Salute & Benessere
Dieta detox in 5 giorni
Primo giorno
– Colazione: un bicchiere di acqua tiepida con uno spruzzo di succo di limone, uno yogurt magro e due fette biscottate integrali con marmellata senza zucchero.
Pranzo: insalata di verdure miste crude, con patate cotte al vapore e tonno al naturale, il tutto condito con un filo d’olio extravergine d’oliva.
– Cena: filetto di platessa cotto al vapore con contorno di verdure grigliate.
Secondo giorno
– Colazione: un bicchiere di acqua tiepida con succo di limone, uno yogurt magro con fiocchi d’avena integrali e una mela.
– Pranzo: riso integrale al pomodoro e un filetto di merluzzo al vapore con un filo d’olio extravergine d’oliva.
– Cena: minestrone di verdure miste.
Terzo giorno
– Colazione: acqua e succo di limone, uno yogurt light e una ciotola di macedonia di frutta.
– Pranzo: minestrone di verdure con gallette di riso integrale.
– Cena: insalata mista con dadini di formaggio light e un filo d’olio extravergine.
Quarto giorno
– Colazione: acqua con succo di limone, yogurt light e porridge di avena integrale.
– Pranzo: riso integrale al pomodoro e due fette di formaggio light.
– Cena: minestrone di legumi.
Quinto giorno
– Colazione: acqua e succo di limone, yogurt light con cereali integrali e una mela.
– Pranzo: minestrone con patate.
– Cena: un filetto di salmone al vapore con un filo d’olio extravergine d’oliva e verdure grigliate.
Come spuntino tra un pasto e l’altro potete mangiare una manciata di mandorle, noci o semi di zucca, oppure un frutto di stagione.
Alimentazione e dieta detox dimagrante
Se tuttavia non volete seguire una dieta detossinante così precisa, ma preferite avere elencati solo gli alimenti che possono fare al caso vostro, da poter gestire liberamente durante i pasti della giornata, basterà basarsi sugli alimenti e le pietanze elencate sopra.
Cibo spazzatura, merendine e poco movimento possono portare a sentirsi stanchi e congestionati, è proprio in questi casi che la scelta degli alimenti diventa fondamentale. Frutta, ma soprattutto verdura e tanta acqua e liquidi, sono la chiave per tornare in forma e sentirsi energici ogni momento della giornata.
fonte notizie benessere
Salute & Benessere
Prevenzione: le pillole allo iodio
Il drammatico scenario di queste settimane ha portato alla mente di molti di noi la possibilità di un evento nucleare: un incidente a una centrale o l’utilizzazione di una bomba atomica evocano scenari paurosi.
Come riferiscono le cronache, queste preoccupazioni hanno portato alcune persone ad acquistare sostanze che sarebbero – a detta dei produttori – in grado di proteggere l’organismo a seguito dell’ingestione di sostanze radioattive.
Questa profilassi è giustificata?
Ne parliamo con il professor Arturo Chiti, Responsabile dell’Unità Operativa di Medicina Nucleare
Sale iodato e funzionamento della tiroide“Come precisato dall’Istituto Superiore di Sanità in una nota, non esiste alcuna necessità di assumere sostanze diverse dal sale iodato, già integrato nella dieta della maggior parte degli abitanti del nostro Paese. Il sale iodato contribuisce a rendere disponibile alla tiroide tutto lo iodio necessario per il suo funzionamento, riducendo la possibilità che lo iodio radioattivo prodotto nel caso di un incidente nucleare possa entrare nella ghiandola, danneggiandola.
In realtà, nel caso di liberazione di una grande quantità di sostanze radioattive nell’ambiente, oltre allo iodio anche altri radionuclidi possono essere assimilati direttamente o attraverso gli alimenti o le bevande. Le indicazioni per proteggere la nostra salute – nel caso altamente improbabile che ci fosse una reale necessità – saranno date dalla Protezione Civile, e si raccomanda di non improvvisare rimedi che possono rivelarsi dannosi”, spiega il professor Chiti.
Diagnosi e terapie: il ruolo delle sostanze radioattive“È bene inoltre sottolineare che le sostanze radioattive, incluso lo iodio, hanno un importante ruolo nella cura di diverse patologie, principalmente oncologiche. Grazie ad atomi radioattivi legati a molecole organiche (i radiofarmaci), sofisticate tecniche diagnostiche, come la tomografia a emissione di positroni, aiutano ogni giorno migliaia di malati nel mondo. Inoltre, molecole contenenti atomi radioattivi vengono utilizzate per la cura efficace di diverse patologie, come i tumori della tiroide, i tumori neuroendocrini e i tumori della prostata”, conclude il prof. Chiti.
fonte humanitasalute
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I BENEFICI DELLA FRUTTA DI STAGIONE
Con la primavera, arrivano i primi caldi e, in generale, aumenta la voglia di mangiare alimenti più freschi. La frutta, in particolare, è un ottimo alleato in quanto permette di assimilare molte vitamine, fondamentali per il buon funzionamento del sistema immunitario.
Insieme alla dottoressa Martina Francia, scopriamo i primi frutti di questa stagione, e le loro peculiarità.
La frutta di stagioneL’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) consiglia di consumare 5 porzioni di frutta e verdura al giorno.
Questo quantitativo è raggiunto però da una porzione ancora troppo ridotta della popolazione, anche se con l’arrivo della primavera solitamente inizia a essere consumata più frutta.
L’importante è cercare sempre di variare i colori per garantire al nostro corpo l’assunzione di tutti i micronutrienti, e scegliere quella di stagione perché:
- non c’è bisogno di interventi chimici per arrivare a maturazione, ma verrà seguito il corso della natura;
- la frutta maturata sul terreno ha maggiori nutrienti rispetto a quella maturata in serra;
- il sapore e l’odore saranno più intensi;
- il prodotto stagionale costa meno perché non deve subire lunghi viaggi di trasporto.
Le fragole sono tra i frutti più diffusi, ne esistono oltre 600 varietà e si possono trovare nelle zone temperate di tutto il mondo. Poco caloriche (siamo intorno alle 33 kilocalorie per 100 grammi), poiché prevale la componente acquosa, sono particolarmente ricche di vitamine e antiossidanti.
15 fragole coprono il 100% del fabbisogno giornaliero di vitamina C delle donne e circa l’80% del fabbisogno maschile; le fragole hanno poi una consistente quantità di polifenoli antociani, molecole antiossidanti note per avere un ruolo nella protezione dall’invecchiamento cellulare e dalle malattie neurodegenerative e cardiovascolari.Il consumo di fragole è stato anche associato a un miglior controllo dei livelli di zuccheri nel sangue, e quindi potrebbe aiutare a prevenire il diabete di tipo 2.
CiliegieAnche le ciliegie hanno una buona quantità di vitamina C, ma non solo. Un pochino più caloriche rispetto alle fragole, sono comunque ricche di polifenoli e antocianine. Le ciliegie sono potenti antiossidanti che hanno un ruolo nel contrasto alle infiammazioni – il loro consumo è raccomandato in caso di dolore cronico, come ad esempio casi di artrite gottosa, fibromialgia o traumi sportivi – e contribuiscono a ridurre il rischio di malattie cardiache.
Oltre a essere anche notevoli fonti di minerali – come il potassio, fondamentale nel controllo della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna - le ciliegie contengono melatonina, che può esercitare un effetto lenitivo sul sistema nervoso e aiutare a combattere insonnia e mal di testa.
MirtilliI mirtilli sono i frutti di piante appartenenti alle Ericaeae, diffuse in diverse zone del mondo, dal Mediterraneo, all’Europa, all’Asia e al Nord America. Questi piccoli frutti contengono fitonutrienti in gran quantità: antocianine, acidi idrossicinnamici, acidi idrossibenzoici, flavonoli, pterostilbene e resveratrolo. Hanno un’azione antiossidante e antinfiammatoria, collaborano alla corretta funzionalità intestinale e sono molto utili in caso di difficoltà di digestione.
Oltre ad avere un apporto calorico molto basso (siamo intorno alle 25 kilocalorie ogni 100 grammi), i mirtilli sono un valido aiuto per contrastare la sindrome metabolica, una patologia che ha fra i suoi fattori di rischio l’obesità addominale e l’ipercolesterolemia, ma hanno anche un effetto positivo sulla pressione alta, sul colesterolo cattivo, Ldl e i derivati dell’ossidazione lipidica, che porta alla formazione di placche aterosclerotiche.
AlbicoccheLe albicocche, come gli altri frutti di colore arancione, sono ricche di carotenoidi in particolare il betacarotene, “famoso” per la sua influenza positiva sulla vista, sulla formazione della vitamina A e in generale sulla salute del sistema immunitario e delle ossa.
L’albicocca è un’ottima fonte di vitamine: vitamina C, niacina (vitamina B3 o PP), riboflavina (vitamina B2), tiamina (vitamina B1), vitamina A (tre o quattro albicocche apportano più di due terzi del fabbisogno giornaliero di questa vitamina) e vitamina K. Inoltre è ricca di acidi organici, fenoli, composti volatili (come la benzaldeide), esteri, norisoprenoidi e terpenoi