simona donghi
CICLO RIPRODUTTIVO DEI FUNGHI
2019-02-12 10:23:24
CICLO RIPRODUTTIVO DEI FUNGHI Per questioni di praticità iniziamo la trattazione dell'argomento riferendoci ad un carpoforo adulto; il disegno mostra un esemplare sviluppato di Amanita caesarea, si noterà che dalla zona sottostante il cappello (imenoforo, in questo caso costituito da lamelle) si disperde una nube di minuscole particelle. Si tratta delle spore, in realtà non visibili ad occhio nudo, piccolissime cellule in grado di germinare e perciò simili a semi, le quali, una volta giunte a giusta maturazione, abbandonano il carpoforo che le ha generate ed ospitate, per intraprendere il lungo, e sovente impietoso, cammino della riproduzione. Osserviamo ora il comportamento di ogni singola spora: una volta giunta a dimora (terreno o altro substrato idoneo) essa germina, produce infatti un filamento composto da cellule filiformi dette ife, che prende il nome di MICELIO PRIMARIO. Questi in realtà è la vera pianta-fungo, ma a questo stadio è incapace di fruttificare. Affinché il micelio possa acquisire la capacità di produrre frutti, occorre che si verifichi un nuovo evento: bisogna che si formi un MICELIO SECONDARIO, ovvero l'unione di due miceli primari originati da spore di carica sessuale opposta. Nel disegno si osserva un micelio primario (azzurro) originato da una spora di carica +, che si incontra e si unisce ad un altro micelio primario (giallo) originato da una spora di carica -, costituendo cosi una pianta fertile, ovvero li micelio secondario (verde).Il micelio secondario, che d'ora in avanti chiameremo semplicemente mìcelio, si diramerà estendendosi fino a ricoprire alcune decine di metri quadrati e, quando se ne presenteranno le condizioni favorevoli, potrà fruttificare producendo nuovi carpofori.Da quanto rapidamente esposto emergono alcuni elementi piuttosto significativi; si comprende anzitutto che quello che impropriamente chiamiamo solitamente fungo, altro non è che il frutto (al pari di una mela o di una pera) dei "vero fungo", ossia il micelio. Si capisce anche perché ogni fungo produca tante spore: poiché l'evenienza che dalla sporulazione possa verificarsi la formazione di un nuovo micelio secondario è assai scarsa, ed inoltre si terrà presente che la fruttificazione stessa (la comparsa di nuovi carpofori) è condizionata da talmente tante concause (ancor oggi in gran parte da scoprire) che sovente il micelio, pur vegetando per decine d'anni, può "rifiutarsi" di fruttificare per stagioni e stagioni.Può sembrare incredibile ma i funghi sono stati creati per "mangiare" e non per essere mangiati! Alludiamo al sistema di nutrizione dei miceli, qui troverà risposta l'ingenua, ma pur legittima domanda: "A cosa servono i funghi e perché è indispensabili rispettarli?".Affrontiamo l'argomento con la medesima semplicità ma avvertiamo che in questo capitolo risiede la vera introduzione alla micologia, il conoscere alcune specie ne è solo una semplice conseguenza.
simona donghi
Zoospora
2019-02-12 10:22:44
Zoospora - Anche planoconidio o zooconidio; spora mobile mediante ciglia o flagelli, propria di funghi inferiori.
simona donghi
100 grammi di funghi freschi contengono
2019-02-12 10:22:08