Arte & Intrattenimento
Il plancton sta contribuendo all’inquinamento degli oceani triturando la plastica.
I rotiferi, una sorta di zooplancton microscopico comune sia nelle acque dolci che in quelle oceaniche di tutto il mondo, sono in grado di masticare le microplastiche, scomponendole in nanoplastiche ancora più piccole e potenzialmente più pericolose. Ogni rotifero può crearne tra 348.000 e 366.000 al giorno, trasportando a innumerevoli sciami di nanoparticelle nel nostro ambiente.
Sostanzialmente i microrganismi che vivono in sospensione nei mari sono in grado di triturare la plastica, trasformandola in nanoplastica, minuscoli pezzi, ancora più pericolosi per gli ecosistemi e per gli esseri umani.
A dirlo è una nuova ricerca dell’Università del Massachusetts Amherst pubblicata su Nature Nanotechnology, per la quale gli autori hanno somministrato piccoli frammenti di plastica fluorescente al plancton costituito da rotiferi e hanno osservato che cosa succedeva.
Lo studio
Secondo i risultati, in un solo giorno, uno di questi minuscoli animali in un ambiente peino di plastica può produrre oltre 300mila particelle di nanoplastica più piccole di un micrometro (un milionesimo di metro), una frazione delle dimensioni di un globulo rosso umano.
Nel lago Poyang in Cina, il più grande lago d’acqua dolce del Paese, i ricercatori hanno calcolato che i rotiferi creavano 13,3 quadrilioni di particelle ogni giorno.
Fonte greenme
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Giornata mondiale degli Insegnanti
Buongiorno a tutti, cari amici, scusate il campanilismo, ma dopo tanti anni di lavoro mi sembra doveroso ricordare la Giornata mondiale degli Insegnanti 🧑🏫 e per una volta accentrare l’attenzione su un mestiere che è fondamentale per la società e il futuro del Paese. Un mestiere che va svolto prima di tutto con il cuore 💓 nonostante tante persone non la pensino così.
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Visita alla nave scuola Palinuro
In pochi immagini condivido con voi una sintesi della mia visita alla nave scuola Palinuro nel porto di Messina in occasione della rievocazione storica dello sbarco di Giovanni d’Austria nella stessa città prima della battaglia di Lepanto nel 1571.
Ecco un breve riassunto della sua storia:
La nave scuola Palinuro è un veliero che la Marina Militare Italiana utilizza come nave scuola per gli Allievi Sottufficiali Nocchieri, Nocchieri di Porto, Meccanici e Motoristi Navali. Le Scuole frequentate dagli Allievi sono quelle di Venezia, Porto Ferraio, La Maddalena e Taranto. Il nocchiere è il marinaio che governa la nave. Sono nocchieri il timoniere, il capo timoniere e tutti coloro che si occupano delle operazioni in coperta e fuori bordo (ormeggio, disormeggio, rifornimento, manutenzione e pulizia). Sulle navi a vela costituiscono una buona parte dell'equipaggio, infatti oltre ai lavori esterni previsti normalmente su tutte le navi, si aggiungono, su questa tipologia di imbarcazione, anche quelli agli alberi.
Il Palinuro è una nave goletta. Ha tre alberi più il bompresso. L'albero di trinchetto ha le vele quadre. Gli alberi di mezzana e maestra invece sono armati con vele auriche. Il bompresso ha i fiocchi.
La nave fu varata nel 1934 in Francia, nei Cantieri Navali di Nantes. Il suo primo nome fu Commandant Louis Richard. Era utilizzata come nave da trasporto e da pesca (in particolare del merluzzo nella zona dei Banchi di Terranova) da una società privata francese. Era armata con tre alberi a vele auriche ed era dotata di un motore diesel di 375 hp. Venne acquistata dalla Marina Militare Italiana nel 1950, dopo la perdita della nave scuola Cristoforo Colombo, ceduta alla Russia in conto danni di guerra.
Grazie alle cure dell'Arsenale di La Spezia sono stati apportati i lavori necessari per trasformarla in nave scuola. Il 16 luglio 1955 entrò finalmente in servizio. Ha effettuato 34 Campagne Addestrative (nel 2005) soprattutto nel Mediterraneo, ma anche nel Nord Europa.
Il suo motto è FAVENTIBUS VENTIS.