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Questo è olio di CBD (https://crystalweed.it/cbd-oil-olio-di-cannabis/), conosciuto anche come cannabidiolo, un componente attivo estratto dalla pianta di cannabis, ma completamente privo di effetti stupefacenti – non è quindi una sostanza che provoca euforia o allucinazioni.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), un'autorità che influenza le linee guida sanitarie a livello globale, ha stabilito nel 2017 che il CBD non dovrebbe essere classificato come sostanza stupefacente. Inoltre, alla fine del 2020, la Corte di giustizia dell’Unione Europea ha decretato che i prodotti a base di CBD non dovrebbero essere considerati stupefacenti, sottolineando che “Un Stato membro non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo”.
Il CBD ha una serie di effetti terapeutici scientificamente provati (https://www.dolcevitaonline.it/proprieta-terapeutiche-cbd-patologie/), tra cui proprietà analgesiche e antinfiammatorie, antistress, contro la nausea, contro le crisi convulsive, contro i disturbi psicotici, oltre ad essere un potente antiossidante, modulatore del sistema immunitario e neuroprotettivo. È un prodotto naturale al 100% e, ad oggi, non si registrano particolari controindicazioni.
Nonostante gli evidenti benefici, il suo commercio libero è stato vietato in Italia dal Governo Meloni (https://www.lindipendente.online/2023/08/25/il-governo-trasforma-lolio-di-cbd-in-uno-stupefacente-vendita-solo-in-farmacia/). Infatti, dal 22 settembre, salvo revoca dell'ultimo decreto emesso a riguardo (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2023/08/21/23A04729/SG), gli oli a base di CBD entreranno nella lista dei farmaci stupefacenti, disponibili solo nelle farmacie autorizzate.
Sebbene la legalizzazione della Cannabis sia una realtà in molte parti del mondo (la Germania (https://www.lindipendente.online/2023/08/17/il-governo-tedesco-ha-dato-lok-alla-legalizzazione-della-cannabis/) è l'ultimo paese ad aver annunciato questa decisione), in Italia la situazione è peggio che medievale.
Ci scusiamo con il Medioevo perché all'epoca questa pianta non era certamente vietata e la libertà degli uomini godeva di maggiori tutele rispetto a Melonilandia, tuttavia speriamo di aver reso bene l'idea.
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