Rosa Borgia
Arte & Intrattenimento
Giorgia sopravvissuta a tre attentati in tre anni: dopo Parigi e Bruxelles, salva a Strasburgo
2018-12-14 00:18:06
Si chiama Giorgia, è italiana e, in questi giorni, avrebbe voluto festeggiare a Strasburgo i suoi 25 anni. In realtà, la ragazza si è ritrovata a ringraziare per l'ennesima volta la buona stella che le ha salvato la vita, permettendole di scampare all'attentato terroristico dei mercati di Natale di Strasburgo, avvenuto nella serata di martedì 11 dicembre. Nell'arco di tre anni, la padovana Giorgia si è salvata tre volte da tre attentati ed ha voluto raccontare la sua incredibile storia al Corriere del Veneto.La prima volta era il 7 gennaio 2015, ero appena atterrata a Parigi. Il mio primo giorno di Erasmus è iniziato così, mentre dall'aeroporto raggiungevo l'appartamento in cui avrei abitato si stava consumando la carneficina nella redazione di Charlie Hebdo.La seconda volta Giorgia è scampata al triplice attacco terroristico a Bruxelles, risalente al 22 marzo 2016:Ero in città da una decina di giorni appena [...] Quella mattina mia cugina era diretta verso l'aeroporto. Una delle due bombe esplose l'ha risparmiata per un soffio. Ero ancora in casa quando ho saputo che lei stava bene [...] Ho pensato che fosse sicuro prendere la metropolitana per raggiungere il mio ufficio. Ero nella zona di Maelbeek e stavo giusto scendendo le scale della metropolitana quando la telefonata di una collega mi ha fermata: era esplosa una terza bomba in metro.E poi il terzo sventurato episodio, l'altra sera a Strasburgo.Alle 20 eravamo alla riunione, ironia della sorte, del gruppo dei socialisti democratici proprio sul terrorismo. La riunione è stata interrotta da una deputata che ci ha portato la notizia dell'attacco in corso. Le operazioni sono iniziate con l'evacuazione di tutti i deputati scortati dalla polizia nelle macchine del parlamento, poi i funzionari e gli assistenti.
Rosa Borgia
Arte & Intrattenimento
Festa di Santa Lucia: ecco perchè non si mangia grano il 13 dicembre
2018-12-13 08:51:52
Tradizione vuole che il 13 dicembre, giorno in cui si celebra Santa Lucia, non si mangi pane e pasta, ovvero prodotti che hanno il grano come ingrediente primario. La Santa, festeggiata ed omaggiata in tutta la Sicilia, nacque a Siracusa di cui è la Patrona, nel III secolo D.C. e morì proprio il 13 dicembre del 304, martire. Lucia era nata in una famiglia nobile ma ebbe una vita molto travagliata. Rimasta da piccola orfana di padre, era stata promessa in sposa a un pagano. La madre di Lucia, Eutichia, da anni ammalata di emorragie, aveva speso ingenti somme per curarsi, ma nulla le era giovato. Fu così che Lucia ed Eutichia, unendosi ad un pellegrinaggio di siracusani al sepolcro di Sant’Agata, pregarono la martire catanese affinché intercedesse per la guarigione della donna. Durante la preghiera Lucia si assopì e vide in sogno Agata dirle: Lucia, perché chiedi a me ciò che puoi ottenere tu per tua madre? Nella visione Agata le preannunciava anche il martirio e il suo patronato sulla città. Ritornata a Syracusæ e constatata la guarigione di Eutichia, Lucia comunicò alla madre la sua ferma decisione di consacrarsi a Cristo e di donare tutti i suoi averi ai poveri. Il pretendente, insospettito e preoccupato nel vedere la desiderata sposa donare tutto il suo patrimonio, verificato il rifiuto di Lucia, la denunciò come cristiana. Erano in vigore i decreti di persecuzione dei cristiani emanati dall’imperatore Diocleziano. Quando Lucia venne minacciata durante il processo dio essere esposta accanto alle prostitute della città, la giovane rispose con mirabile fierezza che “Il corpo si contamina solo se l’anima acconsente”.L’Arconte Pascasio ordinò che la giovane fosse costretta con la forza ma lei, per miracolo, divenne così pesante da non poter essere spostata. Lucia allora fu sottoposta al supplizio del fuoco, ma ne rimase totalmente illesa. Le fecero piegare le ginocchia e venne decapitata. In seguito le cavarono anche gli occhi. Secondo la tradizione divenne protettrice della vista perchè il suo nome vuol dire “Luce”. In Sicilia, e soprattutto a a Siracusa e Palermo, in questo giorno in cui si celebra la Vergine siracusana, si ricordano la carestie che colpirono Palermo nel 1646 e Siracusa nel 1763. La Santa, implorata e pregata dai palermitani, salvò la popolazione dalla fame facendo arrivare nel porto un bastimento carico di grano. A dare l’annuncio dell’arrivo del prezioso carico fu una colomba che si posò sul soglio episcopale.I palermitani, ridotti alla fame ormai da diversi mesi, non lavorarono il grano per farne farina, ma lo bollirono, per sfamarsi più in fretta, aggiungendogli soltanto dell’olio. Crearono così la “cuccia”, che con il passare del tempo ha subito varie evoluzioni fino a diventare la golosa pietanza odierna. Per ricordare questo episodio, i palermitani da quel momento decisero di non mangiare farinacei, soprattutto pane e pasta. In alternativa si ricorre al riso, ai legumi e alle verdure. Un detto dedicato al giorno di Santa Lucia recita così: : “Santa Lucia, vulissi pani, pani unn’ aiu e accussi mi staiu”.
Rosa Borgia
Arte & Intrattenimento
Muffin leggeri
2018-12-12 23:41:07