenta sinergia con gli operatori di trasporto multimodali, sia possibile creare condizioni di sostenibilità economica anche per una tratte a distanza inferiore ai 300 km.

Dimostra inoltre che il sistema ferroviario, in tutti i nodi logistici che producono volumi in quantità sufficienti per rendere sostenibile il trasporto merci su ferro, rappresenta un valido strumento per l'efficienza del sistema logistico nazionale, con beneficio anche della competitività del sistema Paese >>.

Ben vengano i nuovi progetti, le iniziative aventi un occhio di riguardo verso l'ambiente !

Fonte : Condivisione dell' ing. Giuseppe Acquaro nel social network per professionisti LinkedIn

La fotografia dell'Interporto Toscano "Amerigo Vespucci" è tratta dalla pagina web dell'agenzia di spedizioni Giorgio Gragnani "GIORGIO GRAGNANI EST.1960"

Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager