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“Io voglio che lei capisca il nero di un lunedì nella vita di un operaio. Altrimenti non si può fare il mestiere di manager, non si può dirigere se non si sa che cosa fanno gli altri”.
Lo ha detto Adriano Olivetti, uomo di grande rilievo che si è distinto per i suoi innovativi progetti industriali, basati sul principio secondo cui il profitto aziendale deve essere reinvestito a beneficio della comunità.
Adriano Olivetti nasce ad Ivrea nel 1901. Figlio di Camillo Olivetti, fondatore della Olivetti, la prima azienda italiana a produrre macchine da scrivere.
A 20 anni va negli Stati Uniti e visita molte fabbriche tra cui gli stabilimenti Ford.Proprio lì si rende conto dell’importanza dei metodi scientifici rigorosi di organizzazione del lavoro e di ottimizzazione della produttività.
Di ritorno dal viaggio torna in fabbrica.Lavora con gli operai e sviluppa un’empatia verso la classe operaia, che lo porterà ad impegnarsi per migliorare le condizioni di lavoro.Intanto lavora alla prima macchina per scrivere portatile, la MP1, lanciata nel 1932.
Quell’anno Olivetti assume il ruolo di Direttore Generale, per poi diventare Presidente dell’azienda.Le qualità di Adriano vanno oltre l’imprenditoria: riesce a creare un’esperienza di fabbrica unica.Una fabbrica in cui l’impresa non doveva solo assicurarsi solo i profitti.
Ma doveva essere un luogo anche per realizzare lo sviluppo sociale, culturale e umano dei lavoratori, rispettandone il talento e l’aspirazione personale.L’obiettivo era creare una società più giusta, sana e una comunità di lavoro basata sulla felicità collettiva.
Fu creato per i lavoratori un sistema di servizi sociali con quartieri residenziali, ambulatori medici, asili, mensa, biblioteca e cinema gratuiti che portò ad un aumento della produttività.
È Adriano a trasformare l’azienda in un moderno gruppo industriale, sviluppando prodotti innovativi e vendendo in Italia e all’estero, grazie a un’ampia rete commerciale.
Ha puntato sempre all’eccellenza tecnologica, all’apertura verso i mercati internazionali e alla cura del design industriale, elementi che hanno permesso all’azienda di crescere.
Molti prodotti dell’azienda sono diventati oggetti di culto, come la macchina da scrivere “Olivetti lettera 22” premiata in Italia e all’Estero.
E lo stesso Adriano Olivetti, grazie alla sua visione, è diventato un’icona dell’imprenditoria italiana.Dal web
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