Rosa Borgia
Arte & Intrattenimento
ANCHE BIANCA, SORELLA DI CLARA, E’ MORTA PER MANO DELL’UOMO, QUESTA VOLTA IN TUNISIA
2018-09-19 22:21:21
A pochi giorni dall’uccisione di Clara, la giovane femmina di capovaccaio liberata in natura il mese scorso e barbaramente fucilata in Sicilia, anche la sorella Bianca è stata rinvenuta morta, questa volta in Tunisia. Due sorelle in perfetta salute uccise dalla malvagità umana. Una cosa del genere non ci era mai capitata. Rabbia e frustrazione indescrivibili per la morte assurda di due giovani animali che abbiamo visto nascere e crescere e che abbiamo liberato, come tanti altri negli anni, per aiutare la loro specie a non estinguersi. Bianca aveva appena superato il tratto di mare che separa la Sicilia dal nord Africa e che rappresenta l’ostacolo naturale maggiore per i capovaccai che dall’Italia si dirigono verso i quartieri di svernamento ubicati nell’Africa sub-sahariana. Tutto lasciava pensare che le cose andassero per il meglio; i dati raccolti dal GPS avevano permesso di verificare come Bianca fosse in perfetta forma e volasse senza difficoltà sopra l’ampio braccio di mare. Infatti, nell’ultimo tratto del suo lungo viaggio aveva percorso, da Pantelleria al luogo di morte, ben 338 km in una sola tappa di cui 148 km in mare e 190 km in territorio tunisino, dove era arrivata il 12/09/18. Si era fermata in una zona con molti ovili dove, purtroppo, pare che qualche allevatore sparga carcasse avvelenate per uccidere i predatori terrestri, anche se la legge tunisina lo vieti espressamente. Scesa in una oliveta, probabilmente si è cibata di una di queste carcasse avvelenate per circa un’ora. Non appena i segnali ricevuti dal GPS hanno indicato un’anomalia nel comportamento, è scattato l’allarme. In questi casi è necessario intervenire tempestivamente, perché l’animale potrebbe essere ferito o debilitato e, dunque, potrebbe essere ancora salvato. Per questo motivo abbiamo subito contattato Hichem Azafzaf, presidente dell’Associazione "Les Amis des Oiseaux" (AAO/BirdLife Tunisie, associazione ornitologica tunisina) e la moglie Claudia Feltrup Azafzaf, direttore esecutivo, per chiedere loro di tentare di trovarla. Hichem Azafzaf è immediatamente partito da Tunisi verso Sud e dopo un viaggio di ben 350 km si è recato nel punto dell’ultima localizzazione del GPS dove ha trovato Bianca già morta da diverse ore. Anche secondo Hichem, che ne ha discusso con Alessandro Andreotti dell’ISPRA, partner scientifico dell’azione di rilascio delle due giovani, Bianca verosimilmente è morta per avvelenamento. La radiografia effettuata il giorno dopo ha, intanto, escluso che Bianca sia stata impallinata ed ha rilevato che aveva lo stomaco pieno. Il corpo di Bianca verrà analizzato dal Prof. Ali Amara, esperto di tossicologia della Scuola veterinaria nazionale tunisina di Sidi Thabet, per avere una conferma ufficiale dell’avvelenamento. La morte di Bianca e Clara per mano dell’uomo lungo la rotta migratoria ci dice quanto sia ormai quasi impossibile per tanti rapaci migratori sfuggire ai pericoli mortali che si annidano ovunque. Se non si prenderanno provvedimenti urgenti a livello nazionale ed internazionale il destino del capovaccaio e di altri rapaci migratori sarà segnato per sempre. Per questo motivo, alla luce della drammatica fine di Bianca e Clara, dovremo fare una riflessione su se e come proseguire con le nostre attività, viste le insidie che i nostri capovaccai incontrano ovunque. Un grazie sincero a persone splendide come Hichem Azafzaf e Claudia Feltrup Azafzaf a cui va tutta la nostra riconoscenza per essersi prodigati per cercare di salvare Bianca.
Rosa Borgia
Arte & Intrattenimento
Addio a Goran Kuzminac, il medico cantautore aveva 65 anni
2018-09-19 22:14:00
È morto, a 65 anni, Goran Kuzminac, il cantautore di origini serbe che cantava «Tempo» e, insieme a Ron e Ivan Graziani, «Una canzone senza inganni». «Ehi, ci stai» e «Stasera l'aria e fresca» tra le altre sue canzoni più note. Oltre che cantautore e chitarrista, raffinatissima la sua tecnica finger-picking, era medico e si occupava di musicoterapia a sostegno dei malati psichiatrici e delle persone con problemi di anoressia. Nativo di Zemun, municipalità autonoma di Belgrado nell'allora federazione jugoslava, la sua famiglia si trasferì in Italia, nel Trentino, quando questi aveva 6 anni, e poi in Austria. La Laurea in Medicina a Padova, le prime registrazioni discografiche tra Milano e Roma, dove lo nota De Gregori e lo segnala Micocci, storico discografico-talent scout, che lo mette sotto contratto e lo affida alle cure di Gaio Chiocchio. L'esordio discografico è un 45 giri triplo, opera collettiva prodotta dallo stesso Chiocchio per lanciare i giovani artisti a contratto presso l'etichetta Una Sors Coniunxit: il brano di Kuzminac si chiamava «Io». Goran si fa notare e diventa supporter dei tour di Angelo Branduardi, Lucio Dalla e Antonello Venditti, prima di agguantare il successo con il 45 giri «Stasera l'aria è fresca» che vince il Festival di Castrocaro e ottenne il secondo posto (Gondola d'Argento) alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia. Sulla scia di quel successo, nel 1980 Kuzminac pubblica il suo primo album, «Ehi ci stai», da cui viene tratto il singolo (con testo di Gianfranco Baldazzi) omonimo, ma anche e soprattutto «Stasera l'aria è fresca».
Rosa Borgia
Arte & Intrattenimento
Furti in casa, l’ultima ‘moda’ è la bottiglietta d’acqua
2018-09-19 22:06:16