Rosa Borgia

Arte & Intrattenimento

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Dal 13 al 15 dicembre arrivano le stelle cadenti: occhi puntati al cielo fino al 15

2018-12-10 22:50:48

Arrivano le stelle cadenti d'inverno: sono le Geminidi, che si potranno vedere da oggi fino al 15 dicembre e il cui picco è atteso per la notte tra il 13 e 14. Lo spettacolo dovrebbe essere assicurato, perché la Luna non dovrebbe creare troppo disturbo, come spiega l'Unione atrofici italiani (Uai)."Le Geminidi sono in genere particolarmente evidenti tra il 10 e il 15 dicembre - commenta Paolo Volpini della Rai - e quest'anno le vedremo in maggior numero specie nella notte del 13-14 dicembre. Meteo permettendo, le si dovrebbe vedere facilmente, dato che praticamente non ci sarà disturbo della Luna, già quasi al tramonto al crepuscolo serale". Il loro sciame, che arriva a picchi di 100 meteore all'ora, è paragonabile per quantità e brillantezza a quello delle stelle cadenti di agosto, le Perseidi.Se si vuole fotografarle, il consiglio è di avere pazienza e aspettare oltre le prime ore della notte, perché sarà verso le 2 del mattino che si avrà il culmine. I più recenti studi hanno infatti rilevato che questo sciame ha un'attività massima per parecchie ore, con due aumenti di frequenza, il primo più consistente con meteore di debole luminosità e il secondo, meno cospicuo, con meteore più brillanti. Come precisa la Rai, secondo le ultime ricerche le Geminidi sono destinate a sparire del tutto nel giro di un centinaio d'anni. "Visto il periodo - conclude Volpini - si può cercare di fotografarle insieme alla cometa di Natale 46P/Wirtanen, che sta entrando nella costellazione del Toro, vicina a quella dei Gemelli, dove si trovano le stelle cadenti".

Rosa Borgia

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Mercatini di Natale a Messina

2018-12-10 22:49:00

Con la festa dell’Immacolata sono iniziate ufficialmente le feste di Natale. Per rendere più piacevole l’attesa del 25 dicembre, a Messina e in provincia sono tanti i mercatini di Natale che consentiranno di acquistare decorazioni e regali e creare la giusta atmosfera tipica di questa festività. Prendete carta e penna, quindi, perchè ve ne segnaliamo 5 che proprio non potete perdere.Oggi, domenica 9 dicembre, a Ganzirri si svolgerà la seconda giornata dell’evento “La sesta essenza del Natale”, organizzato dall’associazione Sobjective con la collaborazione dell’avvocato Giusi Zangla. I protagonisti saranno gli hobbisti con le loro creazioni artigianali che avranno come cornice lo splendido scenario del lago di Ganzirri.I mercatini di Natale arrivano anche a Milazzo, portando un clima di festa che avvolge e riscalda. Oltre i soliti addobbi per l’albero e il presepe, ci saranno anche moltissime prelibatezze di street food da provare, artigianato e tanto altro ancora. La manifestazione, iniziata lo scorso 5 dicembre, andrà avanti fino al 6 gennaio e si distingue dagli altri mercatini di Natale per la presenza di numerosi artigiani che, lavorando i loro prodotti, trasmetteranno la loro passione e un vero senso di ritorno alla tradizione.A Rometta dal 17 al 23 dicembre, oltre ad un delizioso mercatino di Natale gestito dagli artigiani locali, ci sono molti eventi in programma per intrattenere sia i grandi che i più piccoli. I bambini avranno l’opportunità di ammirare l’esibizione del Circo Baleno e del Mago Cristian mentre gli adulti potranno svagarsi al concerto di musica rockabilly del gruppo I Morrigan. Inoltre verranno proiettati diversi cartoni animati a tema natalizio.Circondati dalla bellezza incantevole di Taormina, dal 16 dicembre al 6 gennaio, torna il programma di eventi in occasione del Natale. Le luci natalizie vi accompagneranno lungo le strade del centro storico, tra concerti, esposizione di presepi, il presepe vivente lungo le vie del Borgo di Trappitello e la degustazione prodotti tipici della stagione fredda.Nel centro storico di Messina, invece, il mercato di Natale si svolgerà a Piazza Cairoli fino al 7 gennaio. Le tipiche casette di legno saranno destinate all’esposizione e alla degustazione di tante pietanze di tradizione, il tutto con la ruota panoramica e l’albero sullo sfondo.

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La Ginestra bianca in Italia rischia l’estinzione, cresce solo a Cirò

2018-12-10 22:15:51

Quando fiorisce, la ginestra bianca diventa una nuvola di delicati fiorellini bianchi. Sole abbacinante e poca acqua non la spaventano: sembra quindi una delle piante perfette per un giardino del futuro, dove l’acqua si risparmia e le temperature possono raggiungere punte estreme. E invece no. La ginestra bianca in Italia ha vita difficilissima, tanto da rischiare l’estinzione. E’ la denuncia di Giuseppe De Fine, socio onorario della società botanica italiana, collaboratore della rivista ‘Pro-Natura’ ed esperto di piante tossiche e aromatiche del Crotonese. La tutela dell’area in cui cresce questa rara ginestra è stata pure oggetto di un’interrogazione da parte di Nicodemo Oliverio, capogruppo del PD, al Ministro dell’Ambiente e delle Politiche agricole alimentari e forestali qualche anno fa, ma ad oggi la situazione non è cambiata. I 70 ettari di area Sic delle Dune della Marinella dove da cinque milioni di anni cresce la Ginestra bianca, sono ancora incustoditi , dove animali, fuoco, e uomo continuano ogni anno a deturparla.“Questa pianta a serio rischio estinzione – dichiarava qualche anno fa Oliverio – attende una adeguata tutela da parte dello Stato, della Regione Calabria e della provincia di Crotone al fine di evitare che venga distrutto un esemplare unico di biodiversità in Italia. Di questa rara e preziosa pianta (Retama retam) in Italia se ne trovano alcuni esemplari in Sicilia ma cresce prevalentemente a Cirò, in provincia di Crotone, sulle dune in località Marinella”. “Nonostante questo territorio – prosegue Oliverio – costituisca un’Area Sic (siti di importanza comunitaria) ed è pertanto inserito nelle aree sottoposte a vincolo ai sensi del Decreto del Ministro dell’ambiente 3 aprile 2000, ancora oggi risulta completamente abbandonato e incustodito”. E sottolinea: “Quel che è peggio, è che alcune persone non distinguendo una ginestra bianca da quella gialla, ne fanno legna da ardere, compiendo un grave danno all’ambiente e alla biodiversità”.

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