Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Quali sono le differenze tra Parmigiano Reggiano e Grana Padano

2018-10-31 22:16:46

Siamo abituati ad usare entrambi, spesso l’uno al posto dell’altro senza pensare alle eventuali differenze che ci sono tra Parmigiano Reggiano e Grana Padano. Ma i due formaggi non sono affatto uguali, anche se a prima vista potrebbero sembrarlo. Si tratta di una questione di sapore, anche se magari solo i più esperti riescono a distinguere le differenze. Ma sono tante altre le caratteristiche che contraddistinguono i due tipi di formaggio. Scopriamo le principali. Parmigiano Reggiano e Grana Padano, cos’hanno in comune Entrambi questi tipi di formaggio sono a pasta dura, ovvero che hanno un contenuto di acqua piuttosto basso, attorno al 30-40%. Inoltre sia il Parmigiano Reggiano che il Grana Padano sono a stagionatura lenta, dal momento che richiedono molti mesi per raggiungere la completa maturazione. Un’altra caratteristica simile tra questi due formaggi è l’apporto calorico, piuttosto elevato. In 100 grammi di prodotto, si hanno quasi 400 calorie, con una lieve differenza a favore del Parmigiano Reggiano. Entrambi sono inoltre ricchi di sostanze nutritive quali ferro, calcio e magnesio. Vediamo adesso invece quali sono le differenze. Parmigiano Reggiano e Grana Padano, le differenze Una differenza che salta all’occhio ad ogni consumatore è il prezzo: il Parmigiano Reggiano costa di più rispetto al Grana Padano. Naturalmente ci sono parecchi motivi che portano a questa disuguaglianza di prezzo, e si basano sul processo produttivo e sulle caratteristiche specifiche di ognuno di questi tipi di formaggio. Per capire bene quali sono le caratteristiche che distinguono il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, partiamo dalla base: il luogo di produzione. Il primo viene prodotto nell’Emilia Romagna, prevalentemente nelle provincie di Parma, Reggio Emilia, Bologna, Modena e Mantova. Al contrario, il Grana Padano ha una zona di produzione molto più ampia, che comprende la Lombardia, il Veneto, il Piemonte e il Trentino Alto-Adige – oltre ovviamente alla succitata Emilia Romagna. Per quanto riguarda le mucche che producono il latte utilizzato per questi due formaggi, ci sono differenze sul modo in cui vengono foraggiate. Il Parmigiano Reggiano usa solamente latte di bovine che consumano fieno ed erba cresciute nell’area di produzione, mentre il Grana Padano prevede un’alimentazione bovina integrata anche con insilati di mais. Come si producono il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano? Ovviamente, è il processo produttivo a distinguere principalmente i due tipi di formaggio. Analizziamo prima quello del Parmigiano Reggiano: il latte viene munto la mattina e la sera, mentre la produzione avviene una sola volta al giorno, con una mescolanza delle due mungiture. Il latte, inoltre può essere refrigerato solamente se la temperatura supera i 18°C. Il Grana Padano può invece essere prodotto due volte al giorno, in corrispondenza delle due diverse mungiture. In questo caso è concessa la refrigerazione del latte al di sopra degli 8°C. Un’altra differenza riguarda il contenuto del formaggio. Il Parmigiano Reggiano prevede l’utilizzo di solo caglio animale e non sono consentiti conservanti. Il Grana Padano invece può usare caglio di tipo animale, vegetale o batterico e può contenere conservanti – l’unico utilizzato è il lisozima, una proteina estratta dall’albume delle uova. Infine, la stagionatura: il Parmigiano Reggiano, più ricco di grassi, richiede almeno 12 mesi di maturazione per poter essere consumato. Questo formaggio può raggiungere stagionature molto lunghe, anche oltre i 30 mesi, e ciò rende il suo sapore più deciso e robusto. Il Grana Padano è già maturo e pronto alla consumazione dopo 9 mesi, e la stagionatura media è di 16 mesi. Il formaggio che se ne ricava ha un gusto più delicato e burroso.

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Polpette di riso basmati vegan

2018-10-31 22:05:17

Le polpette di riso basmati con pomodorini, zucchini e scalogno sono un secondo piatto vegano semplice da preparare e perfetto per chi è alla ricerca di una ricetta che non contenga formaggio, uova e altre proteine animali. Gli ingredienti aggiuntivi come zucchine e pomodorini possono essere sostituti anche con altri ingredienti a piacere come melanzane e peperoni. Ecco la ricetta passo per passo. Ingredienti per la ricetta delle polpette di riso basmati e verdure (per 4 persone) 200 g di riso basmati 500 ml di acqua olio di semi di girasole q.b. 20 pomodorini ciliegini 1/2 zucchina 1 scalogno 1 ciuffetto di prezzemolo 150 g di pane grattugiato sale q.b. Preparazione delle crocchette di riso basmati Per prima cosa dedicatevi alla preparazione del riso: versate l’acqua in una casseruola, aggiungete un goccio d’olio, mettete sul fuoco e portate a bollore. Salate l’acqua, versate il riso e fate cuocere per il tempo indicato sulla confezione. A cottura ultimata scolate il riso e fatelo raffreddare. Nel frattempo dedicatevi alla preparazione delle verdure. Lavate la zucchina, tagliatela a dadini e fatela cuocere a vapore giusto il tempo di farla leggermente ammorbidire. Lavate i pomodorini, asciugateli e tagliateli a dadini. Sbucciate lo scalogno e tritatelo finemente con il prezzemolo già pulito. Unite le verdure e lo scalogno al riso, mescolate poi aggiungete 100 grammi di pane grattugiato. Insaporite con il sale e lavorate gli ingredienti direttamente con le mani formando le polpette. Passate man mano le polpette nel resto del pane grattugiato e adagiatele su di una teglia foderata con carta da forno. Infornate in forno già caldo a 180° C per 20-25 minuti o fino ad ottenere la doratura desiderata. Girate le polpette a metà cottura in modo da ottenere una cottura omogenea. Servite con salse a piacere.

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Piparelli alla messinese, i dolcetti siciliani ‘dei morti’

2018-10-31 21:49:52

Generalmente questi biscotti si preparano in occasione della festività dei morti, ma sono talmente buoni che possono essere preparati tutto l’anno e sono ottimi da accompagnare al gelato o a fine pasto con un vino liquoroso. I biscotti preparati seguendo questa ricetta possono essere conservati all’interno di un contenitore ermetico anche per 3-4 giorni. Ecco la preparazione passo per passo! Ingredienti per la ricetta dei piparelli messinesi (per 4 persone) 250 g di farina 00 75 g di burro 75 g di zucchero 1 uovo 75 g di miele millefiori 100 g di mandorle tostate 1/2 cucchiaino di lievito per dolci un pizzico di pepe nero un pizzico di cannella in polvere 1 chiodo di garofano tritato scorza di limone q.b. scorza di arancia q.b. Preparazione dei biscotti piparelli messinesi Versate la farina e il lievito setacciati, lo zucchero e il burro tagliato a cubetti nella ciotola del mixer. Iniziate a lavorare fino ad ottenere un composto sbricioloso, dopodiché aggiungete la scorza di arancia, quella del limone, il pepe, il chiodo di garofano tritato, la cannella e il miele. Lavorate bene poi unite anche l’uovo. Impastate e quando l’impasto inizia a compattarsi aggiungete anche le mandorle tostate. Dividete l’impasto in due filoncini e adagiateli su di una teglia foderata con carta da forno. Infornate in forno già caldo a 180°C e fate cuocere per 20 minuti. Trascorso il tempo di cottura togliete i filoncini dal forno, trasferiteli delicatamente su di un tagliere e tagliateli a fette spesse di circa 1-2 cm. Infornate nuovamente a 160°C per 10-15 minuti. A cottura ultimata togliete dal forno e lasciate raffreddare su di una gratella i vostri biscotti.

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