Nautic, transport and logistic

Founder Junior

13/02/2024, 14:19

Essere "maestri del mare" : Fincantieri vara il progetto formativo per addetti alla costruzione navale, il corso è retribuito e finalizzato all’assunzione diretta di 90 persone nei cantieri del gruppo in tutta Italia

L' importante realtà nel settore marittimo Fincantieri con una nota informa di aver inaugurato a Roma il progetto “Maestri del Mare”, avviando cosi' un programma di formazione retribuito, finalizzato all’inserimento di 90 persone entro la stagione estiva. Si tratta di un percorso di apprendimento che ha l’obiettivo di ricercare, formare e assumere lavoratori addetti alla costruzione navale. L’i niziativa, nata in collaborazione con il consorzio Elis, punta a formare e ad assumere addetti alla costruzione navale come risposta alla carenza di manodopera specializzata.

All’ evento svoltosi nella nostra Città Capitale sono intervenuti Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, Luciano Sale, direttore Human Resources and Real Estate, Luigi Matarazzo, direttore generale della Divisione Navi Mercantili, Pietro Cum, amministratore delegato di Elis, Enzo De Fusco, consulente del lavoro e docente universitario, e Maurizio Millico, senior Strategy & Business Development Italy di Indeed.

“Maestri del Mare” è nato nell’ambito di Distretto Italia, il programma di orientamento, formazione e inserimento al lavoro, lanciato nel 2023 dal Consorzio Elis, di cui Fincantieri fa parte. Si tratta di un vero e proprio investimento in conoscenza tecnica: prevede un percorso di formazione retribuito finalizzato all’assunzione diretta in Fincantieri nei cantieri del Nord, Centro e Sud Italia.

I primi due corsi di formazione, per addetti ai controlli dimensionali e addetti alla conduzione degli impianti navali, coinvolgeranno 30 risorse. Nei prossimi mesi sono già pianificati altri quattro corsi, volti a formare anche Operatori navali e Gruisti/Imbragatori.

Fincantieri sottolinea nella nota di aver costruito il suo Piano Industriale sulla formazione di competenze e sul “Made in Italy” dell’ingegno, perché sia capace di riavvicinare gli italiani alla produzione, al lavoro operaio qualificato, alle nuove tecnologie, agli elevati standard di eccellenza che contraddistinguono i nostri prodotti.

Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, ha dichiarato: “Il futuro industriale italiano passa dalla formazione di manodopera specializzata, la “testa d’opera” di domani. Nasce da questa concezione il progetto ‘Maestri del Mare’, un progetto di formazione retribuita volto all’assunzione di giovani talenti. L’ obiettivo è rendere attrattive e all’avanguardia le professioni che i giovani italiani tendono a trascurare”.

Il progetto “Maestri del Mare parte dal fabbisogno di profili professionali di una grande azienda italiana e dalla volontà di creare opportunità per i giovani. Sentiamo spesso parlare di aziende che cercano personale e non lo trovano e di giovani sfiduciati. Quando mondo della formazione e del lavoro si uniscono, scopriamo che una soluzione al problema esiste” ha dichiarato per l'’occasione Pietro Cum, amministratore delegato di Elis.

Il progetto “Maestri del Mare” è cosi' nato nell’ambito di Distretto Italia, il programma di orientamento, formazione e inserimento al lavoro, lanciato nel 2023 dal Consorzio Elis, di cui Fincantieri fa parte. Si tratta di un vero e proprio investimento in conoscenza tecnica e che prevede un percorso di formazione retribuito finalizzato all’assunzione diretta in Fincantieri nei cantieri del Nord, Centro e Sud Italia.I primi due corsi di formazione, per addetti ai controlli dimensionali e addetti alla conduzione degli impianti navali, coinvolgeranno 30 risorse. Nei prossimi mesi sono già pianificati altri quattro corsi, volti a formare anche Operatori navali e Gruisti/Imbragatori.

La realtà, leader del settore, Fincantieri sottolinea nella nota di aver costruito il suo Piano Industriale sulla formazione di competenze e sul “Made in Italy” nonchè sull' ingegno, perché sia capace di riavvicinare gli italiani alla produzione, al lavoro operaio qualificato, alle nuove tecnologie, agli elevati standard di eccellenza che contraddistinguono i nostri prodotti.

Il bravo dott. Pierroberto Folgiero, amministratore delegato e direttore generale di Fincantieri, ha dichiarato: “Il futuro industriale italiano passa dalla formazione di manodopera specializzata, la “testa d’opera” di domani. Nasce da questa concezione il progetto ‘Maestri del Mare’, un progetto di formazione retribuita volto all’assunzione di giovani talenti. L’ obiettivo è rendere attrattive e all’avanguardia le professioni che i giovani italiani tendono a trascurare”.

Fonte : SHIPPING ITALY

L' immagina storica di un varo di una nave è tratta dalla pagina web " Linkiesta "

Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager

Nautic, transport and logistic

Founder Junior

10/02/2024, 14:25

Le previsioni di Maersk per il futuro sono piuttosto nere a causa dell’eccesso di stiva nel settore container.L’ultimo trimestre è tornato a chiudere in perdita e l’a.d. della Maesrk Vincent Clerc si mostra piuttosto preoccupato per gli effetti sui noli dell’arrivo di molte nuove costruzioni

Le stime per il futuro del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, attualmente secondo realtà mondiale (appena alle spalle di Msc) per capacità di stiva dedicata al trasporto marittimo di container, sono negative. A preoccupare è in modo particolare l’eccessivo numero di nuove navi, destinate ad entrare sul mercato, mentre la domanda di trasporto risulta nella migliore delle ipotesi costante o in lievissimo aumento.

Per il bravo amministratore delegato A.P. Møller-Mærsk, Mr. Vincent Clerc, anche l’attuale crisi nel Mar Rosso ha finora comportato “solo un aumento dei transit time e, non appena la navigazione attraverso il canale di Suez tornerà a essere possibile in sicurezza i noli scenderanno immediatamente". L’ overcapacity di stiva sul mercato mostrerà i suoi effetti peggiori nel 2025 e 2026 secondo il numero uno del noto gruppo, che sente di aggingere: “Persino ora che stiamo circumnavigando l’Africa gli effetti dell’eccesso di stiva e la pressione sul prezzo dei noli si sente” .

Le preoccupazioni arrivano in primis dall’ultima analisi trimestrale appena pubblicata: nel periodo 1 Ottobre – 31 Dicembre 2023 Maersk ha infatti registrato un margine operativo e un risultato netto entrambe di segno negativo, è un qualcosa che non accadeva dal 2019 periodo precedente all' epidemia da Covid -19. Nel quarto trimestre 2023 i ricavi del gruppo, leader di settore, hanno segnato il quinto calo trimestrale consecutivo essendo ammontati a 11,74 miliardi di dollari (-34,1% sullo stesso periodo dell’anno precedente). 

Ad affondare i risultati vi è la riduzione dei ricavi generati dal core business del trasporto marittimo containerizzato, che nel periodo ottobre-dicembre dello scorso anno sono stati pari a 7,18 miliardi di dollari (- 46,0%). La riduzione dei noli marittimi per la Maersk nel quarto trimestre del 2023 è stata del -50,1% con una rata media per spedizione pari a 1.925 dollari per container da 40′ rispetto a 3.869 dollari/Feu nel corrispondente periodo del 2022. Ciò a fronte di un volume di carichi containerizzati trasportati dalla flotta del gruppo armatoriale che è aumentato del +10,7% essendo stato pari a 3,11 milioni di Feu.

Oltre a ciò nel periodo ottobre – dicembre 2023 i ricavi generati dalle attività logistiche del gruppo si sono attestati a 3,54 miliardi di dollari (per un equivalente -8,2%), quelli prodotti dalle attività terminalistiche a 1,02 miliardi (+2,0%) e i ricavi derivanti dai servizi di rimorchio e dai servizi marittimi a 571 milioni (+0,5%).

Il gruppo Maersk ha archiviato il periodo ottobre – dicembre con una perdita netta di 456 milioni di dollari rispetto ad un utile netto di 4,98 miliardi nello stesso periodo del 2022.

Secondo l’amministratore delegato, Mr. Vincent Clerc, seppure “attualmente il mercato continua a essere caratterizzato da volumi consistenti e la crisi nel Mar Rosso ha causato repentine limitazioni della capacità e una temporanea crescita dei noli, alla fine l’eccesso di offerta di trasporto marittimo avrà un impatto sui nostri risultati”.

Le previsioni del gruppo Maersk vedono nel 2024 per i volumi di merci da trasportare in container via mare una crescita del 2,5% – 4,5%, con quelli del noto gruppo danese che risulteranno in linea con il mercato, mentre l’ Ebitda è stimato nella forbice 1 – 6 miliardi di dollari (rispetto ad un Ebitda di 9,59 miliardi nell’esercizio annuale 2023). Nell’esercizio appena concluso i ricavi sono diminuiti del -37,4% scendendo a 51,06 miliardi e l’utile netto è calato del -86,7% attestandosi a 3,91 miliardi di dollari.

Al 31 dicembre scorso la flotta della Maersk vantava 672 navi (707 al 31 Dicembre 2022), di cui 310 di proprietà (contro le 318 dell' anno precedente ) e 362 a noleggio, mentre nel 2022 queste erano 389.

Sempre in occasione della presentazione dei risultati trimestrali il gruppo Maersk ha reso noto che scorporerà le sue attività di rimorchio gestito dalla società Svitzer in un nuovo gruppo che verrà quotato alla borsa di Copenhagen.

Fonte : SHIPPING ITALY

La fotografia raffigurante delle navi attraccate al Trieste Marine Terminal è tratta dalla pagina web "SHIPPING ITALY"

Francesco Maccioni  Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager 

Nautic, transport and logistic

Founder Junior

08/02/2024, 14:12

Arkea Ultim Challenge: Caudrelier rallenta all' altezza di Capo Horn per lasciare passare la tempesta

Per l’Arkea Ultim Challenge è tempo di affrontare uno dei più impegnativi ostacoli di questo giro del Mondo a velocità folli, il mitico Capo Horn, sotto il quale sta per transitare Charles Caudrelier con il suo Edmond de Rotschild.

A rendere l’atmosfera più entusiasmante c’è una depressione piuttosto sostenuta che imperversa in zona, con venti intorno ai 50 nodi.

Con due terzi di regata già alle spalle, adesso per il bravo e fuggitivo Caudrelier è il momento di iniziare a fare qualche conto e gestire i rischi, volgere uno sguardo al cronometro, alla velocità della barca ed un altro alla sua usura, che inizierà ad essere rilevante dopo oltre 15 mila miglia coperte.

Charles Caudrelier sa che Capo Horn va affrontato con cautela, anche perché il vantaggio di 2700 miglia su Banque Populaire gli consente di poter gestire la situazione con relativa calma. Il leader infatti nelle ultime 24 ore ha rallentato, assestando la sua media intorno ai 20 nodi, in modo da lasciare sfilare oltre il Capo il peggio della depressione e navigare sulla sua coda.

Caudrelier troverà certamente un mare abbastanza caotico, ma eviterà i venti più sostenuti per garantirsi un Capo Horn un po’ meno tempestoso.Dovrà però prestare attenzione al cronometro,Essendo giunti al 28mo giorno di regata, la risalita dell’Atlantico fino a Brest ne prevede oltre 10, ciò significa che l’obiettivo dei 40 giorni non è affatto scontato da centrare.

Si tovano distanziati di un sistema meteo Banque Populaire di Armel Le Cleac’h, secondo in classifica, e Sodebo di Thomas Coville che lo segue a circa 400 miglia. I due si trovano quasi a metà dell' Oceano Pacifico. Ancora più indietro vi sono Actual e Adagio, ancora nell' Oceano Indiano.

Fonte : VELA IL GIORNALE DAL 1975

La fotografia raffigurante MAXI EDMOND DE ROTHSCHILD – Charles Caudrelier all' Arkea Ultim Challenge è tratta dalla pagina web "VELA IL GIORNALE DAL 1975"

Francesco Maccioni Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager

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