Nautic, transport and logistic

Founder Junior

2022-11-28 15:46:41

Il velista torinese Alberto Bona, soddisfatto del buon risultato nonostante le difficoltà, ci racconta la sua Route du Rhom con il taglio sulla fronte  Parte  2

Partenza

Qualcuno ha pensato a una Ocs, una partenza anticipata, perché ha visto Ibsa fare una virata a Cap Frehel, quasi dovesse pagare penalità. “La mia partenza è stata perfetta, safe, in ritardo, ma nel posto giusto, dopo due bordi ero tra i primi. Non so cosa abbiano visto i giudici, l’Ocs non c’era. A Frehel ero di fianco a Richomme: vedo che lui vira, siccome avevano spostato boa, ho pensato che stesse andando a prenderla, mentre lui invece stava facendo la penalità per l’Ocs, ma io non lo sapevo. Vado a vedere la cartografia, penso ‘sta a vedere che hanno spostato boa’, così per sicurezza ho fatto virata. Inutile. Ma comunque la regata era all’inizio, non era così importante, anche se ero fra i primi e così facendo sono indietreggiato tra i primi dieci. Guarda Richomme: ha eseguito la penalità, ma non si è fermato e ha vinto”.

Segnavento (io li chiamo così, per capire)

“Il pilota ha funzionato, ma non benissimo. Non sapevo quanto vento ci fosse, per cambiare vele, con una barca che non conoscevo”

Momento emozionante

“Quando si è riaperta la regata e sono riuscito ad andare a prendere il gruppetto davanti. Una fase bella, l’aliseo tranquillo, condizioni buone, vicino all’alta pressione, non c’era tanto mare, non c’erano groppi, le notti erano tranquille, c’erano le stelle. Lì mi sono proprio divertito, con possibilità riacchiappare quelli davanti mi sono divertito”.

Barca

“La barca si è confermata superveloce in certe andature, molto veloce di bolina larga. Devo lavorare ancora sul mare grosso di poppa, in cui abbiamo avuto problemi. Devo capire come gestire la barca al lasco con mare grosso, lavorare di più sulle vele, gestire gli angoli. Non è barca semplice quando c’è mare grosso”.

Programmi

“Ora entriamo in altra fase sportiva. Le regate del prossimo anno sono in equipaggio o doppio. Non dico che cambiamo sport, ma quasi. C’è da fare lo sviluppo barca, navigherò con co-skipper che mi aiuteranno in questo, dovrò capire la barca e svilupparla ancora. Sono sicuro che non siamo al 100%, sono convinto che può andare, più veloce, è da capire come. Farò la Rorc 600 e la Defi Atlantic, anche se penso che quest’ultima la farò in tre e non in duo. Certo, bisognerà vedere come si vivrà in tre là dentro (ride)”.

Richomme

“Mi ha impressionato il ritmo che è riuscito a tenere Yoann Richomme fino al traguardo, e dire che eravamo già tutti a ritmo super elevato. Forse il disegno di Lombard si presta bene alla fase iniziale della regata, al passaggio dei fronti, alla bolina larga, quelle barche sono molto potenti. Ma c’è anche il manico da considerare, è impressionante quello che ha fatto. Aveva più esperienza certo, però tanta roba”.

Beccaria

“Mi ha molto impressionato anche che Ambrogio. Ha costruito una bella barca, ci ha navigato pochissimo, ma è stato sempre lì davanti. Anche lui aveva grande esperienza Class 40, ma ha fatto veramente bene. I disegni delle barche vanno bene, ma conta tanto anche il pilota, per fortuna”.

Il momento della carriera

“Il prossimo anno sarà una guerra ancora più tesa. In doppio, equipaggio si tira di più. Bisogna prepararsi bene, impostare la fase. Che è una fase della mia carriera bella, in cui finalmente posso esprimermi. Tante belle regate, il Fastnet, la Les Sables-Azzorre-Les Sables... Ma adesso non ci voglio pensare perché sono un po’ cotto...”

Fonte : LA STAMPA

             Post di Fabio Pozzio in Velisti in Facebook

Fotografia di Alberto Bona all'arrivo, festeggiato tratta da Ambrogio Beccaria

Francesco Maccioni  Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager 

Nautic, transport and logistic

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2022-11-28 15:41:41

Il velista torinese Alberto Bona, soddisfatto del buon risultato nonostante le difficoltà, ci racconta la sua Route du Rhom con il taglio sulla fronte  Parte 1 

Alberto Bona, chiamato il torinese degli Oceani, dall’Atlantico e dalla edizione di questo anno della Route du Rhum si è portato dietro un segno sulla fronte ed un ottimo ottavo posto dopo 15 giorni e 6 ore di navigazione.

Ha ricevuto preziose informazioni sulla sua "Ibsa", l'imbarcazione che ha varato di corsa poco prima della partenza e che non era riuscito ad ottimizzare al meglio oltre a vivere tante emozioni. Vederlo accolto con un caloroso abbraccio, successivamente, nella banchina in Guadalupa, dall’amico-rivale Ambrogio Beccaria e poi vederli entrambi andare a festeggiare l’arrivo di Andrea Fornaro, il terzo italiano dei Class 40, ci ha emozionato i giornalisti e il pubblico, perché allora “les Italiens” vuol dire davvero qualcosa.

Ecco cosa ci racconta il bravo Alberto Ecco sulla sua Route du Rhum e di quello che verrà : “Sono molto contento, sono riuscito a fare un bel risultato nonostante le difficoltà che si sono accumulate.

Poi, direi quando sono riuscito ad attaccarmi al gruppo di testa, ero 20 miglia dai tre davanti, ero gasato, pensavo ‘dai che li riprendo’. Ho fatto un bel bordo, ero più a Sud, ho accorciato tante miglia, ero in palla,. Finché loro hanno preso l’aliseo prima di me e in 12 ore mi hanno rifilato 20 miglia. Altra batosta. Lì ho capito che era finita la battaglia con i testa di serie ed è iniziata un’altra fase della regata dove alla fine l’obiettivo era fare la bagarre per il quinto posto. Mi sono ritarato su questo.

Il terzo momento, a tre giorni dall’arrivo, quando ho rotto lo spi. E anche quella bagarre per il quinto posto è finita. C’era aliseo molto forte, molti groppi, bisognava avere uno spi più piccolo, la mia barca era troppo invelata. Ho dovuto accettare la situazione. Ho provato a tenere su quella vela, ma facevo cose troppo pericolose. Ho pensato che non valesse la pena rischiare di disalberare. No, l’obiettivo era portare barca dall’altra parte quindi mi sono detto che dovevo stare tranquillo. Ho cominciato a spaccare un po’ di robe e mi sono calmato".

Riguardo alla botta e il fisico ci dice :

Comfort

“Non so se si possono migliorare queste barche. Sono pensate per privilegiare performance e velocità. Del comnfort del velista non avevo idea, perché è stata la mia prima volta su questo tipo di imbarcazioni. Ho in testa modifiche da fare, per renderla più vivibile, perché così non si può. Barche fighissime, vanno forte, ma bisogna trovare un compromesso per preservare chi le porta. Non me lo aspettavo così anche di poppa, viaggi sbandato anche di poppa. Pensavo che una volta entrato nell’aliseo sarei stato a posto, ma non è stato così”.

Fonte : LA STAMPA

             Post di Fabio Pozzo in Velisti In Facebook

Fotografia di Alberto Bona all'arrivo, festeggiato da Ambrogio Beccaria tratta da(by) Post di Fabio Pozzo in Velisti In Facebook 

Francesco Maccioni  Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager -

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2022-11-24 12:19:59
Route du Rhum: il velista milanese Ambrogio Beccaria è secondo 

con “Allagrande PIrelli”, dietro di sole 4 ore al vincitore della Class 40 Richomme

Il velista milanese Ambrogio Beccaria ha vinto il testa a testa con il francese Corentin Douguet e ha conquistato un incredibile secondo posto nei Class 40 alla Route du Rhum, la transatlantica in solitaria tra St. Malo e la Guadalupa. 

E' stata una regata sempre tirata, combattuta, difficile e sofferta che ha dato ragione al giovane velista milanese e alla sua “Allagrande Pirelli”, un'imbarcazione nuova e tutta italiana. Ha vinto la regata Yoann Richomme, per la seconda volta, con un tempo di 14 giorni 3 ore 8 minuti 40 secondi e il nostro Ambrogio Beccaria gli è dietro di sole 4 ore e 15 minuti portando con vigore il tricolore: su ben oltre 3 mila miglia il suo secondo posto rappresenta un’inezia. Ora attendiamo gli altri italiani nella stessa classe, Alberto Bona su Ibsa che è ottavo e Andrea Fornaro su Influence, al momento ventesimo.

Fonte : LA STAMPA

Fotografia che raffigura Ambrogio Beccaria all'arrivo della Route du Rhum tratta da(by) LASTAMPA   Web Page

Francesco Maccioni  Mediatore Marittimo ed Aereo - Nautic Broker Manager  

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