Rosa Borgia
Arte & Intrattenimento
Lunga vita al Negroni: il re dell’aperitivo compie 100 anni!
2019-02-03 21:45:11
C’è chi se lo farebbe somministrare per endovena e chi preferirebbe procurarsi un’overdose da Malibù e Cola piuttosto che assaggiarne una sola goccia. De gustibus non est disputandum, anche se diciamocelo, con il politically correct e gli opinabilissimi gusti altrui, ci asciughiamo la condensa che il Negroni lascia sul tavolo.Che siate pro o contro, ci interessa poco: il signor Negroni ha spento 100 candeline e non possiamo che rendergli omaggio.Un po’ come Elisabetta II, il cocktail italiano per eccellenza non molla un cazzo e anzi, anno dopo anno, spernacchia le nuove miscele e i drink avversari, dimostrando che la classe non è acqua ma nemmeno quelle cagate colorate che vi propinano in discoteca.La triade Vermouth rosso, bitter e gin la tocca piano.NEGRONISecondo quanto affermato da vari cultori, la nascita dello storico drink risalirebbe al lasso di tempo compreso tra il 1917 e il 1920 a Firenze, presso il Bar Casoni – in Via de’ Tornabuoni – diventato poi Giacosa e passato in mano alla famiglia Cavalli.Come in tutte le migliori storie, c’è un plot twist che cambiò per sempre le sorti dell’aperitivo italiano, e si deve a quel gran sbevazzatore del Conte Camillo Negroni.Il personaggio in questione amava alzare elegantemente il gomito, e stufo del sapore del solito Americano, un giorno chiese che il selz venisse sostituito con il gin. La scelta non fu casuale: Camillo era solito viaggiare in Inghilterra ed era un vero e proprio cultore della bevanda inglese.Come un buon pastore, tutte le pecorelle presenti nel locale vollero provare l’americano alla moda del conte Negroni e da lì si arrivò al nome che è oggi sulle labbra di tutti.NEGRONIFosco Scarselli, un barman dell’epoca però, portò avanti la teoria delle gocce di amaro – al posto della bevanda inglese – e da lì, leggende e ricette andarono moltiplicandosi.Nel 1946 si arrivò alla miscela definitiva.La bevanda del conte fece il giro del mondo, acclamata in ogni dove. In Italia, come sempre succede con le mode, venne archiviata per poi ritornare prepotentemente in auge durante la Dolce Vita.Galeotto fu lo sbaglio del barman Mirko Stocchetto che nel 1972, presso il Bar Basso, diede vita al celebre Sbagliato.100 anni e non sentirli!
Rosa Borgia
Arte & Intrattenimento
Gargarismi con acqua e sale rimedio efficace contro il raffreddore
2019-02-02 23:08:37
Lavaggi nasali e gargarismi con acqua e sale sono una soluzione naturale efficace per combattere il raffreddore. A confermare quello che da tempo è ritenuto un valido “rimedio della nonna” è la University of Edinburgh, secondo la quale tali pratiche contribuirebbero anche a ridurre il rischio di contagio tra i membri della famiglia.Secondo i ricercatori scozzesi le proprietà antivirali dell’acqua salata si innescherebbero nel momento in cui il cloruro presente nel sale viene trasformato dalle cellule del corpo in acido ipocloroso, principio attivo presente anche nella candeggina. Sono stati circa 60 i volontari coinvolti nello studio attuale, denominato Edinburgh and Lothians Viral Intervention Study (ELVIS), tutti con manifestazioni sintomatiche del raffreddore. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: uno i cui membri non hanno fatto nulla contro il raffreddore e un secondo, per cui è stato previsto un trattamento a base di lavaggi nasali e gargarismi con acqua salata. Quest’ultima è stata preparata unendo 3 grammi di sale marino della Cornovaglia e 100 ml d’acqua bollente, attendendo poi che si raffreddasse prima di essere utilizzata per le procedure. Entrambi i gruppi hanno risposto a un questionario una volta trascorsi due giorni dall’avvio dello studio. Dai risultati forniti è emerso che l’utilizzo di acqua e sale ha permesso in media di guarire 1,9 giorni prima dal raffreddore, liberando completamente il naso 2,7 giorni più in fretta di chi non aveva fatto nulla. Rimedio naturale benefico anche contro l’eventuale tosse, alleviata più rapidamente (-2,4 giorni).Gli studiosi hanno valutato infine anche la contagiosità dei soggetti per i propri cari, riscontrando che coloro che avevano utilizzato l’acqua salata per lavaggi nasali e gargarismi avevano contagiato il 35% di persone. Merito anche della minore quantità di virus risultata nel loro organismo, -30% rispetto a chi non aveva fatto uso del rimedio naturale.
Rosa Borgia
Arte & Intrattenimento
Spesa di febbraio: agrumi, mele e fave contro il freddo
2019-02-02 23:03:01