Il testo presentato proviene da un video di Valerio Rossi di VR Finanza Smart Education School e si concentra sulla figura di William Delbert Gann, descritto come il più grande e controverso trader di tutti i tempi. 

La presentazione ha lo scopo di introdurre un corso di formazione sul trading che insegna le tecniche di Gann, un analista tecnico del XX secolo noto per aver incorporato elementi di geometria, astrologia, filosofia e religione nelle sue analisi di mercato. Il testo esalta le incredibili capacità previsionali di Gann, citando un caso del 1909 in cui decuplicò il capitale in 25 giorni di trading, e sottolineando la sua presunta previsione di eventi storici come il crollo del mercato azionario del 1929 e la Prima Guerra Mondiale. 

Nonostante lo scetticismo verso i suoi metodi esoterici e non convenzionali, il testo afferma che le teorie e gli strumenti di Gann, come il Ventaglio di Gann e gli Angoli di Gann, sono ancora utilizzati e considerati validi da molti trader contemporanei. 

Il mio obiettivo finale è promuovere la propria scuola e i suoi docenti, che possono trasmettere la conoscenza di Gann per aiutare gli studenti a diventare trader competenti e indipendenti.

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Una riflessione semplice e profonda sull'uso della comunicazione e degli smartphone

https://bitformazione.substack.com/p/social-tik-tok-e-manipolazioni

Valerio Rossi

Il tema principale è la critica agli algoritmi dei social media che sembrano premiare i contenuti sensazionalistici o estremi piuttosto che la qualità o la profondità intellettuale, una conclusione tratta anche dall’ascolto di un video di Marco Montemagno. Rossi cita inoltre una notizia relativa a una denuncia contro TikTok negli Stati Uniti per i danni psicologici e fisici che la piattaforma sta causando ai giovani, come insonnia e aggressività.

Infine, l’autore conclude con una riflessione umanistica sull’importanza dei legami personali, degli affetti e dei valori fondamentali per le nuove generazioni, contrapponendoli al consumo passivo dei contenuti digitali.

Dagli Algoritmi al Bacio della Mamma: 3 Lezioni Umanistiche per l’Era Digitale

Quante volte al giorno il nostro pollice compie quel gesto quasi inconscio, tracciando linee invisibili sullo schermo freddo di uno smartphone? È un’abitudine che riempie le pause, un riflesso automatico in un mondo che non tollera il vuoto. Ma mentre scorriamo cascate infinite di contenuti, ci siamo mai veramente chiesti quale sia il prezzo di questa distrazione? Cosa stiamo scambiando per un fugace momento di intrattenimento?

Una risposta potente e inaspettata arriva non da un sociologo o uno psicologo, ma da Valerio Rossi, un analista abituato a decifrare i codici dell’economia e della finanza. La sua recente riflessione sposta la lente d’ingrandimento dai mercati finanziari al mercato, ben più spietato, della nostra attenzione. Le sue osservazioni, che qui rielaboro, ci conducono in un viaggio che parte dalla logica perversa degli algoritmi, attraversa le aule di tribunale dove si discute di salute pubblica e approda a una verità scientifica tanto antica quanto rivoluzionaria.

Gli Algoritmi Premiano la “Follia”, non il Contenuto di Valore

La prima, scomoda verità che dobbiamo affrontare è che l’architettura dei social media è fondamentalmente indifferente alla qualità, alla profondità o all’utilità. L’obiettivo primario non è informarci o arricchirci, ma inchiodarci allo schermo il più a lungo possibile. E il modo più efficace per farlo è scatenare reazioni viscerali e immediate. In questo ecosistema, il sistema non solo permette, ma incentiva chiunque a “spararla grossa”.

Contenuti scioccanti, esagerati o volutamente polarizzanti generano un’ondata di interazioni. Le piattaforme, di conseguenza, premiano economicamente questo meccanismo. Un’analisi ponderata su temi complessi, che richiede concentrazione, viene etichettata come “noiosa” e scartata in pochi secondi. Un’affermazione estrema, vera o falsa che sia, vince sempre la gara dell’attenzione.

Valerio Rossi descrive questo paradosso con brutale onestà:

...se uno spara, scusatemi, il francesismi è una cazzata, è molto più premiato di una persona che cerca di fare una riflessione più profonda...

Questo sistema solleva una domanda cruciale che va oltre la tecnologia e tocca il cuore della nostra cultura: che tipo di società stiamo costruendo se il valore economico dello shock è superiore a quello della verità?

I Danni Sono Reali: TikTok e le Cause Legali per la Salute Pubblica

Come descrive nel suo ultimo video Marco Calmisani-Calzolari, Decisioni artificiali, il problema è un vero grido di allarme ma, per fortuna, qualcuno sta già ribellandosi e cercare di porre rimedio.

Questa spinta algoritmica verso la “follia” non è un problema teorico sulla qualità dei contenuti; ha iniziato a infliggere danni misurabili e reali, tanto gravi da essere oggi discussi nelle più alte sedi giudiziarie. L’astratto si cristallizza in una realtà cruda quando esaminiamo le battaglie legali intraprese contro piattaforme come TikTok.

A New York e in altri 40 stati americani, sono state intentate cause legali che trattano la piattaforma non come un semplice passatempo, ma come una minaccia diretta.

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