La RORC Caribbean 600 entra nel vivo e Soldini comanda nei multi, è lotta tra Beccaria e Bona

Con una flotta di 71 imbarcazioni divise in otto classi, è partita lo scorso i 20 Febbraio dell'attuale anno, la 14a edizione della RORC Caribbean 600, organizzata dal Royal Ocean Racing Club.Evento che entra nel vivo per l’edizione 2023 con gli equipaggi italiani in piena lotta per la vittoria finale.

Nei multiscafi e overall è l'intrepido Giovanni Soldini a comandare, dopo aver già doppiato la Guadalupa, punto più meridionale del percorso. Per lui e il suo team inizia così l’ultima parte della regata, che culminerà con la risalita fino alla boa di Barbuda e il triangolo conclusivo intorno ad Antigua. Il vantaggio su Zoulou, secondo, si attesta intorno alle 10 miglia, con l’arrivo atteso nella notte italiana e verso la tarda serata ad Antigua.Il capofila Giovanno Soldini ci aggiorna cosi' direttamente da Maserati Multi70: “Abbiamo superato la Guadalupa per primi! Ora corriamo verso Barbuda con Zoulou a 10 miglia!”,

Mentre nei Class 40 sono invece in lotta Alberto Bona su IBSA e Ambrogio Beccaria su Alla Grande Pirelli, con il primo momentaneamente in testa alla flotta con un miglio di vantaggio. Le due imbarcazioni hanno doppiato l’isola di Saint Martin, punto più settentrionale del percorso, con IBSA che si trova a meno di 400 miglia dall’arrivo.Dalla sua pagina in Facebook il bravo Ambrogio Beccaria ci fa sapere : " Nella risalita verso Nord, Ambrogio e il resto dell’equipaggio hanno perso qualche miglio, presumibilmente per un piccolo problema a bordo; la lotta per il primo posto è in atto tra Alla Grande Pirelli e IBSA di Alberto Bona, che sono tra di loro vicinissimi.Dopo 18 ore di regata la flotta dei Class40 naviga a vista e il ritmo a bordo deve essere infernale ! La partita è ancora tutta da giocare. Nelle prossime ore la flotta, dopo aver passato Saint Martin, scenderà verso Gustavia con un primo tratto di bolina molto larga e poi un reaching veloce di 140 miglia fino a Guadalupa. Su questo tratto si capirà quale barche è la più veloce in quell’andatura”.

Per quanto riguarda gli IRC overall al momento in testa è il Volvo 70 modificato Pyewacket di Roy Disney, segnalato a 287 miglia dall’arrivo ad Antigua.

Fonte : La Gazzetta dello Sport - Vento e Vele

             nonsolonautica

Fotografia tratta dalla pagina web La Gazzetta dello Sport - Vento e Vele

Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager 

225 giovani velisti hanno dato il via Crotone International Carnival Race

Lo scorso 17 Febbraio è partita dallo stadio del mare, ovvero un ampio specchio d’acqua di fronte alla costa cittadina, la Crotone International Carnival Race, una delle più importanti manifestazioni veliche internazionali, che quest’anno giunge alla sua ottava edizione.La manifestazione è organizzata dal Club Velico Crotone e per l' occasione è stato allestito sul Porto Vecchio un villaggio che accoglie i migliori giovani della vela mondiale nella classe Optimist. Sono 225 gli atleti, nati tra il 2008 e il 2014 e provenienti da nove Paesi diversi: Stati Uniti, Bulgaria, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Svezia, Ucraina e, ovviamente, l' Italia, la più rappresentata con 165 iscritti in 36 squadre.

Le regata gode del supporto della Federazione Italiana Vela, di Optimist Italia, di Sail Optimist e del Coni e le banchine si sono riempite di ragazzi che hanno colorato il villaggio, dove sono state sistemate l’area barche, la tensostruttura per il deposito delle vele ma anche l’area espositiva e commerciale con la presenza di stand sportivi e di prodotti tipici locali.

Oltre alla festa della vela, la manifestazione ha previsto spettacoli, musica, sfilate di carnevale, enogastronomia ed eventi culturali che coinvolgeranno tutta la città. Il tutto è reso possibile grazie al sostegno della Regione Calabria, che l’ha inserita nei grandi eventi sportivi finanziati nell’ambito della campagna Calabria Straordinaria, della Bper Banca Crotone e degli assessorati allo Sport e Turismo del Comune di Crotone, oltre al sostegno di numerose associazioni del territorio.

Tra gli eventi collaterali vi sono stati il Carnival Parade, che da piazza Pitagora che costituiva in una sfilata di costumi ispirati al celebre film di animazione “Oceania”, con i suoi valori che esaltano il mondo del mare e della Vela mentre il giorno successivo un ricco programma di eventi, concerti, momenti teatrali che accompagnato i giorni di regata tra i quali l’incontro con la brava Alessandra Sensini, ex velista e campionessa olimpica, sul valore educativo dello sport Vela e lo spettacolo teatrale “Grinta” con l’attore Carlo Gallo.

Fonte : nonsolonautica

Immagine tratta dalla pagina web nonsolonautica

Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager 

Il "Dunia Baru "riunisce in sè l' essere uno yacht di lusso per compiere viaggi, un pezzo di storia e una piattaforma all’insegna della sostenibilità.Tutto ciò è possibile a bordo del "Dunia Baru", un 'imbarcazione che è stata trasformata dai suoi giovani proprietari in un vero e proprio gioiello nel settore degli yacht charter di lusso.Dopo averlo noleggiato Dunia Baru un paio di volte, la giovane e intraprendente singaporiana Jing-Yi Wee e suo fratello Teng Yuan Wee sognavano di diventare i proprietari di questo capolavoro, cosicchè lo hanno acquistato da un uomo d’affari americano.Il nome "Dunia Baru" significa “Nuovo Mondo”, e l' imbarcazione è un Phinisi, un tipo di imbarcazione a due alberi che nel XVII secolo veniva usata come nave mercantile. Questa tipologia di nave era adibita a trasportare le merci più preziose, come le rare spezie, il legno di sandalo e i tessuti, lungo una delle rotte commerciali più famose dell’epoca, la "Via delle Spezie" appunto.

Nel 2017, questo tipo di imbarcazioni a vela costruite a mano nel Sud Sulawesi, un’ isola dell’Indonesia, sono state riconosciute come “Patrimonio culturale immateriale” dall’UNESCO e rimangono la massima espressione della tradizione velica indonesiana. Ancora oggi si vedono molti yacht Phinisi disponibili per il noleggio, come il bellissimo Prana, ma il "Dunia Baru" mantiene la sua unicità anche tra loro.Mentre la maggior parte degli yacht a motore di lusso oggi sono progettati per la produzione in serie, il "Dunia Baru "è letteralmente impossibile da replicare, ed è questo che ha affascinato il suo nuovo armatore. Il motivo principale risiede nelle ossature e nelle caratteristiche essenziali della nave, come la sua ruota e le balaustre, tutti questi componenti sono stati scolpiti a mano, da un legno eccezionale che è attualmente protetto, e che quindi non può più essere utilizzato per la costruzione di yacht.Il tipo di legno utilizzato è l’Ulin Ironwood ed è ricavato da un albero originario dell’Indonesia che può vivere fino a 1.000 anni.

Il "Dunia Baru" è cosi' un’opera d’arte galleggiante, che unisce il design, l’arredamento e lo stile tradizionali ai più recenti comfort per lo yachting. Le sue sette cabine possono accogliere fino a 14 ospiti e un equipaggio composto da 18 persone. Tutte le cabine sono dotate di bagno privato e la suite armatoriale è straordinariamente sontuosa per uno yacht di queste dimensioni.

Questo lussuoso Phinisi è In grado di coprire fino a 4.000 miglia nautiche ( corrispondenti a 7.408 km) e rappresenta una delle opzioni più ambite per navigare in Indonesia, Thailandia e Myanmar, sebbene sia rivolto a clienti facoltosi, con le tariffe settimanali che partono da $120.000.

Fonte : nonsolonautica

Fotografia del "Dunia Baru" in navigazione tratta dalla pagina web nonsolonautica.it

Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager